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Haiti: i medici cubani contro le catastrofi |
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26 maggio 2010 - H.Miranda www.granma.cu
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I medici cubani del dipartimento haitiano di Artibonite applicano quanto hanno appreso negli esercizi di difesa civile, con l’intenzione d’evitare perdite umane e materiali in caso di catastrofi naturali.
La zona di Artibonite, dal nome del fiume locale, ha sofferto nel 2004 e nel 2008 due grandi inondazioni, che sorpresero migliaia dei suoi abitanti e provocarono enormi danni e numerose vittime.
Nella città di Gonaives, capoluogo del dipartimento, l’acqua aveva superato l’altezza delle case, obbligando molte persone a rifugiarsi sui tetti degli edifici più alti per sopravvivere.
I medici cubani si salvarono nelle due occasioni ed hanno mantenuto il loro servizio agli abitanti della città, anche se ammettono che ci sono sempre delle cose da apprendere.
Gonaives si trova in un’estesa pianura, circondata da montagne spogliate dagli alberi, dalle quali scendono gigantesche correnti di acqua in pochi minuti, perché non incontrano ostacoli nel cammino.
Per decenni gli abitanti della regione hanno tagliato indiscriminatamente la foresta della vicina cordigliera, dove ora crescono alcuni arbusti spinosi, più tipici dei deserti.
Acqua e fango scendono a spaventosa velocità ed inondano le strade, dove le alte pareti di cemento impediscono l’uscita al mare, in situazioni che possono durare anche diversi giorni.
“Questo è accaduto nel 2004 e nel 2008, sempre in settembre, ma ora, di fronte alla stagione delle piogge e all’inizio di quella dei cicloni, è più saggio prendere precauzioni per tempo, per evitare problemi dopo”, ha avvisato il dottor Carlos García, capo della Brigata Medica Cubana in Haiti.
García, che ha vissuto i fatti del 2008, è stato uno dei principali esponenti in un seminario teorico-pratico sul tema, ed ha raccomandato di accumulare riserve di acqua, alimenti, combustibili e medicinali, per affrontare qualsiasi fenomeno naturale, ricordando l’importanza delle comunicazioni, d’isolare i pazienti con malattie contagiose e quanto è indispensabile che l’ospedale di Raboteau, il più importante della città, continui a prestare servizio.
I medici cubani lavorano in Haiti dalla fine del 2008, poco dopo il passaggio dell’uragano George, ed il loro numero è cresciuto considerevolmente dopo il terremoto del 12 gennaio scorso, che ha provocato più di 220000 morti, 300000 feriti e quasi un milione e mezzo di danneggiati.
Dopo il terremoto, i medici cubani hanno montato vari ospedali da campo a Port au Prince e nelle città vicine, le più colpite dal terremoto, e da mesi stanno assistendo la popolazione.
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