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LIBERTÀ PER I CINQUE EROI

 

Le vie legali nel

caso di Gerardo

 

 

18 ottobre 2010 - www.granma.cu (jr)

 

 

Bernie Dwyer, di Radio Habana Cuba, ha intervistato telefonicamente Leonard Weinglass nel suo ufficio a New York - che è uno degli avvocati che rappresentano i Cinque Cubani -  sulla situazione legale di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e René González.

 

Leonard Weinglass è l’avvocato di Antonio e attualmente  è anche avvocato difensore assistente per Gerardo nell’appello del Habeas Corpus.

 

I Cinque cubani, come sono conosciuti internazionalmente, sono detenuti negli Stati Uniti dal momento del loro arbitrario arresto, avvenuto dodici anni fa con l’accusa di cospirazione per realizzare spionaggio e nel caso di Gerardo per cospirazione per commettere assassinio in primo grado.

 

Il suo presunto delitto è stato infiltrarsi nei gruppi dei terroristi di Miami, che pianificavano la continuazione della guerra non dichiarata contro il popolo di Cuba e la Rivoluzione cubana.

 

Bernie Dwyer (RHC): “È difficile credere che dodici anni dopo, noi stiamo ancora discutendo il caso dei Cinque cubani, che sono sempre reclusi in cinque carceri disperse per tutti gli Stati Uniti, e che ancora cerchiamo forme legali ed altre forme per far sì che le campagne per la loro liberazione riescano ad attrarre l’attenzione del presidente degli USA, Barack Obama sul caso, e perchè questi prenda una decisione al rispetto.

Ci potrebbe offrire un breve riassunto su quanto è accaduto da quando furono arrestati dodici anni fa, nel settembre del 1998?”

 

Leonard Weinglass: “È una cronologia che riflette l’ingiustizia di questo caso. I Cinque li avrebbero dovuti rimandare a Cuba poco dopo il loro arresto, com’è abituale quando si tratta di stranieri detenuti negli Stati Uniti realizzando missioni  per il loro paese d’origine e quando le loro attività non hanno provocato danno alcuno nel territorio statunitense.  Esistono vari esempi: poco tempo fa abbiamo avuto il caso degli agenti russi che sono stati rimandati nel loro paese dopo una reclusione di meno di 30 giorni. In questo caso specifico, i Cinque non hanno provocato danno alcuno, ma sono stati negli Stati Uniti per frustrare attività terroristiche indirizzate contro Cuba e quindi, chiaramente, avrebbero dovuto essere rimandati nel loro paese.

Invece sono stati sottoposti a crudeli condizioni d’isolamento, processati senza giustizia in una città che non poteva permettere un giusto processo, vittime dalla cattiva condotta dei Pubblici Ministeri e condannati ad eccessive ed illegali pene con vari ergastoli.

Ci vollero sette anni perchè un gruppo di giudici d’appello stabilisse che il processo svolto fu una violazione elementare dei loro diritti, ma questa  sentenza non è stata più considerata dopo una revisione espressa dall’esecutivo, per motivi politici.

Dopo 10 anni, un gruppo di giudici ha stabilito che gli ergastoli imposti dal giudice erano una violazione delle norme tradizionali di dettare sentenze negli USA  ed anno dopo la stessa vergognosa giudice, in un processo di ri-sentenza, ha diminuito le condanne di Antonio a 21 anni, di Ramón a 30 e di Fernando a 19, mentre a Gerardo rimangono i due ergastoli.

E sono passati dieci anni prima che un giudice in un atto formale di dissenso riconoscesse la verità, finalmente, cioè che Cuba ha il diritto di difendere il suo spazio aereo al apri che se riesaminava il caso di Gerardo nel quale un’analisi ragionevole delle prove dimostrava la sua innocenza.

