NEL GIORNO D’AZIONE DI GRAZIE

Lettera delle donne cristiane
 

di Cuba alla famiglia Obama

 

 

24 novembre '09 - www.granma.cu (Cubadebate)

 

Dr. Barack Obama

Presidente degli Stati Uniti d’America.

 

Sra. Michelle Obama

Stimati fratelli Michelle e Barack:

 

Pace e bene per voi. Vi salutiamo con grande affetto.

 

Siamo un gruppo di donne evangeliche cubane, leader laiche, pastore e teologhe, e c¡ dirigiamo a voi come alla famiglia che presiede il Governo degli Stati Uniti.

 

Crediamo che l’elezione sia stata un processo elettorale trasparente, con il supporto di una grande maggioranza del vostro popolo e ci rallegriamo per questo. Per voi due è una grande responsabilità, come lo è, senza dubbio,  sentire che Dio ci ha eletto per questa ora, come dice Mardocheo difendendo gli ebrei di fronte alla Regina Esther  (Esther 4: 14 b).

 

Abbiamo chiesto a Dio che benedica la vostra responsabilità di percorrere sui migliori cammini il destino della nazione e le relazioni con il resto del mondo. In una data tanto significativa come la celebrazione del Giorno di Azione di Grazie,  dove s’incontrarono due culture in uno storico sforzo per ottenere la riconciliazione e l’unità, noi ci dirigiamo a voi per  chiedere che si riveda il caso dei Cinque cubani reclusi dal 1998 negli Stati Uniti, accusati di spionaggio: Antonio Guerrero, Ramón Labañino, René González, Fernando González e Gerardo Hernández , che sono  detenuti da undici lunghi anni Sono stati condannati nel 2001. Un lungo processo d’appello è avvenuto in questi anni; la difesa ha sottolineato la parzialità della sede le estreme condanne, e soprattutto il fatto che non è mai stata messa in pericolo la sicurezza nordamericana, affermato da alti rappresentanti dell’esercito nordamericano.

 

Senza dubbio solo tre di loro hanno ottenuto una nuova sentenza a Miami.

 

Vi chiediamo di studiare il processo d’appello, le centinaia di documenti riuniti dalla difesa, la decisone del gruppo di tre Giudici della Corte d’Appello nel 2005,  le frequenti violazioni dei diritti umani avvenute in questo processo  e riconosciute dalle istituzioni internazionali, dai Parlamenti e dell’opinione pubblica di molti paesi.

 

Obama: lei è un uomo che sta dando passi sicuri verso il cammino della giustizia come degno ed indiscutibile rappresentante del pensiero di Martin Luther King, Jr. e ringraziamo il Signore per questo.

 

Il Premio Nobel per la Pace che ha ricevuto  è più che un omaggio, è una sfida a non essere inconseguente con i principi di giustizia di questo premio, e con il lungo elenco di nomi che lo hanno firmato.

 

Michelle, ammiriamo la traiettoria della sua  vita e speriamo che come sposa e madre possa collocarsi nel luogo di queste donne che soffrono per l’assenza dei loro cari e, nel caso di Adriana, per l’impossibilità d’avere figli per questo motivo.

 

In questo Giorno di Azione di Grazie, una parola sua, una firma sua, potrebbe cambiare il destino insicuro di questi giovani, permettendo loro di ritornare a casa con le loro famiglie, per godere dello stesso benessere e dell’allegria che voi provate stando con le vostre figlie. 

 

Che Dio, che è vita e Shalom, illumini il vostro cammino e animi con lo spirito di giustizia e verità l’opera che avete tra le mani. 

 

Con sincerità ed apprezzamento.

 

1. Rev. Ofelia Ortega, Presidentessa del Consiglio Mondiale delle Chiese, Vicepresidentessa dell’Alleanza Mondiale Riformata, Direttrice dell’Istituto Cristiano di Studi di Genere.

 

2. Rev. Dora Arce Valentín, Pastora della Chiesa  Presbiteriana Riformata in Cuba. Teologa e professoressa del Seminario Evangelico di Teologia di Matanzas.

 

3. Rev. María Yi Reina, Chiesa degli Amici Quaccueri, Segretaria del Consiglio Latinoamericano delle Chiese (CLAI)

 

4. Rev. Nerva Cott Aguilera. Vescova della Chiesa Episcopale di Cuba.

 

5. Rev. Dra. Marianela de la Paz Cott, Profesoressa del Seminario Evangelico di Teologia de Matanzas, Presbitera della Chiesa  Episcopale di Cuba.

 

Seguono altre 35 firme di donne cristiane che occupano luoghi di grande importanza religiosa e sociale.