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Gli spagnoli escono dalle tenebre
con il metodo “Io sì che posso” |
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29 giugno 2010 - www.granma.cu (ain)
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In quasi due anni, il metodo cubano di alfabetizzazione “Io sì posso”, è riuscito a far uscire dalle tenebre fino ad oggi oltre 500 analfabeti di Siviglia, capitale della comunità autonoma spagnola di Andalusia, dice Prensa Latina.
Circa 200 nuovi laureati hanno ingrossato questa settimana le fila di cittadini che hanno imparato a leggere e scrivere grazie all’innovativa tecnica pedagogica cubana, applicata per la prima volta in Europa.
In un atto commovente, celebrato la settimana scorsa in un hotel del centro della principale città spagnola, i radiosi alunni hanno ricevuto i diplomi che testimoniano che loro hanno lasciato alle proprie spalle tale piaga che in pieno XXI secolo danneggia ancora milioni di persone nel mondo.
Solo a Siviglia, città andalusa di 704mila abitanti, vivono più di 40mila analfabeti.
Riconosciuto e premiato dall’UNESCO, il programma “Io sì posso”, è nato nel 2003 con l’obiettivo di implementare uno strumento che ottenesse un’alfabetizzazione rapida, di massa e a basso costo nelle cosiddette nazioni del Terzo Mondo.
Si tratta di un metodo di istruzione accessibile, che con l’aiuto di facilitatori e tele-classi, vincola i numeri con le materie umanistiche, partendo da una relazione tra ciò che si conosce e ciò che non si sa ancora per lo studente.
Venezuela è stato il primo paese ad impiantarlo e, in appena due anni di sviluppo, ha ottenuto nel 2005 la dichiarazione di Territorio Libero da Analfabetismo, meta che hanno raggiunto due anni dopo anche la Bolivia (2008), il Nicaragua e l’Ecuador (nel 2009).
Il piano di apprendimento della maggiore delle Antille, si applica nell’attualità in 30 paesi del pianeta, con distinte versioni che si adattano ad ogni luogo, come nel caso spagnolo, inedita esperienza nel contesti delle nazioni industrializzate.
Le esperienze passate dimostrano che in un periodo di due mesi, l’alunno è in grado di esprimere le proprie idee in modo coerente e per iscritto con una calligrafia leggibile.
Allo stesso modo il sistema favorisce l’implicazione e la partecipazione della comunità nei quartieri nei quali si svolge, e il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi vicini.
L’esempio che calza a pennello è Siviglia, dove il metodo, oltre che essere stato implementato in 14 zone della località, si è esteso anche ad un centro penitenziario.
Il gala di laurea del “Io sì posso” in Andalusia è stato presieduto da Antonio Rogrigo, primo tenente sindaco, Carlos Vázquez, vice-presidente della Fondazione di Siviglia, e Ricardo Rodríguez, console generale dell’Avana a Siviglia.
Hanno anche assistito consiglieri del comune, il vicesegretario regionale del Partito Comunista Andaluso, Juan De Dios Villanueva, il coordinatore del programma, Ismael Sánchez Castillo e gli assessori cubani Carlos Molina e Yamina Hierrezuelo.
Tra il pubblico che colmava la sala con capacità di 500 persone, c’erano i membri dell’Associazione dei Cubani Residenti in Andalucía Tocororo.
La gratitudine e la solidarietà verso Cuba hanno caratterizzato gli interventi in una notte nella quale sono stati premiati gli sforzi degli alunni, veri protagonisti del progetto, e le persone incaricate di sviluppare il nobile compito dell’insegnamento in Europa.
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