Dopo che la Corte Suprema ha respinto il suo appello nel 2009, nonostante il grande appoggio senza precedenti, includendo dieci Premi Nobel, le associazioni giuridiche di molti paesi, tutto il senato del Messico e due ex presidenti dell’Unione Euoropea, ci troviamo ancora nel 2010 a presentare per Gerardo quello che si chiama un attacco collaterale  o un revisione del Hábeas Corpus in questo caso.

Noi formalizziamo la domanda di revisione del 14 giugno del 2010 e presenteremo un Memorandum di Legge l’11 ottobre. Il governo avrà  60 giorni per rispondere e poi si suppone che alla fine di quest’anno o al principio del 2010 avremo un udienza sulle domande di Gerardo, a Miami. Se perdiamo lì, andiamo ad appellarci alla Corte dell’Undicesimo Circuito d’Appello e se perdiamo anche lì, allora chiederemo di nuovo alla Corte Suprema che riveda il caso. Comunque abbiamo ancora delle vie legali per le quali proseguire.” 

 

BD: “Ci può offrire ulteriori dettagli su qual è la base del processo legale che si svolge attualmente a favore di Gerardo Hernández?”

 

LW: “Sono tre le principali domande che facciamo. La prima è che il governo degli Stati Uniti è coinvolto in una deplorevole azione, perchè ha pagato noti giornalisti, perchè scrivessero articoli di natura propagandistica contro il governo di Cuba, per Radio e TV Martí e nello stesso tempo questi giornalisti, durante il giorno, scrivevano anche articoli e parlavano dei Cinque nei media locali. I detti articoli e commentari crearono molti pregiudizi ed esacerbarono l’ostilità di questa comunità. Il Governo, che ha l’obbligo legale di assicurare a tutti gli accusati un processo giusto in una sede imparziale, stava pagando i giornalisti perchè pubblicassero materiali diffamatori, che distorcessero il caso e questo, notoriamente, non era mai accaduto prima.

Noi abbiamo sostenuto che si trattava di una violazione del debito processo e stiamo sollecitando alla Corte che revochi la condanna ed ancora una volta che liberino Gerardo o inviino il suo caso in un’altra sede, dove possa avere un processo giusto. Esiste un argomento ancora più forte, che dimostra quello che è accaduto.  Gerardo non può essere giudicato nuovamente ma dev’essere liberato nell’atto, perchè è stato erroneamente posto in una situazione di vulnerabilità per la condotta indebita del governo, la prima volta.

La seconda domanda è più tecnica. Il Governo aveva lo stretto obbligo di consegnare qualsiasi elemento dei suoi archivi che avesse potuto aiutare Gerardo nella difesa del suo caso E questo non è avvenuto. In cambio hanno nascosto prove che avrebbero dimostrato la sua innocenza.  Noi sosteniamo che hanno anche nascosto le immagini del satellite che avrebbero dimostrato che l’abbattimento del 24 febbraio del 1996 avvenne nello spazio aereo cubano e non nello spazio aereo internazionale. Sino al momento la principale agenzia del governo degli Stati Uniti che raccoglie dati satellitari, rifiuta d’ammettere o negare che possiede queste informazioni.

Infine abbiamo denunciato che c’è stata una percezione sbagliata da parte dell’avvocato di Gerardo sui principi delle leggi internazionali su cui si doveva reggere questo caso e che non prese le misure necessarie per assicurare a Gerardo un giusto processo. Questo è stato il primo caso della storia  nel quale un individuo che risiedeva negli Stati Uniti nel momento dei fatti, fosse accusato di cospirare con piloti della Forza Aerea di un’altra nazione che compivano il loro dovere di difendere lo spazio aereo del loro paese.

Questa accusa va al più al di là di qualsiasi  cosa che qualsiasi avvocato degli USA abbia mai affrontato. Si doveva effettuare un revisione completa ed esaustiva dei principi delle leggi internazionali contro l’accusa di cospirare per commettere assassinio. In questi giorni stiamo consegnando alla Corte una dichiarazione di 15 cartelle elaborate da un noto professore di diritto internazionale, che spiega in dettagli come dovevano procedere la Corte  e la difesa in questo caso senza precedenti.  Ed al di là di tutto questo, come concluderebbe il giudice Kravitch, il Governo si è sbagliato nel dimostrare che Gerardo aveva qualcosa a che vedere con quel che accadde in quel giorno e che comunque lo dovevano dichiarare innocente”.

