Il Venezuela vive oggi una giornata cruciale per preparare la macchina elettorale, in vista delle elezioni parlamentari di domenica prossima, 26 settembre, quando oltre 17 milioni di cittadini potranno esercitare il loro diritto di voto.

 

Mercoledì si realizzerà un grande sforzo per garantire che tutto il materiale e l’equipaggiamento richiesto per le votazioni arrivi agli oltre 12 mila centri abilitati per il processo.

 

Con il fine di proteggere tali luoghi, si è attivato da ieri, mercoledì 22 settembre, il Piano Repubblica, dispositivo integrato per 250 mila effettivi delle Forze Armate.

 

Nel frattempo saranno ricevuti nel paese gli accompagnanti internazionali che parteciperanno alle elezioni, un numero significativo dei quali provenienti dall’America Latina, hanno confermato le autorità dell’ente comiziale.

 

All’ultimarsi i dettagli per le legislative, i gruppi politici intensificano gli sforzi in ricerca di voti prima della chiusura della campagna, prevista per oggi, 23 settembre.

 

Gruppi di distinte tendenze, affini e contrari al Governo, hanno chiamato il popolo a partecipare nell’atto del suffragio. In quanto ai risultati, i socialisti hanno assicurato che li riconosceranno, mentre i rivali dicono che lo faranno se il processo si eseguirà in modo trasparente.

 

Gli analisti affermano che una simile posizione lascia intravedere l’intenzione di gridare alla frode in caso di sconfitta.

 

Alle elezioni legislative del 26 settembre sarà in gioco il futuro del paese, insistono i membri del Partito Socialista e i suoi alleati, che aspirano ad ottenere almeno due terzi dei seggi per preservare le leggi dei beneficiari sociali e per approfondire i cambi iniziati più di dieci anni fa.

 

Mezzo milione di venezuelani collaborerà alle prossime elezioni per le quali ci aspetta una grande affluenza, che secondo le stime l’assistenza potrebbe aggirarsi intorno al 70%.