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La SIP, il cartello di impresari della stampa, continua diffamando la Bolivia
18 ottobre 2010 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu
Da Miami, la Società Interamericana della stampa (SIP) ha annunciato che una "delegazione", di questa controversa organizzazione, visiterà La Paz "per esprimere al presidente boliviano, Evo Morales, le loro preoccupazioni" circa la legge anti-razzista che, secondo quanto afferma questa associazione di imprenditori della stampa, "minaccia la libertà di espressione".
La campagna della SIP contro la Bolivia è caratteristica delle operazioni di propaganda sviluppate da questo gruppo, con sede in Florida, contro i governi latinoamericani che si rifiutano di sottomettersi alle orientazioni degli Stati Uniti.
Secondo l'agenzia spagnola EFE, la "missione" sarà guidata dal presidente del cosiddetto Istituto della Stampa della SIP e direttore del quotidiano di destra La República di Lima, Perù, Gustavo Mohme.
La delegazione ha chiesto un incontro con il Presidente Evo Morales "e prevede anche di incontrarsi con le associazioni boliviani dei media e dei giornalisti, con parlamentari e con rappresentanti della Chiesa".
Da quando è stata recuperata, decenni fa, dal colonnello Jules Dubois, la SIP è diventata una agenzia di intelligence, in più, del governo degli Stati Uniti, che consente al Dipartimento di Stato di influenzare direttamente la stampa di tutto il continente.
Nel corso degli anni, l'associazione di magnati è intervenuta nell'UNESCO per difendere il controllo dell'informazione da parte delle imprese private, ha partecipato alla propaganda sporca contro il governo democratico di Salvador Allende, si é mantenuta ben silenziosa durante il colpo di stato contro il presidente Hugo Chávez che, da allora, attacca ossessivamente.
L'organizzazione evita di ricordare che due dei principali cospiratori del colpo di stato che ha portato alla espulsione del presidente dell'Honduras, Manuel Zelaya, sono anche i suoi principali (e quasi unici) membri honduregni.
Carlos Roberto Flores Facussé, ex presidente dell'Honduras (1998-2002) e proprietario del giornale La Tribuna e Jorge Canahuati Larach, il miliardario proprietario dei quotidiani La Prensa ed El Heraldo, appaiono tra i congiurati che iniziarono il processo golpista nel paese centroamericano .
Per molti osservatori la SIP è un organo di ingerenza paragonabile all'USAID, che viola continuamente la sovranità delle nazioni, ponendo il messaggio e gli interessi degli Stati Uniti sopra l'indipendenza e le leggi dei popoli.
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