Il
governo venezuelano applica a partire da oggi degli stimoli per i
consumatori privati che risparmino elettricità ed aumenti per quelli che la
sprecano. La misura annunciata al filo della mezzanotte dal presidente Hugo
Chavez va destinata al settore residenziale considerato un alto consumatore
(più di 500 chilowatt).
“Vogliamo risparmiare, c’è ancora molto spreco e mancanza di coscienza”, ha
esposto il mandatario, che ha decretato l'emergenza elettrica nel territorio
nazionale ed ha attivato lo Stato Maggiore Elettrico.
Come risultato della siccità derivata dal fenomeno climatico de El Niño, la
produzione di elettricità ha sofferto severe riduzioni in Venezuela, dove
più del 70% del servizio si ottiene da fonti idriche, principalmente dalla
diga di sbarramento del Guri, che risulta quasi vuota.
D’accordo con le decisioni prese da Chavez, la diminuzione del consumo fino
ad un 20% implica la riduzione di una quarta parte della tariffa, mentre un
risparmio superiore rappresenta degli sconti della metà della fattura.
Per contrasto, quelli che non abbasseranno il consumo di almeno un 10% o
l'incrementino, affrontano degli aumenti che oscillano tra il 75 ed il 200%,
rispetto al pagamento attuale, ha fatto notare nella prima riunione dello
Stato Maggiore Elettrico.
Oltre alle misure applicate all'area residenziale, il settore
commerciale-industriale deve diminuire di un 20% il suo consumo, e per
questa operazione l'esecutivo prevede due fasi.
Chavez ha confermato l'esecuzione di investimenti miliardari in progetti di
generazione di energia.
Secondo il capo di Stato, quando si concluderà il 2010 saranno incorporati
al sistema nazionale più di quattro mila megawatt.
Cominceranno ad entrare gradualmente, dando la priorità agli stati più
colpiti (Tachira, Trujillo e Merida, tra gli altri), ha osservato.
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