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Per favore, leggete gli atti!

 

24 febbraio 2010 - www.granma.cu La Jornada, Messico

 

 

Questa esclamazione che intitola questo articolo la utilizzò un prestigioso giurista quando cercò di fare giustizia per Sacco e Vanzetti ed ha totale vigenza adesso per i Cinque cubani reclusi negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo.

 

Perchè Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René, che scontano dolorosamente già più di 11 anni di prigione, sono in una sola parola, innocenti, e lo sanno coloro che hanno cercato la verità nel sito ufficiale del governo degli Stati Uniti. (US Goverment Department of Justice, US District Court of Southern Florida, United States versus Gerardo Hernandez et al).

 

Quando loro erano sequestrati ed in isolamento, costretti in celle di castigo per 17 mesi, avvenne il sequestro di Elián González, conosciuto in tutto il mondo perchè i media della stampa lo riportarono giorno e notte, senza stancarsi... ma pochi sapevano degli altri Cinque sequestrati.

 

E fu così facile quindi per il governo negare ai detenuti un processo imparziale in un altro luogo ed imporre il suo svolgimento precisamente in Miami, in un ambiente illegale e violento, quello che ha dato notorietà a questa città.

 

La causa per la quale i Cinque furono detenuti era il loro sforzo nello scoprire i piani contro Cuba di quei gruppi di terroristi  abituati ad uccidere e minacciare anche nella stessa Miami.

 

Compiere quella delicata e pericolosa missione obbligava i Cinque cubani a trasgredire o ignorare alcune norme e disposizioni legali. Non potevano informare le autorità degli USA di quello che stavano facendo, per la semplice ragione che le autorità sono sempre state complici dei terroristi.

 

Il processo di Miami ne è la miglior prova.

 

Dalla sua tappa preparatoria il pubblico ministero lo ha riconosciuto a tutte lettere la lotta contro il terrorismo è la motivazione degli accusati e le motivazioni non si debbono ventilare davanti alla giuria (Documenti ufficiali, Mozione in Limite della Procura, 2000).

 

All’inizio del processo gli accusatori tornarono alla carica: si esorta la Corte ad esercitare per i testimoni il diritto d’ appoggiarsi al quinto emendamento, perchè non si ventilino le attività di terrorismo contro Cuba (Documenti ufficiali, Mozione della Procura, 20 marzo 2001).

 

La giudice da parte sua ha assentito: gli atti terroristici d’altra parte non possono scusare la condotta sbagliata ed illegale di questo accusato o di qualsiasi altro (Joan Lenard, Atto del 14 dicembre del 2001).

 

Il governo ha reclamato le sentenze più esagerate – quattro ergastoli e 77 anni di prigione per i Cinque – ma ha insistito che questo castigo non era sufficiente; era necessario, secondo il Pubblico Ministero, assicurasi che nessuno dei Cinque potesse, in futuro, tentare nuovamente qualsiasi azione  contro i gruppi dei terroristi.

 

La giudice ha aggregato questa insolita condanna: come una condizione speciale e addizionale alla libertà condizionale, si proibisce all’accusato di avvicinarsi o visitare luoghi specifici che si sa che sono frequentati da individui o gruppo di terroristi. (Lenard ibidem).

 

Chi dà uno sguardo alla pagine dell’infame processo eseguito contro di loro,  scopre immediatamente che i Cinque cubani sono combattenti contro il terrorismo, veri Eroi che hanno sacrificato le loro vite per salvare quelle del loro popolo. Chi lo farà, saprà anche che il governo degli Stati Uniti è colpevole perchè promuove il terrorismo contro Cuba, difende e protegge i terroristi.

 

Questa è la grande verità che il governo degli Stati Uniti si è impegnato ad occultare ed indubbiamente lo ha fatto con successo.

 

Il suo enorme apparato mediatico - i media disciplinati, come scrive Chomsky - si sono incaricati d’imporre il silenzio e la disinformazione.

 

S’impedisce agli statunitensi ed a molti altri di conoscere la verità! 

 

Che succederebbe se potessero leggere quello che è avvenuto a Miami?