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La povertà
giungerà a zero in Venezuela assicura Chávez |
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11.03.10 - Waldo Mendiluza www.granma.cu
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Il presidente Hugo Chávez ha assicurato che il Venezuela sconfiggerà la povertà e che questa è una delle priorità della sua gestione.
“Non ci sarà più povertà in Venezuela e questo è uno dei miei impegni supremi”, ha assicurato nel Palazzo di Miraflores, nella cerimonia di consegna della Bandiera alla delegazione per i Giochi Sudamericani Medellín-2010.
In accordo con il Presidente, le conquiste realizzate dal suo arrivo al potere nel 1999, permettono di vedere buoni risultati nell’eliminazione del flagello.
“La poverà, che colpiva il 70% della popolazione, e la miseria il 40%, nel 1996, hanno visto queste cifre ridotte nel 2009 al 23,8% e al 5.9% e scenderanno sino allo zero”, ha sostenuto Chávez, aggiungendo che la prima meta è rompere la barriera del 20% in materia di povertà.
Lo statista ha risaltato gli sforzi per superare l’emergenza elettrica, una difficoltà provocata dal fenomeno climatico El Niño.
Il Venezuela dipende dalla generazione idroelettrica al 70% del servizio e questa fonte è severamente danneggiata dall’intensa siccità degli ultimi mesi.
“Quest’anno incorporeremo 5900 mega watts al sistema termo energetico nazionale”, ha detto ed ha reiterato il richiamo al risparmio, sottolineando il cambio per il 2010, di 50 milioni di lampadine incandescenti
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La povertà
in Venezuela è scesa
dal 70% del 1996 al 23% nel 2009 |
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11.03.10 - www.resistenze.org da abn.info.ve a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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La povertà in Venezuela, grazie all'amministrazione del Governo bolivariano, è scesa al 23% durante il secondo semestre del 2009, quando invece nel 1996, sotto la gestione dell'allora capo di Stato Rafael Caldera e con Teodoro Petkoff come responsabile dell'Ufficio centrale di coordinazione e pianificazione della Presidenza della Repubblica (Cordiplan) e attualmente editore di un quotidiano dell’opposizione, raggiungeva addirittura il 70%, con un 40% di povertà estrema e una inflazione record del 103%.
Cos' si è espresso giovedì scorso il presidente dell'Istituto nazionale di statistica (INE), Elías Eljuri, nel programma Entre Periodistas [Tra Giornalisti] trasmesso dalla televisione privata Televen. Eljuri ha spiegato che la povertà in Venezuela nel 2003 era al 55 % e la povertà estrema al 25%, a causa del sabotaggio dell’industria petroliera orchestrata dai settori della destra, ma che successivamente si è registrata un calo progressivo fino a raggiungere rispettivamente il 23 ed il 6%, secondo le ultime cifre disponibili determinate a seconda delle entrate nazionali e che rispondono ai modelli di calcolo internazionalmente riconosciuti.
"Molti di questi politici e intellettuali sembrano dimenticare che quando governavano loro, portarono l'inflazione al 100% e la povertà al 70%", ha indicato Eljuri, difendendo la validità delle statistiche dell'Istituto, frequentemente messe in discussione dall’opposizione.
Ha inoltre ricordato come il Venezuela mostra il più basso indice di Gini* dell'America Latina, indice che misura la disuguaglianza nella distribuzione del reddito, sceso dallo 0,49 allo 0,39 nel 2009.
"Questa è distribuzione della ricchezza. Nonostante ciò continua ad esserci una grande appropriazione delle entrate da parte di un 20 % più ricco. Questa distribuzione ancora non ci soddisfa. La ridistribuzione egualitaria deve incrementarsi e svilupparsi e questo è possibile solo attraverso un cambiamento strutturale più profondo", ha chiosato.
Il Presidente dell'INE ha poi screditato lo studio sulla povertà nel Venezuela realizzato dall'Università Cattolica Andrés Bello (UCAB), affermando che i suoi risultati non hanno alcuna validità.
L'analisi cominciata nel 2007 si è conclusa nel primo semestre 2009. "Qualunque statistico sa che un’indagine non può essere così lungamente protratta nel tempo, e se applicata ad una sola parte della popolazione, quando ci sono cambiamenti non ha nessuna validità. Dovrebbero rettificare quello studio perché i suoi risultati non hanno assolutamente validità, dato che un’ indagine non può essere così estesa negli anni”.
Ha infine affermato che le cifre dell'INE sono sostenute della Commissione economica per l’America Latina ed i Caraibi, il CEPAL, e dalla Banca Mondiale (BM).
NdR * Tale indice vale 0
quando il reddito è egualmente distribuito; vale 1 (100%) quando la
disuguaglianza è massima. In Italia nel 2009 era di 0,33.
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