Che anche i tonti lo sappiano |
23 dicembre '09 - Jackson de la Cruz www.granma.cu
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Miami è in rivolta per la notizia del "tonto", il contrattista, inviato a Cuba dal presidente Obama, con un visto turistico, e carico di strumenti per la telecomunicazione satellitare, destinati alla sovversione.
Come ci si poteva aspettare in qualsiasi paese dove i servizi d’immigrazione non passano il loro tempo a succhiarsi il pollice, il salariato della Casa Bianca è finito in prigione.
Alcuni cercano di minimizzare il passo falso di Washington, figlia della superbia che caratterizza la Casa Bianca, con Bush e senza Bush. "Che cosa c’è di male a regalare dei cellulari?" dicono, come se per meno di questo negli Stati Uniti la gente non finisce diretta in carcere, come i due manifestanti di Pittsburgh che sono finiti in un carcere a New York per il crimine d’usare “sistemi e oggetti contro l’autorità” (si legga Twitter e cellulari) secondo i documenti della Procura nord americana.
O come se non esistessero fondi milionari con l’obiettivo esplicito di distruggere il governo cubano:
- Gli 80 milioni di dollari consegnati, per un periodo di due anni dalla Commissione per l’Assistenza a una Cuba Libera di Bush, raccomandando, il 10 luglio 2006, l’Agenzia Federale per lo Sviluppo Internazionale - USAID - ed altre agenzie governative, come destinatarie dei programmi di aiuto "per la democrazia" a Cuba”.
- L’assegnazione alla Commissione per l’Assistenza ad una Cuba Libera di altri 20 milioni di dollari annuali sino "alla fine del regime di Castro".
Un blog di Miami ha pubblicato questa aggiunta interessante:
"L'ultimo bilancio dell'amministrazione Bush (2008) ha assegnato 45,7 milioni di dollari ai programmi di aiuto per la democrazia a Cuba. Solo che nessuno sapeva di sicuro dove erano finiti sino a che non è giunta la notizia dell'arresto a Cuba (il 5 dicembre 2009), di un dipendente del Development Alternatives (DAI), compagnia statunitense che lavora da decenni con la USAID. La notizia, accenna, che nel 2008 DAI "concorse ed ottenne un contratto" cioè è entrata a far parte del Programma di Pianificazione e Contingenza per la Democrazia a Cuba incamminato a sostenere le "attività pacifiche di un ampio ventaglio di organizzazioni non violente".
“El Nuevo Herald ha sostenuto che DAI era una “firma suburbana di Washington che supervisiona (sic) 40 milioni di dollari di aiuti del governo degli Stati Uniti per programmi a favore della democrazia a Cuba; ed ha sfornato la notizia storica che nessun "attivista per la democrazia inviato da un' organizzazione statunitense" era stato detenuto dal 2001 quando fu arrestato, a Ciego de Ávila, l’ex leader studentesco ceco Jan Bubenik… Bubenik ha ora dichiarato per telefono, da Praga, che "nessuno mai mi disse di stare attento"
Allora bene, il tonto che non lo sa che l'impari.
Il Presidente Raúl Castro lo ha detto molto chiaramente domenica nella sua relazione di fronte all'assemblea Nazionale:
"Il nemico é tanto attivo come sempre, mostra di ciò é l'arresto nei giorni scorsi di un cittadino nord americano, eufemisticamente chiamato in dichiarazioni dei portavoce del Dipartimento di Stato come "contrattista" del suo governo che si dedicava alla rifornimento illegale di sofisticati mezzi di comunicazione via satellite a gruppetti della "società civile" che aspirano ad operare contro il nostro popolo. (…) Solo ricordo che qui c'è un popolo disposto a proteggere, a qualsiasi prezzo, le conquiste della Rivoluzione frutto dello sforzo e sacrificio di varie generazioni. Consiglio agli uni e agli altri che cessino le provocazioni di ogni genere." |
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