 

BD: “Passiamo ai casi degli altri quattro. In che tappa legale si trovano ora? Possiamo cominciare con Antonio, che stava scontando un ergastolo, più 15 anni...”

 

LW: “Antonio sta scontando una condanna di 21 anni e questo significa che in circa 7 anni e forse meno potrà tornare in libertà e ritornare nel suo paese. Senza dubbio Antonio, così come Gerardo, è stato vittima della condotta indebita del governo, che ha pagato i giornalisti per scrivere articoli che pregiudicassero i Cinque. Per questo Antonio reclama lo stesso che reclama  Gerardo, come Ramón e Fernando. Antonio presenterà il suo Hábeas Corpus nella prima settimana di novembre e farà le stesse richieste riferite a proposito delle informazioni occultate. Credo che anche Ramón e Fernando faranno lo stesso René  è molto vicino alla liberazione, nel 2011, ma resta da vedere se anche lui dovrà iniziare qualche processo”.

 

BD: “Quale sarebbe il risultato del processo se  avesse successo? Potranno essere liberati”?

 

LW: “Sfortunatamente sarà una giudice di Miami. Sarà davanti alla stessa giudice del primo processo, nonostante questo l’interessante potrà essere che se si stabilisce che il governo degli USA ha operato male, pagando quei giornalisti, i Cinque non potranno essere giudicati nuovamente, perchè sotto il principio del doppio pericolo, il Governo erroneamente ha violato i loro diritti  e dato che questo li ha posti in pericolo, non li può processare di nuovo. Questo è un tema che dibatteremo e personalmente credo che avremo successo  se dimostreremo che il Governo è stato colpevole di condotta indebita”.

 

BD: “Tutti questi casi si sommeranno nella Corte di Miami prima della fine di quest’anno”?

 

LW: “Sí, lo faranno per la fine dell’anno o al principio del prossimo, nel 2011. Inizialmente si svolgerà a Miami e se perderemo lì, ritorneremo ad Atlanta, di fronte all’Undicesimo Circuito della Corte d’Appello, dove abbiamo il diritto d’appellare”.

 

BD: “Lei crede che le campagne che si  sviluppano in tutto il mondo per la  liberazione dei Cinque stanno avendo effetto”?

 

LW: “Certamente sì! E dobbiamo continuare con queste campagne, ed in ogni caso incrementarle. Non ci sono dubbi che hanno effetto. Di recente agenti russi e della Cina sono stati arrestati negli Stati Uniti per spionaggio e nei due casi sono stati inviati rapidamente nei loro paesi o sono state ridotte le loro condanne. Il risultato non è stato influenzato da ragioni di politica nè da principi di legge di giustizia. Inoltre se si accetteranno i reclami del governo sui Cinque che erano coinvolti nello spionaggio e non che, nel senso pluralista tentavano d’eliminare il terrorismo, le loro condanne vanno molto al di là di quello che si vorrebbe in qualsiasi paese civile.

Questo caso mobilita la coscienza delle persone di tutto il mondo nell’arena internazionale come pochi altri”.

 

BD: “Quindi lei ci stimola a lavorare molto, in Cuba ed internazionalmente, per liberare i Cinque, incrementando il nostro lavoro e cercando differenti vie per attrarre l’attenzione su questo caso”?

 

L.W.: Sì, definitivamente! Nessuno di noi può essere sicuro di come il governo di Obama reagirà  di fronte ai reclami di libertà per i Cinque. La storia però ha dimostrato che come nel caso dei patrioti di Puerto Rico si può ottenere la liberazione di prigionieri politici negli Stati Uniti per mezzo degli sforzi continuati di coloro che credono nella giustizia”.