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II Colloquio Internazionale José  Martí:

Per una Cultura della Natura 
 

Approvata la Dichiarazione Finale  

 

12 giugno 2010 -  Luis Hernández Serrano  www.granma.cu

 

”Siamo tuttavia a tempo per salvare la famiglia umana, se mobilitiamo il maggior numero di persone per evitare la catastrofe che ci sta arrivando addosso”.

 

Dice così la Dichiarazione Finale del II Colloquio Internazionale José Martí: Per una Cultura della Natura, che si è svolto per tre giorni nel Palazzo delle Convenzioni ed è stato chiuso dal dottor Armando Hart Dávalos, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano.

 

“Pende una minaccia mortale sulla nostra specie, resa più grave dal consumismo anarchico e pazzo del capitalismo selvaggio e aggravata dal guerrerismo imperiale”, recita ancora questa Dichiarazione, letta dal giovane Luis Felipe Soromenho Gomes, presidente della Camera Municipale di Villa Real de San Antonio, in Portogallo.

 

I partecipanti — si riflette nel documento — chiamano a promuovere con intelligenza e amore una cultura che salvi la pace, la giustizia, i valori etici, l’uguaglianza sociale e la solidarietà tra i popoli.

 

Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Eroi, ha parlato dell’arbitraria condanna inflitta  a questi Cinque patrioti cubani e dell’ingiustizia di negare le visite alle mogli di René e Gerardo.

 

La dottoressa Gisela Alonso Domínguez, presidentessa dell’Agenzia del Medio Ambiente del CITMA, ha tenuto una conferenza magistrale su “Scienza e Cambio Climatico in Cuba” ed ha ricordato che si allarga sempre più la breccia tra ricchi e poveri.

 

Esistono 1200 milioni di affamati, una grande insicurezza alimentare, l’incremento dell’insalubrità ed una grande penuria di acqua, “l’ oro azzurro che un giorno provocherà nuovi conflitti armati”.

 

“Se continuerà l’attuale situazione d crisi finanziaria, energetica, alimentare, sociale e ambientale, ha detto, nel 2050 saranno necessari due pianeti per soddisfare la crescita della popolazione”.

 

Nel 1974 Fidel aveva avvisato che l’umanità avrebbe dovuto affrontare sfide molto grandi in tutti i terreni ed oggi lo stiamo vedendo.

 

Il maggior pericolo e la peggior minaccia del cambio climatico radicano nella crescita della temperatura e del livello del mare.  tempo fa si diceva che il mare si sarebbe sollevato di 0,23 metri nel 2050 e di 0,82 metri nel 2100, ma recenti studi parlano di due metri.

 

Carlos Bojórquez Urzais, membro del Consiglio Mondiale del Progetto José Martí di Solidarietà Mondiale e presidente della Cattedra Nuestra América dell’Università Autonoma dello Yucatan, ha fatto i suoi complimenti al dottor Armando Hart Dávalos per il suo 80º compleanno ed ha commentato il ruolo che ha disimpegnato nel processo rivoluzionario cubano.

 

Il pittore cubano Alexis Leyva Machado “Kcho”,  gli ha inviato un suo quadro come regalo di compleanno, con questa dedica: “Per Armando Hart, con il rispetto di un figlio dell’arte e della cultura della Rivoluzione”.

 

Il giovane  Mohamed Zawy Zreiby, della Repubblica Araba Saharahui Democratica, studente in Pinar del Río, ha dedicato le sue parole ai Cinque antiterroristi cubani ed al Comandante in Capo Fidel Castro, continuatore insigne dell’opera martiana.

 

Ana Sánchez Collazo, direttrice del Centro di Studi Martiani, ha redatto la relazione del colloquio, che si è concluso con le parole del dottor Hart, che ha sottolineato l’importanza del pensiero martiano oggi, per Cuba, l’America e per il mondo.

 

Etica, di fronte all’egemonismo del mercato 

 

10 giugno 2010 -  Raquel Marrero - Orfilio Peláez www.granma.cu

 

Il mondo migliore a cui aspiriamo si potrà costruire solo se le basi di questo nuovo paradigma sociale si baseranno fondamentalmente in valori etici, capaci di promuovere l’altruismo, la solidarietà e l’amore tra gli uomini, come alternativa all’egemonismo attuale del mercato.

 

La difesa di questo concetto è stata tracciata dal noto intellettuale brasiliano Frei Betto, che ha parlato del tema: Etica e Medio Ambiente, come parte del programma del 2º Colloquio Internazionale José Martí: Per una cultura della Natura, che riunisce sino a domani, a L’Avana, delegati ed invitati di 30 paesi.

 

Al termine del suo discorso, il teologo brasiliano ha segnalato la capacità di resistenza del popolo cubano.

 

“Voi, ha detto, non avete il diritto di deludere l’umanità, nè di tornare indietro nello sforzo di mantenere un popolo solidale, un popolo felice! In questa battaglia le cose più importanti sono le conquiste spirituali, perché sono quelle che permettono alla gente di conoscere le ragioni per le quali vale la pena andare avanti”.

 

Durante la seconda giornata, tra i molti temi del Colloquio, si è svolto il seminario sullo sviluppo sostenibile dei piccoli Stati insulari, nel quale sono state dibattute le relazioni sugli effetti del cambio climatico e le attività umane nella qualità dell’acqua, la protezione delle risorse marine e costiere di Cuba, attraverso il Programma Educativo Generale dell’Acquario Nazionale e le esperienze del progetto Acualina, per l’educazione ambientale.

 

Inoltre nella giornata è stato annullato un francobollo della serie postale Martí: Patria è Umanità, con la partecipazione del dottor Armando Hart Dávalos,Direttore dell’Ufficio del Programma Martiano.