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Curaçao: la Terza Frontiera

degli Stati Uniti

 

15.01.10 - Eva Golinger www.aporrea.org traduzione a cura della redazione di www.lernesto.it

 

ULTIMA ORA: un aereo P3 da combattimento degli Stati Uniti partito dalla base militare di Washington a Curaçao ha violato nuovamente per 19 minuti lo spazio aereo venezuelano l’8 gennaio 2010. Il Presidente Chávez ha ordinato l’intercettazione dell’aereo da parte degli F16 venezuelani, che lo hanno scortato fuori dal territorio venezuelano, destinazione Curaçao…la saga continua.

La recente violazione dello spazio aereo venezuelano da parte da parte di un aereo militare statunitense è un’altra prova della scalata delle provocazioni contro il Venezuela e un’ulteriore esempio del pericolo che rappresenta la presenza militare degli Stati Uniti nella regione. A smentire le dichiarazioni dei governi di Washington e dell’Olanda che negano tale violazione, esiste una registrazione dello scambio tra la torre di controllo dell’aeroporto venezuelano di Maiquetía e un pilota statunitense di un aereo dell’Armata degli Stati Uniti, che conferma che l’aereo militare era partito da Curaçao. A sentire il pilota statunitense, egli “non sapeva” di trovarsi nello spazio aereo venezuelano, mentre era arrivato fino alla base militare di Orchila, ubicata all’interno del ben definito e conosciuto territorio marittimo venezuelano. E non è stato un incidente isolato.

Dal 2006, il Pentagono ha incrementato la sua presenza nell’isola di Curaçao, in cui mantiene una base operativa dal 1999. Nel testo originale del trattato tra Olanda e Washington, si autorizzava la presenza militare statunitense a Curaçao per missioni contro il narcotraffico. Ma, dopo l’11 settembre 2001, Washington ha cominciato ad utilizzare tutte le sue installazioni militari per combattere ciò che veniva percepito come “minacce terroriste” o attentati contro gli interessi statunitensi. Dall’anno 2006, le operazioni statunitensi da Curaçao non hanno avuto solo carattere di missioni contro il narcotraffico, ma hanno registrato anche la presenza dell’Esercito, della CIA e delle forze speciali USA. Insieme, le componenti militari e i servizi dell’intelligence statunitensi hanno iniziato a svolgere manovre e esercitazioni per combattere “una potenziale minaccia terrorista nella regione”.

Portaerei, navi da guerra, aerei da combattimento, elicotteri Black Hawk, sommergibili nucleari e migliaia di soldati sono arrivati nelle acque di Curaçao per partecipare alle operazioni statunitensi. Il comandante di una delle navi d’assalto, la Fregata U.S.S. Stout, l’11 aprile 2006 ha dichiarato alla stampa di Curaçao, “…siamo la Forza Navale più potente del mondo e gli USA difenderanno in ogni circostanza i loro amici nella regione” Il comandante Thomas K. Kiss ha anche fatto rilevare che la sua nave rappresentava “…una formidabile presenza in difesa degli interessi degli Stati Uniti”.

Ciò avveniva nel 2006. Nel 2008, Washington cercò di classificare il Venezuela come stato terrorista, sebbene alla fine abbia scelto di non farlo, almeno per il momento. Comunque, nel luglio 2008 è stata riattivata la
Quarta Flotta dell’Armata degli USA, anche “per dimostrare la forza e il potere degli USA e difendere i loro interessi e alleati nella regione”, come ha dichiarato il suo comandante. Nel 2009 si è arrivati all’accordo militare firmato tra Washington e Bogotá per installare sette basi militari in Colombia utilizzate dal Pentagono. L’accordo è stato accompagnato da un documento della Forza Aerea degli USA che evidenziava la necessità di investire nelle basi militari in Colombia per “contrastare la costante minaccia…dei governi anti-statunitensi della regione” e per realizzare operazioni di intelligence, spionaggio e ricognizione, e migliorare la capacità delle forze armate statunitensi allo scopo di facilitare le operazioni di guerra dalla Colombia.

Nel
dicembre 2009, il Presidente Chávez ha denunciato la violazione dello spazio aereo venezuelano da parte di un aereo non pilotato – noto come “drone” – di tecnologia statunitense, proveniente dalla Colombia.

