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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Vietato l’uso di Sabre, Galileo e Worldspan

 

12 novembre 2010 - Roberto Hernández www.granma.cu

 

 

Il turismo, uno dei locomotori dell’economia cubana, ha sofferto perdite miliardarie nel 2009, per la persistente ostilità che mantengono contro l’Isola gli Stati Uniti da oltre mezzo secolo, ha informato il Ministero degli Esteri.

 

L’impossibilità che hanno gli statunitensi di viaggiare a Cuba, uno dei poli turistici internazionali più vicini al loro territorio, ha impedito al settore di ricevere quasi la metà delle entrate che ha ottenuto regolarmente negli ultimi 10 anni.

 

Gli effetti del blocco sono stati valutati in un miliardo 108 milioni 900000 dollari, riferisce il Rapporto di Cuba sulla risoluzione 64/6 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), ed ogni anno, da diciannove anni - e anche quest’anno di recente – si condanna praticamente all’unanimità, la politica anti - cubana della Casa Bianca.

 

Tali perdite si dividono in un miliardo 30 milioni di dollari per introiti non ricevuti, data la proibizione dei viaggi ai cittadini statunitensi a Cuba, come dice il documento, che ha accompagnato  la votazione alla fine di ottobre.

 

Il calcolo parte dal principio che il 15% degli statunitensi che hanno viaggiato nei Caraibi nel 2009 avrebbero visitato Cuba, se non fosse esistito un divieto al rispetto, escludendo quindi 1,58 milioni di turisti.

 

La nazione caraibica non ha ricevuto neppure 11,5 milioni di dollari per la proibizione imposta agli yacht e alle navi statunitensi di toccare i suoi porti e le sue marine.

 

Cuba ha anche sofferto perdite per 27 milioni 400000 dollari per l’incremento delle spese per gli acquisti attraverso noleggi, prezzi, tasse, interessi più alti, maggiori inventari e immobilità delle risorse finanziarie, principalmente della Catena di Negozi Caracol.

 

A tutto questo si aggiungono altri 40 milioni per le restrizioni nel commercio elettronico e le altre operazioni on-line.

 

Gli hotels cubani possono utilizzare solo il sistema Amadeus, uno dei quattro grandi Sistemi Globali di Distribuzione internazionali (GDS), perché gli altri (Sabre, Galileo e Worldspan) sono statunitensi.

 

Altri intermediari, fornitori di servizi simili si inibiscono nel fare affari con le entità turistiche cubane, perché temono di mettere a rischio le proprie vendite negli Stati Uniti.

 

D’accordo con lo studio, l’Isola ha perso 751363 milioni di dollari, calcolati a partire dalle 31 svalutazioni sofferte dalla moneta rispetto all’oro, per la politica applicata contro Cuba dalle 11 successive amministrazioni statunitensi dal 1959 ad oggi.

 

Nonostante tutta l’ostilità degli Stati Uniti le entrate derivate dal turismo in Cuba sono cresciute nei primi nove mesi dell’anno: le visite sono cresciute del 2,5% e le entrate del 3,5%.