|
|
LA PRIMA DICHIARAZIONE DE L’AVANA
Nazionale del Popolo di Cuba |
|
2 settembre 2010 - www.granma.cu
|
|
2 settembre 1960: si svolge nella Piazza Civica la concentrazione popolare più grande della storia della nazione cubana e si calcola almeno un milione di cittadini.
Si trattava di dare una risposta alla OEA, dov’era stata approvata la nefasta Dichiarazione della Costa Rica, con la quale i ministri degli Esteri dell’aerea con un’azione d’ingerenza e sottomissione agli Stati Uniti, avevano condannato Cuba che aveva accettato gli aiuti dell’Unione Sovietica e della Repubblica Popolare della Cina, stabilendo relazioni diplomatiche con quest’ultimo paese.
Il 22 agosto era cominciata la Settima Riunione dei ministri degli Esteri della OEA per giudicare Cuba che aveva accettato aiuti extra continentali.
Quando fu evidente che Cuba sarebbe stata condannata, il ministro degli esteri cubano Raúl Roa decise di ritirarsi dicendo che era lì riunito un gruppo di vigliacchi. Un giornalista della Costa Rica, Mario Ramírez, definì onorevole e coraggioso l’atteggiamento di Raúl Roa e lo battezzò Ministro della Dignità, titolo che lo accompagnò sino al suo ultimo giorno.
A una domanda del giornalista sulla riunione della OEA, Roa si limitò a rispondere: “Mario, quello che ti posso dire è questo: la Riforma Agraria è stata un grande successo”.
Il giornalista restò perplesso senza capire e Roa espresse una del sue peculiari affermazioni: ...“Figurati che adesso Cuba sta esportando uova nel mondo intero...”.
ALLA DICHIARAZIONE DI SAN JOSÉ, LA RIVOLUZIONE OPPOSE LA DICHIARAZIONE DE L’AVANA
“L’Assemblea Generale nazionale del popolo di Cuba condanna in tutti i suoi termini la detta: “Dichiarazione di San José di Costa Rica” documento dettato dall’imperialismo nordamericano che è un attentato contro l’autodeterminazione nazionale, la sovranità e la dignità dei popoli fratelli del continente”.
Consultata, l’Assemblea Generale Nazionale approvò la Dichiarazione che condannava il latifondo, lo sfruttamento del lavoro umano, l’analfabetismo, la disuguaglianza della donna, l’abbandono degli anziani, la concessione delle risorse naturali a monopoli stranieri, all’oligarchie militari e politiche e proclamò il diritto dei contadini alla terra, degli operai al frutto del loro lavoro, dei bambini all’educazione e dei malati all’assistenza medica e ospedaliera: quella fu la Prima Dichiarazione de L’Avana.
|
|