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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

LIBERTÀ PER I CINQUE EROI


Silvio Rodriguez chiede la

 

libertà dei Cinque negli USA

 

3 giugno 2010 - www.granma.cu

 

 


Gli auguri di Silvio Rodríguez a Gerardo, per il suo compleanno

 

5.6 - “Ieri era il compleanno di Gerardo Hernández Nordelo, uno dei Cinque Eroi cubani prigionieri politici dell’impero e attraverso il mio blog voglio fargli gli auguri e mandare un forte abbraccio a questo mio fratello. Ed inoltre vadano quattro abbracci a René González, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero” ha detto Silvio dagli Stati Uniti, dove si trova in turnée.

Nella sua difesa, Gerardo Hernández aveva detto: “Il Pubblico Ministero considera, e lo ha chiesto, che io devo passare il resto della mia vita in un carcere. Io spero che, se non a questo ma ad un atro livello del sistema, la ragione e la giustizia possano prevalere (...) ma se così non fosse, mi permetterò di ripetere le parole di uno dei grandi patrioti di questa nazione, Nathan Hale, che disse: “Lamento solamente d’avere un’unica vita da consegnare alla mia Patria”.

Il cantautore cubano Silvio Rodriguez ha reclamato la liberazione dei Cinque patrioti cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti da più di 10 anni, “che noi chiamiamo Eroi e che devono essere liberi”, ha detto.

 

“Scontano condanne assolutamente assurde, dopo molte irregolarità nel processo, perché è stato un giudizio con un forte carattere politico nel momento in cui si è sviluppato, ed è stato in un momento in cui c'erano forti tensioni”, ha aggiunto. “Non posso paragonare i Cinque a persone che cospiravano per provocare danni gravi e violenza in Cuba”. “Erano negli Stati Uniti per spiare i terroristi che mettevano le bombe nella mia Patria. Questi sono i fatti veri, per me, quelli che fanno la differenza”.

 

In una conferenza stampa, Silvio ha analizzato il caso con Particolari, in un dialogo ampio, mentre prepara il suo concerto di venerdì 4 nel Carnegie Hall,a New York, i cui biglietti sono già esauriti da giorni.

 

È arrivato da Puerto Rico, ancora avvolto nell'ondata di solidarietà e ammirazione con cui è stato salutato dal pubblico di San Juan, in un auditorium strapieno, dove c’erano circa 10000 persone, che gli hanno reso omaggio in diverse occasioni, con una valanga di applausi.

 

“Ho chiesto alcune volte il visto per andare a cantare, altre volte per motivi personali e non l’ho mai avuto. Ho insistito molto, l'ultima volta in un modo logico, con l’invito della famiglia di Pete Seeger, ed era un’occasione corretta per sbloccare la situazione che si era creata”.

 

“Ma il visto non è giunto, forse una questione di tempo”. “Io l’avevo chiesto a tempo da Parigi, dov’ero in quel momento, ed è arrivato solo 20 giorni dopo”.  “Ora sono qui perché mi hanno dato il visto”. “Spero di fare un buon lavoro e spero che ne valga la pena per quelli che verranno ad ascoltarmi”, ha detto ancora.

 

Riferendosi alla politica degli Stati Uniti verso Cuba, ha specificato che “È cambiata un poco. Penso che sia molto importante eliminare il blocco, non solo per avviare un nuovo rapporto tra gli USA e Cuba, ma per migliorare la vita quotidiana dei cubani. Questo ci aiuterebbe molto, credo.

 

Il presidente Barack Obama ha affermato, prima della sua elezione, d’avere una visione diversa di Cuba, ma appare ben chiaro che durante il suo periodo le cose non cambieranno”.

 

Come ha già fatto innumerevoli occasioni, Silvio ha ribadito la sua fede nella Rivoluzione cubana, le sue conquiste e le conquiste sociali, ma per continuare a mantenerle è anche necessario evolvere in certi aspetti, ha aggiunto.

 

Poi ha espresso la sua solidarietà con i latini ed ha detto che “La legge dell’Arizona è una legge controversa, difficile, che può quasi scatenare una persecuzione: è sconsiderata, mal concepita e per questo ha suscitato una forte condanna”.

 

“Il mio dialogo con la generazione più giovane continua ininterrotto, forse perché ho mantenuto lo stesso atteggiamento mentale di quando era giovane rispetto alla creazione, alla musica, ed alla poesia, e con la stessa comunicazione con gli altri”. “Quando non faccio il giornalista, ha scherzato, faccio il compositore e sto lavorando alla colonna sonora di un nuovo film”.