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LIBERTÀ PER I CINQUE EROI
Alicia ha chiesto a Obama di fare
giustizia nel caso dei Cinque |
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22 settembre 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu
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La diva mondiale della danza, Alicia Alonso, ha reclamato la libertà dei Cinque combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti, domandando al Presidente di questo paese di fare giustizia.
Ai piedi del monumento alle vittime della corazzata Maine, immolate per servire da pretesto all’intervento nordamericano che frustrò nel 1898 la vera indipendenza dell’Isola, Alicia ha esaltato il diritto alla vita, alla convivenza umana ed ha invitato Barack Obama e la sua famiglia a condividere questi ideali durante la celebrazione del XXII Festival Internazionale del Balletto de L’ Avana, il prossimo 28 ottobre ed a portare con loro, liberi per sempre, i Cinque compatrioti.
Le dichiarazioni della fondatrice del Balletto Nazionale di Cuba sono state pronunciate durante un incontro convocato da scrittori ed artisti per ringraziare noti attori, intellettuali, musicisti e figure dell’industria dello spettacolo per la lettera inviata ad Obama perchè, in virtù delle sue facoltà, ponga in libertà Gerardo, Antonio, René, Ramón e Fernando.
Miguel Barnet, presidente della UNEAC, ha affermato che il movimento generato negli USA da tanti colleghi ha contribuito a rompere l’oltraggiante silenzio che pretende di nascondere la verità sul caso dei combattenti antiterroristi ed ha sostenuto che gli scrittori e gli artisti cubani sperano "che il presidente Obama abbia l’onestà e il coraggio d’esercitare la sua autorità per far sì che i nostri Cinque fratelli possano ritornare ne loro paese, alle loro case e dalle famiglie.
Al reclamo solidale si sono uniti durante la serata la poetessa Nancy Morejón, con i sui versi, e l’artista Alexis Leyva Machado (Kcho), che ha liberato cinque colombe come simbolo della libertà desiderata per i fratelli che soffrono l’ingiusta reclusione.
Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha ricordato che fino a quando i Cinque non ritorneranno in libertà non smetterà la lotta e che inoltre dobbiamo lottare contro il castigo addizionale a cui sono sottoposti Gerardo e René, privati delle visite delle loro compagne, per la crudeltà delle autorità nordamericane.
Erano presenti le mogli e vari familiari dei Cinque, accompagnati dal ministro di Cultura, Abel Prieto, da noti intellettuali ed artisti oltre che dagli studenti delle scuole d’arte.
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