N O T I Z I E dal G O L P E Hillary Clinton chiede il rientro dell’Honduras nella OEA |
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9 giugno 2010 - www.granma.cu
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La Segretaria di Stato, Hillary Clinton ha chiesto che Honduras venga riammesso nell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA), mentre Brasile ed Ecuador hanno reclamato il ripristino della democrazia in questo paese.
Le diverse posizioni sono state espresse nella XL Assemblea Generale dell'OEA, che si svolge a Lima; Honduras non partecipa perché è stato sospeso, come condanna del colpo di Stato avvenuto il 28 giugno del 2009 e che privò del legittimo potere il presidente Manuel Zelaya.
“È giunto il momento in cui l'emisfero dovrebbe accogliere nuovamente l’Honduras nella comunità interamericana. Abbiamo lavorato con molti di voi per aiutare l'Honduras a ritrovare il suo percorso democratico”, ha detto la Clinton.
Washington ha sottolineato gli argomenti per il riconoscimento del presidente attuale Porfirio Lobo, contro il parere dei popoli dell'America Latina, ed ha presentato un piano che riguarda la Carta Democratica dell'OEA, per il suo 10º anniversario, nel settembre del 2011.
Questo documento sanziona la violazione degli ordini costituzionali, ma la Clinton ha parlato di una Carta con dettami più precisi ed azioni preventive, come “un auditing sulla democrazia” che possa attuare anche anticipatamente.
Lo zelo democratico della Clinton contrasta, hanno osservato i delegati, con l’appoggio di Washington al golpe in Honduras il 28 giugno 2009, alle elezioni spurie ed al regime sorto in quella situazione illegittima.
La segretaria di Stato nordamericana ha parlato nella seduta plenaria, dopo un incontro privato per trattare il tema Honduras, proposto dal Nicaragua.
Il segretario generale del ministero degli Esteri del Brasile, Antonio de Aguilar Patriota, ha detto che il ritorno dell’ Honduras nella OEA richiede “specifiche misure di ritorno alla democrazia e la ricostituzione dei diritti fondamentali e delle garanzie”.
Inoltre ha considerato essenziale creare le condizioni per una piena partecipazione dell'ex presidente Manuel Zelaya alla vita politica in Honduras e che il governo di Lobo cooperi nel fare giustizia sulle violazioni dei diritti umani.
De Aguilar ha ricordato la condanna unanime e ferma in tutto il mondo contro il colpo che ha esiliato Zelaya, e lo stesso ha fatto il ministro degli Esteri ecuadoriano, Ricardo Patiño, che ha affermato che Quito non può riconoscere il governo di Honduras.
“Tale riconoscimento non è possibile perché si continuano a commettere violazioni dei diritti umani e perché l’ex presidente Zelaya non viene riconosciuto come un osservatore, con tutte le garanzie per la partecipazione alla vita politica del suo paese”, ha detto ancora.
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