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L’umanità deve preservarsi

per vivere mille anni

 

27 agosto 2010 - www.granma.cu

 

"L’umanità deve preservarsi per vivere mille  anni", risponde Fidel allo scrittore russo Daniel Estulin, autore della trilogia sul Club Bilderberg, in visita a L’Avana. Lo dice a proposito del criterio del visitatore che pensa che per risolvere molti dei suoi problemi, l’umanità dovrà  emigrare su altri pianeti.

 

Fidel riceve i libri di Estulin. Foto: Alex Castro
Fidel riceve i libri di Estulin

Fidel è enfatico nell’affermare che per quanto ci possa entusiasmare  la sopravvivenza in altri spazi del  sistema solare,  tanto  vale che non si perda la vita che sta sulla Terra, che è anche l’unica maniera per non perdere tutto il resto che ne sta fuori.

 

A mala pena l’essere umano è giunto sulla Luna, un satellite inospitale. E là ci sono Giove, Marte, Nettuno e Venere e gli altri pianeti che  sono distese di polvere, forni incandescenti o gelo.

 

Attorno a questi argomenti si è svolta la conversazione  del leader della Rivoluzione con lo scrittore, un dialogo affascinante, che è durato più di un’ora e  mezza, nel quale ogni minuto è stato d’una stupefacente intensità.

 

 

LA SOPRAVVIVENZA DELLA

SPECIE UMANA

 

 

"L’obbligo di tutti gli esseri umani è assicurarsi la sopravvivenza di tutta la specie umana.

 

Il Club Bilderberg vuole assicurarsi esclusivamente la sopravvivenza della sua specie, un’autentica minoranza", ha stimato Daniel Estulin, dopo le presentazioni di rigore.

 

"Tu hai scritto cose molto belle di tuo nonno", ha commentato Fidel.

 

"Io volevo molto bene  a mio nonno. Era un uomo molto speciale. Era un medico famoso, un chirurgo, in Lituania. Mio nonno era  della Crimea e durante la Seconda Guerra Mondiale i nazisti ammazzarono in un giorno  11 suoi fratelli, oltre a sua madre, suo padre e suo nonno di 104 anni. Immagini d’avere una famiglia numerosa ed il giorno dopo essere un orfano...”

 

Lui visse la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Russa del 1917, la Guerra Civile e la Seconda Guerra Mondiale. "In qualche  momento, nel caos della Guerra, perse la pista della sua famiglia. Una madre e tre  bambini di otto, cinque e tre anni, che furono catturati dai nazisti, inviati in un campo di concentramento e sterminati" ha ricordato.

 

Estulin ha raccontato  a Fidel dettagliatamente la storia della sua famiglia, che emigrò negli anni  ‘80 in Canada e che in questo  paese si produsse il reincontro con suo nonno,  dopo il suo pellegrinaggio per vari paesi del mondo, con sua moglie di Siviglia. Vive in Spagna da  17 anni. Anche se è nato in Lituania, la sua identità è russa, come la sua lingua materna.

 

Il Comandante è impressionato dalla fluidità con cui parla lo spagnolo.

 

"Scrivo in inglese, per comodità. Perchè quasi tutti gli editori parlano  questa lingua. I miei  libri sono venduti in  almeno 50 paesi. Mi hanno detto che lei legge in inglese... "

 

"In spagnolo per il lavoro... " risponde Fidel, sorridendo. Ma legge molti  testi scritti  originalmente in inglese,  e tradotti  in spagnolo. Gli commenta, per esempio  - Lincoln: "Una biografía- scritta dallo scrittore nordamericano Gore Vidal. È incredibile  come un uomo possa  ricostruire tutto l’ambiente di quell’epoca e paragonarlo con quello di oggi."

 

 

LE BASI MILITARI IN

AMERICA LATINA

 

 

“A Chávez fanno  la guerra perchè, contro vento e marea, il Venezuela continua ad essere uno dei pochi paesi del mondo dove non ci sono basi militari nordamericane. E Cuba la odiano per la stessa  ragione: la sua indipendenza. In  Cuba non possono  distruggere il concetto Stato-Nazione, che, a mio giudizio è il più importante negli ultimi 600 anni", afferma Estulin.

 

"Ti è mancato  l’Ecuador, che ha avuto  una base a Manta per dieci anni e sono riusciti a chiuderla. In molti altri paesi ci sono le basi. In poche ore pongono truppe in qualsiasi nazione", reagisce Fidel.

 

"Come se fossero  McDonalds", ironizza Estulin.

