Rifiuto per il comportamento degli Stati

Uniti rispetto a Posada Carriles

 

8 ottobre '09 - www.granma.cu (PL)

 

Il comportamento dell’amministrazione del Presidente Barack Obama continua ad essere la stessa del Governo precedente rispetto al caso del terrorista internazionale Luis Posada Carriles, come ha denunciato l’avvocato cubano José Pertierra.

 

“Posada continua a camminare impunemente per le strade di Miami, nel sud degli Stati Uniti, senza essere giudicato per i crimini commessi”, ha affermato il giurista in una conversazione telefonica da Washington con il programma radio-televisivo Mesa Redonda.

 

“Nel processo penale, Carriles, è stato accusato per ostacolare un’investigazione sul terrorismo internazionale, ma non per la sua partecipazione nei fatti”, ha spiegato Pertierra, che rappresenta il Governo venezuelano nella richiesta di estradizione del terrorista a Caracas.

 

In questo momento Posada è accusato di aver mentito nell’ambito di investigazioni relazionate alla collocazione di bombe in hotel dell’Avana nel 1997, e per aver negato il trasporto alla capitale cubana di Raúl Cruz León, cittadino salvadoregno giudicato per l’assassinio del turista italiano Fabio di Celmo, vittima dell’esplosione dell’hotel Copacabana.

 

Pertierra si è anche riferito alla rivelazione di documenti degli anni ’60 del passato secolo, che vincolano Posada all’Agenzia Centrale d’Intelligenza (CIA) ed ai suoi piani vandalici contro Cuba.

 

“Vedremo se Obama avrà il coraggio di incarcerare questo terrorista o se concederà l’estradizione al Venezuela come parte di quel cambio nella politica del suo paese annunciato nella campagna elettorale”, ha continuato l’avvocato.

 

“È un giorno triste”, ha segnalato riferendosi al 33° anniversario dell’esplosione dell’aereo cubano che provocò la morte di tutte e 73 le persone a bordo, tra le quali una bambina di nove anni.

 

Pentierra ha anche fatto un appello per rompere il silenzio mediatico che circonda il caso di Posada negli Stati Uniti, responsabile del nefasto fatto del 6 ottobre del 1976, e di cinque cubani antiterroristi prigionieri negli Stati Uniti da oltre 11 anni.

 

Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González y Antonio Guerrero stanno compiendo ingiuste condanne nelle carceri statunitensi dal 1998 per aver protetto il proprio paese da atti terroristici pianificati da gruppi estremisti radicati in Florida.

 

“Fino a che il popolo nordamericano sarà mantenuto all’oscuro della doppia morale del proprio Governo, sarà molto difficile che l’amministrazione Obama faccia ciò che le richiede la giustizia visto che non ha pressioni su di sé”, ha sottolineato il giurista.