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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Bolivia:nasce il paese che
voleva Evo Morales Approvata la 'Ley de Marco de Autonomias'. La nuova Costituzione adesso è completamente in vigore.
23 luglio 2010 - Alessandro Grandi www.cdr-roma.it
Nuova vita per le istituzioni politiche boliviane. Per il Paese inizia una nuova era. La popolazione tutta, ricchi, poveri, indios, donne e uomini, torna al centro dell'attenzione politica. Dubbi dai movimenti d'opposizione che temono di perdere autonomia. Soprattutto economica.
Ovvia e scontata la reazione da parte degli aderenti al partito di governo. "Questa legge fa in modo che si riconoscano tutti: poveri, ricchi, donne e uomini" ha detto Emiliana Aiza, deputata indigena del Mas."La nuova legge promulgata dal presidente Evo Morales – racconta da La Paz Rolando Flores Sotomayor, giornalista politico boliviano – stabilirà le nuove norme politiche sociali ed economiche per il Paese. Ovvio, che le regioni hanno qualche dubbio legato soprattutto al livello di autonomia.
Il nodo è soprattutto quello economico. Delle cinque leggi promulgate da Morales molte tengono in considerazione le tradizioni e le usante delle popolazioni indigene del paese. Per anni non sono stati ascoltati. Oggi è diverso e molti settori che prima non avevano rappresentanza oggi sono al centro della politica nazionale. In ogni caso si sottolineano i loro diritti civili più che quelli economico-politici. E' interessante vedere come aumenta la presenza indigena nei vari settori politici del paese" conclude Sotomayor.
"La ley de Autonomias è una norma storica perche se anche la Costituzione stabilisce il modello, il disegno statale, questa è la costruzione reale , dettagliata e precisa della struttura autonoma dello Stato boliviano" ha detto il vicepresidente Alvaro Garcia Linera. Non solo. Il vicepresidente ha ribadito che la norma è irrevocabile anche se ha lasciato aperta la porta a possibili modifiche per il futuro. Inoltre, nonostante le proteste, Linera ha sottolineato come 130 dei 160 articoli approvati siano stati scritti con il totale consenso dei deputati d'opposizione. "Con questa nuova legge – ha concluso Linera – segnerà il passo da uno stato semplice a uno complesso nel quale le regioni amministreranno il loro sviluppo con solidarietà e unità nazionale".
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