 

"In quanto alle basi dirette, hanno quella di Guantánamo, quella delle Malvine... Ed in altri luoghi non ne hanno in apparenza, ma nella realtà sì. Fanno pratiche ed esercitazioni. In Venezuela non ne hanno. La  Colombia è un paese trasformato in una base. In Honduras le hanno. In Costarica non ne hanno, ma hanno 40 navi, là con portaerei e portaelicotteri  che aiutano - nobilmente - contro la droga.  È di un cinismo totale...” ha aggiunto Fidel.

 

Per Estulin la prossima elezione in Venezuela sarà cruciale. Non sono due tendenze ideologiche esclusivamente quelle che si confrontano nelle urne. Fonti vincolate al  Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno assicurato che  dopo la satanizzazione di Hugo Chávez e del processo bolivariano,  c’è un progetto d’installazione  di basi militari in questo paese, che è però impossibile con la politica sovrana e latinoamericanista del leader venezuelano.

 

La conversazione si è estesa su questo tema e sulle sfide della nuova Assemblea Nazionale che nascerà dalle elezioni  del 26 settembre, nelle quali ritorna un’opposizione che ha perso l’allenamento nell’esercizio di legiferare, negli anni in cui è stata fuori da tutto questo, nel tentativo di boicottare il potere bolivariano.

 

“Chávez, che ha appena fatto una visita a L’Avana, è ottimista, ha  assicurato Fidel, e lavora al processo di pace con la Colombia senza riposo Dorme poco di giorno e lavora tutta la notte”.

 

Ma  il mondo che Fidel sta mettendo a fuoco - e lo dice - non è questo delle battaglie elettorali. “La mia opinione è che l’impero cadrà, ma se ci sarà la guerra cadrà tutto il mondo. La nostra lotta è perchè non  ci sia la guerra, ma non a qualsiasi prezzo, non si tratta di porre condizioni. La guerra non avverrà se qualcuno non schiaccia il grilletto che adesso è nelle mani di Obama,  che non è un guerrafondaio. Come dice il giornalista israeliano  Jeffrey Goldberg, analizzando Bush: Non mi aspetto che Obama sia più Bush di Bush".

 

 

AL QAEDA

 

 

Hanno commentato la catena di attentati avvenuto mercoledì  25 in Iraq. Hanno ucciso 62 persone  nello stesso giorno in cui ufficialmente le truppe nordamericane sono andate via da Baghdad. 

 

“Chi domina lì? , chiede Fidel, “e  c’è anche la situazione dell’Afganistan, ci sono cose molto interessanti che si associano a quello che tu racconti su Bali, l’attacco contro un club notturno nel 2002 . Attribuirono ad Al Qaeda, la responsabilità di quell’attentato. Al Qaeda è un altro mistero che si sta  diluendo."

 

Il Comandante in Capo  assicura che ha sempre avuto dei sospetti  su Al Qaeda e Bin Laden. "Ogni volta che  Bush voleva fomentare la paura, pronunciando il gran discorso appariva  Bin Laden facendo la storia di quello che avrebbe fatto, minacciando.  A Bush  non è mai mancato l’appoggio di Bin Laden. Sembrava un quadro e chi ha dimostrato che effettivamente era un agente della CIA è stata Wikileaks. Lo ha dimostrato con documenti."

 

Estulin commenta che funzionari d’alto livello nordamericano e dei servizi d’ intelligenza di altri paesi hanno riconosciuto che l’ultima volta che è stata udita la voce di Bin Laden fu il 21 dicembre 2001.

 

"Da quel giorno è sparito. A partire da quella data  lo hanno sostituito  con un cattivo attore, che si veste come lui, ma nemmeno gli assomiglia".

 

 

LA RUSSIA NEL MIRINO

 

 

Di nuovo come nella sua conferenza del giorno precedente tra i colleghi cubani, Estulin  ha ripreso il centro della tesi delle sue denuncie: "L’obiettivo dei Bilderbergs è distruggere la Russia come potenza militare e la Cina come potenza economica." Ed ha ringraziato nuovamente Fidel per l’inclusione di frammenti dei suoi testi nelle sue Riflessioni più recenti, ed ha detto:  "Quello che lei dice non lo possono zittire”.  “Non è stato sempre così” ha dichiarato il leader  della Rivoluzione.

 

Il giornalista ha avvisato che i super poteri mondiali sono coscienti che il solo stato capace di affrontare militarmente gli Stati Uniti e distruggerli è la Russia, ed ha insistito che esiste un terzo piano "Barbarossa", come si conobbe con l’invasione nazista nella URSS, contro la Russia attuale.