Una pubblicazione del Dipartimento di Stato ha classificato le isole olandesi di Aruba, Bonaire e Curaçao come la “Terza Frontiera degli Stati Uniti”, segnalandole come parte della “frontiera geopolitica degli Stati Uniti” nella regione. Reagendo alla crescente presenza militare di Washington nel suo paese, un giornalista di Curaçao che ha visitato una delle navi da guerra statunitensi, ha affermato che “sbarcando dalla nave da guerra, abbiamo avuto la sensazione che, improvvisamente, ora siamo diventati molto più importanti…”

 

Il Venezuela denuncia la nuova incursione

di aerei statunitensi nel suo territorio

 

11 gennaio 2010  - www.granma.cu (CD)

 

Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, ha denunciato venerdì l’incursione di un aereo di guerra statunitense nello spazio aereo venezuelano proveniente da Curazao, cosa che lo ha portato a fare un appello al governo olandese per assumersi la sua responsabilità al rispetto.

 

“Quando abbiamo detto al governo olandese che deve assumersi le sue responsabilità, sapevamo quello che stavamo facendo”, ha enfatizzato Chávez durante il suo intervento nel Consiglio dei Ministri trasmesso dalla tv statale Venezolana de Televisión (VTV) e ha sottolineato che “non volgiamo danneggiare le relazioni con il governo ed il popolo di quell’isola”,

 

Ha anche denunciato che gli Stati Uniti stanno utilizzando i territori coloniali per arrivare fino al Venezuela per mezzo delle basi militari che possiedono nelle nazioni insulari vicine al paese ed in Colombia.

 

Chávez ha anche informato che l’aereo P3 è permaso per 15 minuti nello spazio aereo durante il suo primo ingresso intorno a mezzogiorno, e che “ho ordinato a due F16 di uscire ad intercettarlo con l’ordine non cogliere provocazioni (…) L’aereo è uscito dallo spazio, e poi vi è rientrato”.

 

Un’ora più tardi, lo stesso aereo è di nuovo entrato nello spazio aereo per 19 minuti “ed è uscito scortato dai nostri F16”.

 

Ha spiegato che i corpi di intelligence venezuelani sono avanzati molto in quanto a intelligence, tanto che possono ottenere informazioni confidenziali circa i lavori che tali aeromobili stanno realizzando nella nazione sud-americana.

 

Il Capo di Stato venezuelano ha affermato che attende a che il Ministero degli Esteri della Repubblica studi il tema e suggerisca le azioni da intraprendere.

 

Il 20 dicembre passato, durante il suo abituale programma domenicale, il presidente Chávez aveva informato dell’avvistamento di un aereo senza equipe tecnologica statunitense a bordo, che stava penetrando verso Fuerte Mara.

 

“È un aereo piccolo, pilotato da un controllo remoto, ma che filma tutto, può anche lanciare bombe ed andarsene, ed è il tipo di tecnologia che sta utilizzando la Colombia”, ha indicati il presidente.

 

Il Capo di Stato Venezuelano ha realizzato un appello alla Comunità Internazionale perché si mantenga in allerta rispetto alle minacce che stanno abbattendo sul Venezuela.

 

“Io compio con il mio dovere di avvisare ciò che si conosce come comunità internazionale, i paesi del sud-america, che le aggressioni contro il Venezuela stanno aumentando e che i preparativi sono evidenti tra le forze militari colombiane e nei movimenti di Aruba e Curazao (…) che configurano un quadro di minaccia”, ha affermato il mandatario.

 

Un caccia  degli USA ha sorvolato

lo spazio aereo del Venezuela  

 

7 gennaio 2010  - www.granma.cu (PL)

 

TeleSUR ha ottenuto in esclusiva la conversazione tra il pilota di un caccia degli USA e la  Torre di Controllo di Maiquetía, in cui si dimostra che era un volo non autorizzato.

 

L’aereo militare era partito da Curazao ed aveva fatto un’incursione nello spazio aereo del Venezuela senza autorizzazione, nel maggio del 2009. 

 

“Aeronave dell’armata degli Stati Uniti, copiato grazie (...) Okey. Per favore  Maiquetía domanda adesso qual’è la sua intenzione nello spazio aereo  di Maiquetía signore?”, aveva chiesto la Torre di Controllo venezuelana di fronte all’incursione.

 

Nel materiale esclusivo di TeleSUR, la Torre di Controllo chiede ripetutamente al pilota qual’è il proposito del suo volo nello spazio venezuelano. 

 

“Maiquetía chiede informazioni sulla ragione del suo volo nello spazio aereo di Maiquetia, signore...”, hanno interrogato insistentemente le autorità del Venezuela ed il pilota ha dovuto alla fine confermare che si trattava di un aereo militare degli Stati Uniti, partito da Curazao, e che ovviamente “non era cosciente di trovarsi nello spazio aereo del Venezuela. Inoltre il pilota  ammette di non avere il permesso per penetrare in quello spazio aereo. 

 

La registrazione è del 17 maggio 2009 e si può leggere la completa trascrizione della conversazione  tra lo “sbandato e sbadato” caccia militare degli USA e la Torre di Controllo, in TeleSUR e in Cubadebate.