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Cuba vibra a Baraguá |
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16 marzo 2010 - Carlos Sanabia Marrero www.granma.cu
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Il 132° Anniversario della Protesta di Baraguá è stato commemorato nel centro dell’Oriente Cubano, tra centinaia di cittadini del municipio Mella, nella Provincia di Santiago di Cuba. Dello storico fatto si rese protagonista Antonio Maceo Grajales, di fronte all’umiliante Patto di Zanjón firmato dalle forze militari di Camagüey e dal generale spagnolo Arsenio Martínez Campos. Durante la cerimonia militare, un’offerta floreale è stata depositata davanti all’imponente monumento che ricorda la vile protesta. Misael Enamorado, membro dell’Ufficio Politico del Partito Comunista di Cuba (PCC), Luzmila Álamo, prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti (UJC) ed il generale di Divisione Onelio Aguilera, capo dell’Esercito Orientale, hanno guidato la patriottica cerimonia. Assieme a loro c’erano i delegati di Santiago di Cuba al Nono Congresso dell’UJC, fissato per i giorni 2 e 4 di aprile a L’Avana, ed un gruppo di giovani distaccati di centri lavorali, studenteschi e militari della provincia di Holguín. Le parole centrali dell’atto politico-culturale sono state affidate a Lázaro Expósito Canto, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista ed il suo primo segretario della provincia di Santiago di Cuba. La naturale indipendentista della Protesta di Baraguá, alla quale si ispira la nazione cubana di oggi nella lotta contro i suoi nemici, è stata esaltata dal dirigente politico di fronte agli ex-combattenti della rivoluzione, ai lavoratori, studenti, e membri delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni. "Cercheremo sempre nella Protesta di Baraguá e nei suoi protagonisti, l’ispirazione per la lotta, la resistenza e la tenacità contro il nemico che insiste nel criminale blocco economico, commerciale e finanziario ai danni del nostro popolo" ha affermato Lázaro Expósito. Dopo aver ricordato che il 19 febbraio Cuba ha approvato il famoso "Giuramento di Baraguá" che riafferma la solida determinazione di difendere la sua indipendenza e sovranità, Expósito ha concluso affermando: "Che ci accompagni per sempre l’intransigenza anti-imperialista del generale Antonio".
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