 

Lo scrittore russo ha reiterato che l’obiettivo finale di tutto questo montaggio, includendo una possibile guerra nucleare, è distruggere  la Russia, il grande nemico militare degli Stati Uniti.

 

"La Russia ha la potenza  per cancellare dalla faccia della terra gli Stati Uniti, ha armi molto più potenti di quelle che esistono oggi negli arsenali nordamericani.  Per esempio, il P-700 Granito, un missile balistico intercontinentale con una testata nucleare di 500 chilotoni. Si lancia da un sottomarino. Vola ad una velocità di 2983 km/h. Non c’è nulla al mondo più rapido. L’ aereo più veloce degli USA  vola a 2600 km/h."

 

"Di questo  non si è parlato", ha commentato Fidel. "Li temono moltissimo”, dice Estulin. Di fatto  il sottomarino nucleare Kursk  affondato nel Mare di Barens il 12  agosto 2000, portava queste armi".

 

Questo è un elemento da ricordare per considerare che  “Il mio paese, la Russia, è il nemico militare numero uno degli Stati Uniti.  Attualmente stanno costruendo in Afghanistan 13 basi, supersegrete, ed ognuna di queste è più grande di qualsiasi altra base nordamericana nel mondo e sono già più di 700. Non le costruiscono per attaccare l’Iran, ma il fianco sud della Russia ".

 

Estulin ha informazioni documentate sulle armi  strategiche puntate contro il suo paese, sui  piani in Afghanistan, sui precedenti storici, sulla disgregazione della URSS.

 

Fidel lo ascolta con somma attenzione: "Accumulare più di 25000 armi nucleari dice, non è da gente assennata. Tutto questo mi passava per la mente mentre parlavi e mi chiedevo in che sfocerà tutto questo. Era esattamente quello che desideravo scambiare con te.  Ho dedicato molto tempo a leggere ed a  raccogliere informazioni. Dedichiamo tutto il tempo ad informarci, mentre coloro che prendono le decisioni che possono decidere della vita di milioni di persone sono disinformati."

 

 

LE MINI BOMBE ATOMICHE

 

 

La storia delle armi atomiche di piccolo formato data dalla fine degli anni ‘50 del secolo scorso, con un uso pacifico.

 

“Gli ingegneri, racconta Estulin, quando dovevano aprire un passaggio attraverso una montagna per costruire un tunnel, per esempio,  si erano resi conto che con la dinamite non lo potevano realizzare e cominciarono ad utilizzare l’energia atomica controllata. L’industria militare si rese conto che inoltre poteva servire per ammazzare la gente  e da lì uscirono le armi della terza e quarta generazione”.

 

“Alcune tra queste armi possono essere grandi come una palla da baseball. Ma ci sono due forme per costruire una bomba atomica: con uranio o con plutonio. La differenza è la massa critica: quella di uranio necessita per lo meno  50/52 chili di massa critica, mentre quella di plutonio  di molto meno. La bomba di Hiroshima era d’uranio,  quella di Nagasaki, di plutonio”.

 

Secondo Estulin, i terroristi non hanno mai avito accesso a bombe all’uranio “perchè  dal 1945 non abbiamo visto un’esplosione come quella di Hiroshima. I terroristi non hanno  la tecnologia per produrre le mini bombe nucleari.  Lo possono fare solo gli Stati Uniti, la Russia, la  Francia ed Israele".

 

 

NELLA SIERRA MAESTRA

 

 

“Le bombe lanciate dagli aerei  di Batista, ricorda Fidel, erano a volte di 500 chilogrammi, ed aprivano grandi buchi, ma non distruggevano molte case; cadevano,  s’interravano e scoppiavano” ha aggiunto.  “Nel caso della bomba atomica,  il fungo ed il fuoco sono due segnali inconfondibili che l’accompagnano. Io non ricordo sulla Sierra Maestra che questo sia  mai accaduto.”

 

“Distruggevano, senza dubbio, ma non in queste dimensioni apocalittiche  delle bombe nucleari. Una volta ci tirarono due bombe da 600 chili ed io andai a vederle. Avevano danneggiato poco più di mezzo ettaro, ma niente fuoco. Noi  eravamo a 100 metri dal luogo bombardato. Sapevano più o meno dov’eravamo, perchè noi circondavamo le truppe nemiche;  non ci fu mai il fuoco e sì che ci tirarono bombe! Era la prima cosa che accadeva dopo circa 20 minuti dall’inizio di qualsiasi combattimento”! 

