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Haiti

Continuano le proteste ad Haiti

 

20 novembre 2010 - www.granma.cu

 

Il colera si espande anche in Repubblica Dominicana.

 

I timori e l’ira degli haitiani per gli insufficienti aiuti di fronte all’epidemia di colera, continuano scatenando violenti attacchi e proteste contro la missione dalla ONI in Haiti  (MINUSTAH).

 

Studenti che cantavano slogan contro le Nazioni Unide hanno costruito delle barricate con  pneumatici e pietre vicino alla Facoltà di Etnología della Università di Haitíi, a Port au Prince.

 

Almeno due persone sono morte e una decina sono state ferite negli scontri di questa settimana tra le truppe della ONU e i manifestanti che protestavano nella città settentrionale  di Cap-Haitien.

 

La risposta internazionale guidata dalla ONU è insufficiente e manca di fondi, hanno detto i gruppi di aiuto, secondo Reuters.

 

I morti per l’epidemia di colera hanno gia superato i 1180 e intanto le autorità sanitarie della Repubblica Dominicana hanno confermato altri casi di colera nel paese, dopo aver controllato 14 persone che presentavano sintomi della malattia, ha informato Telesur.

 

Violente proteste contro

l’ONU a Port-au-Prince

 

19 novembre 2010 - www.granma.cu

 

Varie centinaia di giovani hanno occupato negli ultimi giorni il centro di Port-au-Prince, con barricate e pneumatici in fiamme, da dove hanno preso a pietrate i caschi blu dell’ONU, accusati di aver introdotto il colera ad Haiti, dove ha già prodotto più di 1100 morti.

 

I manifestanti, nella maggior parte adolescenti, hanno bloccato con cassonetti della spazzatura le strade vicine al Palazzo Presidenziale, nel mezzo di gas lacrimogeni e fumo che rendevano l’aria irrespirabile.

 

La manifestazione ha preso di sorpresa una decina di soldati della forza dell’ONU, i quali hanno puntato le loro armi ai manifestanti, senza riuscire a frenarli.

 

“È stata la MINUSTAH a portare il colera”, “che se ne vada la MINUSTAH”, gridavano i giovani infuriati contro la Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti.

 

“La MINUSTAH rovescia escrementi per la strada”, diceva un cartello, nel mezzo delle voci, smentite dall’ONU, che accusano i caschi blu nepalesi di aver introdotto il colera nella nazione caraibica.

 

Nella vicina Repubblica Dominicana, le autorità sanitarie stanno analizzando un paziente haitiano, residente a Santo Domingo, che potrebbe convertirsi nel secondo caso confermato nel paese.