HOME INTERNAZIONALISMO

 

 

Assistite le vittime del terremoto in un ospedale

di collaborazione cubano-cinese

 

17 aprile 2010 - www.granma.cu

 

Uno degli ospedali di collaborazione cinese-cubana, assiste le vittime del terremoto che ha devastato le zone della nordoccidentale provincia di Qinghai lo scorso  mercoledì, hanno informato le fonti ufficiali.

 

L’ospedale oculistico di Amicizia Cina-Cuba a Xining, capoluogo di questo territorio, assiste i feriti ed i lesionati nella tragedia, ha precisato parlando per  telefonao a PL, la rappresentante dei Servizi Medici Cubani (SMC) in questo paese, Eddy Milvia Hernández, riferndo che subito la notizia del terremoto di 7.1 gradi  Richter nella Prefettura Autonoma tibetana di Yushu, tutto il collettivo cubano ha espresso la sua disposizione ad offrire assitenza ai pazienti, se necessario.

 

Questa decisione è stata comunicata alle autorità della sanità del municipio, che hanno ringraziato e chiesto appoggio con la capacità dell’ospedale. 

 

Come risposta sono stati preparati quattro locali per le consultazioni ed una sala per i ricoveri con 37 letti, per l’assistenza.

 

La dottoressa ha  detto che per il momento i lavori d’assistenza diretta li assume il personale cinese, mentre gli specialisti cubani sono a completa disposizione per qualsiasi necessità.

 

Alla disposizione a collaborare, è stata sommata una modesta donazione in denaro, consegnata alle autorità municipali.

 

Nel centro ospedaliero sono ricoverati 31 pazienti, tra i quali 5 bambini, soprattutto per fratture, traumi del cranio e del torace ed altro.

 

L’ospedale è stato inaugurato nel dicembre del 2066, il primo del suo genere, ed oggi vi prestano servizio 15 cubani, includendo medici, infermiere e tecnici. Altri ospedali simili funzionano a Hebi e Datong, nelle province di Henan e Shanxi, rispettivamente, come parte di un programma che privilegia l’assistenza medica alla popolazione nelle zone più appartate e con minori risorse economiche.

 

I dati ufficiali indicano che il terremoto ha causato più di millecento morti, più di undicimila feriti ed almeno 300 scomparsi.