 

“L’Esercito di Batista utilizzava abbastanza bene quelle armi, perchè gli Stati Uniti lo avevano addestrato. Usavano B-26, ed anche  un tipo d’aereo caccia con 8 mitragliatrici ed avevano alcuni  Jet, tre in totale,  e due  li utilizzammo poi  per difenderci durante l’attacco  mercenario di Playa Girón (nel 1961). Quei Jet li guidavano i piloti che erano detenuti perchè rifiutavano d’obbedire agli ordini di  Batista ed erano stati giudicati e sanzionati per quello."

 

Il Comandante in Capo racconta come tutta la dinamite che utilizzò l’Esercito Ribelle nella guerra era quella delle  bombe che non scoppiavano.

 

"La nostra gente aveva imparato a scavare e prenderla. Fabbricavamo mine a contatto con una pila all’interno... A volte mettevamo  20 chili  di TNT, in  un carro armato leggero leggero; i pesanti li potevano distruggere.

 

I ricordi del  Comandante sono passati dai metodi di lotta dell’Esercito Ribelle, basati nel rispetto delle dignità e nel trattamento umano per i prigionieri, l’etica nell’affrontare  un avversario che mancava totalmente di questo valore. 

 

"Nessun  soldato si arrende se sa che lo ammazzeranno. Per noi la cosa più semplice fu rendere inutile un esercito addestrato dagli yankee, che era stato considerato invincibile”.

 

Senza abbandonare il tema, Fidel ha chiesto a Estulin con che argomenti rispondeva a coloro che impugnavano le sue investigazioni soprattutto a proposito dell’effetto delle radiazioni, là dove sono state realizzate le esplosioni  delle mini bombe nucleari.

 

Secondo il giornalista, anche nel linguaggio di coloro che scrivono sulle esplosioni si possono incontrare i segnali di come sono state prodotte, anche se si nascondono le prove più note, come l’effetto delle radiazioni sulle persone colpite a breve, medio e lungo tempo.

 

“A chi potrebbe interessare l’esplosione dell’Oklahoma?", ha insistito Fidel.

 

La risposta dello scrittore lo ha portato a riprendere l’interesse, al di là della stessa presidenza nordamericana, alla quale,  ha detto, non giunge nessuno che non sia stato approvato da loro.

 

Estulin crede che i piani dell’elite mondiale siano sterminare gli umani “di troppo”, in un pianeta la cui popolazione cresce ad un ritmo superiore alla sua disponibilità  di risorse in molte regioni.

 

Fidel ha aggiunto solamente: "L’umanità dovrà risolvere l’energia rinnovabile... " e dopo aver commentato il dramma provocato dagli incendi forestali in Russia, ha raccomandato al giornalista di vedere il documentario "Home", centrato nelle sfide per la sopravvivenza umana.

 

 

LA LOTTA È PER

QUESTO PIANETA

 

 

Estulin si è chiesto se l’umanità potrebbe  esistere tra 50000 o 100000 anni su questo pianeta e per lui la risposta è: “No. Saremmo troppa  gente. L’unica alternativa è che  attraverso il progresso e lo sviluppo si colonizzino la Luna, Marte, lo spazio, per assicurarci che migliaia di milioni di umani sopravvivano e questo per me  è l’immortalità”

 

"È corretto quello che dici sul progresso umano”, ha risposto Fidel, “ma a mio giudizio la vita si svilupperà qui, in questo pianeta.  Su Marte, sulla Luna e nel resto degli altri pianeti del Sistema Solare non c’è atmosfera... la tua teoria è assolutamente corretta nel senso che l’umanità deve preservarsi per vivere migliaia di anni  grazie al progresso”.

 

“Ma si deve lottare contro le forze che impediscono questo progresso”. E Fidel ha posto un esempio : “ Da quando è cominciata la vita in questo pianeta, ha aggiunto, e si calcola che è stato circa 40000 milioni di anni fa.  Il petrolio ha cominciato a formarsi più o meno 400 milioni di anni fa. L’uomo sta terminando in meno di 200 anni il petrolio  accumulato in più di 400 milioni di anni e l’atmosfera non resiste a questo consumo”.

 

“Sono d’accordo”,  commenta  Estulin. "Credo che dobbiamo lottare tutti  tanto quanto Fidel, perchè sopravviva la specie”, ha aggiunto.

 

“Molte persone, ha detto lo scrittore, credono che siamo giunti al punto di non ritorno e che ci si debba fermare”.

 

“I pericoli sono molto grandi”, ha aggiunto Fidel.

 

Estulin ha offerto i suoi libri  al Comandante ed ha scritto nella dedica: "Vinceremo la guerra  quando il potere dell’amore supererà  l’amore per il potere".

 

Fidel l’ha letta in silenzio e ha detto a voce alta: "Vinceremo la guerra se non la faremo”.