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America latina

I peggiori terremoti

d’America Latina

 

13 gennaio 2010 - www.granma.cu

 

Durante gli ultimi 50 anni, migliaia di persone hanno perso la vita in terremoti in America Latina. I progressi tecnologici sono riusciti solo a ridurre leggermente il numero di morti, ma la magnitudine dei disastri continua imperturbabile.

 

A continuazione offriamo un resoconto dei peggiori terremoti registrati nella regione a partire dal 1960.

 

Costa Rica: 8 gennaio del 2009

Almeno 34 persone morirono in un sisma di 6,2 gradi della scala Richter, con epicentro a 32 km dalla capitale San José. Si trattò della scossa più intensa nei paraggi del vulcano Poás degli ultimi 150 anni.

 

Perù: 15 agosto del 2007: il più devastante

Una scossa sulle Ande peruviane uccise 66.000 persone nel 1970. Un terremoto di 7,9 gradi il cui epicentro si trovava nella costa centrale del paese a 45 Km da Chincha Alta, causando la morte di 519 persone e lasciando più di 300000 senza tetto.

 

Messico: 19 settembre del 1985

Un terremoto colpì la capitale messicana nel 1985 e lasciò un saldo di almeno 9500 persone morte

 

Guatemala: 4 febbraio del 1976

Il paese centro-americano fu scosso da un sisma di 7,6 gradi Richter. Si calcola che circa 25000 persone vi persero la vita.

 

Nicaragua: 23 dicembre del 1972

Fino a 10000 persone morirono nella capitale nicaraguense, Managua, a causa di un terremoto di 6,5 gradi.

 

Perù: 31 maggio del 1970

Un terremoto nelle Ande peruviane provocò un baratro che inghiottì la città di Yungay uccidendo 66000 persone.

 

Cile: 22 maggio del 1960

Il “terremoto di Valdivia” fu il maggior movimento tellurico mai registrato, segnando 9,5 gradi Richter e lasciando oltre 2000 morti. In conseguenza alla scossa si generarono varie onde giganti o tsunami che cancellarono dalla geografia città intere della costa cilena e causarono vittime mortali a centinaia di km di distanza: 138 morti in Giappone, 61 nelle Hawaii e 32 nelle Filippine. Il Cile è uno dei paesi nei quali si verificano annualmente più scosse, poiché il suo territorio è esposto al costante scontro delle placche tettoniche di Nazca e del Sudamerica.