America Latina L’America Latina è riuscita a ridurre la povertà estrema dell’85% a fine 2008 |
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10 settembre 2010 - www.granma.cu (CD)
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Un rapporto delle Nazioni Unite presentato mercoledì 8 settembre afferma che l’America Latina è riuscita a ridurre dell’85% la povertà estrema a fine 2008, e tre paesi, Brasile, Cile e Perù hanno già raggiunto tale obiettivo.
“A dispetto dello scenario di incertezza e volatilità che ha caratterizzato la regione (…) si intravede la possibilità che il gruppo dei paesi riescano a raggiungere la meta proposta” di ridurre della metà per il 2015 la povertà totale (attualmente fissata a meno di 1,25 dollari al giorno), come recita il rapporto di 18 agenzie guidate dalla Commissione Economica per l’America Latina (CEPAL).
“Ridurre la povertà estrema della metà nel mondo intero per il 2015 è uno degli otto Obiettivi del Millennio (ODM) che sono stati adottati dai membri dell’ONU nel 2000.
La povertà estrema è un fenomeno che riguardava 71 milioni di persone nella regione alla fine del 2008, stando ai calcoli della CEPAL.
Dal 20 al 22 settembre 150 leader e rappresentanti governativi si riuniranno a New York in una riunione per dibattere i progressi registrati in materia.
Regioni come l’est asiatico hanno fatto colossali passi avanti, con un taglio della povertà estrema che potrebbe sfiorare il 95% rispetto alla soglia di riferimento, del 1990.
Ma in America Latina, la regione più diseguale per definizione dell’intero pianeta, il panorama è più contrastato.
“La povertà ha il volto di un bambino, di una donna e di un indigeno. Questo è il nostro problema, ed è molto concentrato”, ha affermato Alicia Bárcena, la segretaria esecutiva della CEPAL, nella sede dell’Organizzazione di Stati Americani (OEA), nella quale è stato presentato lo studio.
A dispetto della sua disuguaglianza storica, l’America Latina sta facendo progressi, grazie alla crescita economica e ai programmi di assistenza sociale innovativi che si stanno impiegando, che condizionano gli aiuti a certe obbligazioni dei beneficiari.
“Per la prima volta nella storia l’America Latina ha migliorato il coefficiente di Gini, che misura la soglia di disuguaglianza. Esso è leggermente diminuito, da 0,55 a 0,52, tra il 2002 e il 2008, come illustra il testo del rapporto.
“Tra i paesi che hanno reso possibile il miglioramento (ci sono) il Brasile, il Cile e la Bolivia, paesi che non ci saremmo aspettati avrebbero registrato un’evoluzione così rapida”, ha assicurato la Bárcena.
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