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N O T I Z I E  dal G O L P E

 
Il Comitato Esecutivo del FNRP si riunisce a Managua

col Coordinatore Generale, Manuel Zelaya Rosales

 

Informazione dal Fronte Nazionale di Resistenza Popolare

Red Morazanica de Informacion

 

 

14 ottobre 2010 - www.resistenciahonduras.net www.resistenze.org traduzione di Adelina Bottero

 

Tegucigalpa/Managua 8 ottobre 2010

 

Il Comitato Esecutivo Nazionale del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare FNRP, ha avviato oggi una riunione col Coordinatore Generale dell'organizzazione, il Presidente Manuel Zelaya Rosales, preliminare allo svolgimento dell'Assemblea Generale dei Delegati convocata per il 19 ottobre.

 

La riunione ha luogo nella città di Managua, Nicaragua, vista l'impossibilità di riunirsi in Honduras, a causa della persecuzione politica contro Zelaya, esiliato nella Repubblica Dominicana ed al quale è impedito il ritorno in patria.

 

All'inizio della riunione, il Coordinatore Generale Manuel Zelaya Rosales ha sottolineato l'importanza dell'incontro ed espresso alcune valutazioni riguardo alla situazione attuale del paese. Ha fatto riferimento alla crescita organizzativa ed ideologica del popolo, evidenziata nel consolidamento del FNRP, che definisce lo strumento politico con cui i poveri raggiungeranno il potere.

 

Da parte sua, Carlos H. Reyes, dando il benvenuto all'ex Presidente, ha esaltato la riunione e l’ha definita “un buon Guancasco”, ponendo con ciò le premesse a giornate in cui prevarrà la sincerità e la cordialità tra i/le partecipanti.

 

I martiri presenti

 

Com’è usuale negli eventi del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, il calore degli applausi e le grida dei nomi dei compagni e compagne assassinati dai regimi di fatto di Roberto Micheletti e Porfirio Lobo, hanno segnato l'apertura della riunione.

 

Si è passati quindi all'analisi della congiuntura attuale. Wilfredo Paz, delegato titolare al Comitato Esecutivo per il dipartimento di Colòn, ha letto un documento che evidenzia la debolezza ed illegittimità del regime di Lobo.

 

Al tale riguardo, il Coordinatore Generale l’ha definita “crisi storica”, che determina enormi contraddizioni in seno al discorso stesso dei golpisti, portando come esempio le annunciate intenzioni di alcuni membri della dittatura di realizzare un’Assemblea Nazionale Costituente, ossia la stessa scusa che i gruppi di destra utilizzarono per scatenare il colpo di Stato.

 

Falsa volontà di dialogo e riconciliazione

 

In seguito al giuramento di Zelaya come deputato al Parlamento Centroamericano PARLACEN, il giudice a latere del Pubblico Ministero dell’Honduras, Rigoberto Espinal Irìas, ha dichiarato che Zelaya può andare in giro per tutto il Centro America, tranne che in Honduras.

 

Il governo di Lobo Sosa ha convocato pochi giorni fa il FNRP presso al sede del governo, per “ascoltare i suoi progetti” sull'Assemblea Nazionale Costituente, un'esigenza del popolo honduregno dopo il colpo di stato.

 

Il Fronte ha risposto con un’Assemblea Nazionale Ampliata, nella quale parteciperanno i 56 delegati del Coordinamento Nazionale e rappresentanti di altre organizzazioni che formano il FNRP. In tale assemblea si deciderà se rispondere alla richiesta dell'esecutivo golpista.

 

Appena ricevuta la convocazione di Lobo Sosa, alcuni dirigenti del Fronte non hanno avuto dubbi nel considerarla una trappola ed una manovra del regime, che cerca legittimità di fronte alla comunità nazionale ed internazionale.

 

Continua la repressione e l'intimidazione

 

Prima ancora che fosse annunciata pubblicamente, il quotidiano El Heraldo, noto portavoce degli interessi dei golpisti, ha dato notizia della realizzazione dell'incontro, confessando di averla ricevuta dalla polizia, che ha fornito pure la lista dei partecipanti.

 

Nel passaggio alla frontiera, tutti i/le delegati/e del FNRP sono stati fotografati da uomini in abiti civili, ed il loro bagaglio meticolosamente ispezionato in modo inconsueto.

 

Similmente, la settimana scorsa il delegato titolare di Choluteca e membro del Comitato Esecutivo, Porfirio Amador, ha denunciato persecuzione e minacce da parte di elementi della DNIC, che avevano assediato casa sua.