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Celebrati i 50’anni dell’Associazione di Giovani Ribelli e i 45 del Giornale la Juventud Cubana |
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23.10.10 - M.M.Gonzalez www.granma.cu
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È stato molto significativo il fatto che l’Associazione di Giovani Ribelli, espressione dell’unità del movimento giovanile cubano, e il periodico che ha rappresentato le sue ansie: Juventud Rebelde, celebrassero ieri i 50 anni del primo e i 45 del secondo del Memoriale José Martí.
In quella sala, illuminata di verde e anche dai testi martiani in lettere laminate d’oro, i lavoratori del Giornale della Juventud Cubana e fondatori dell’AJR si sono riuniti per convalidare la loro fiducia alla Rivoluzione.
JR è rimasto fedele alla richiesta di Fidel che il 21 ottobre del 1965, al fondarlo, ne definì la missione: “un giornale destinato fondamentalmente alla gioventù, con cose che interessino alla gioventù, ma che deve cercare di essere un giornale di qualità e che le cose che vi si scrivono possano interessare anche agli altri”.
Il membro dell’Ufficio Politico e vicepresidente del Consiglio di Stato Esteban Lazo Hernández, in una lettera inviata per l’occasione, letta da Liudmila Álamo Dueñas, prima segretaria dell’UJC, ha riconosciuto che “JR è stato degno della missione che gli fu conferita dal Partito e da Fidel dalla sua fondazione, e le sue pagine hanno testimoniato le grandi battaglie che ha librato il nostro popolo nel lungo di questi anni, e in particolare, delle più giovani generazioni. Nell’ambito giornalistico, la pubblicazione ha marcato nella avanguardia, nella creatività, il superamento dei suoi membri, nella lotta per arrivare ai lettori con un messaggio efficace”.
Più avanti la lettera avvisa che oggi le sfide sono maggiori ed i compiti risultano più complessi, e pertanto esprime fiducia nel fatto che il giornale aiuti ad affrontare e vincere le missioni in difesa della Rivoluzione e le sue conquiste.
“È vitale che continuiate a coltivare la parola con la profondità martiana e l’analisi certa e opportuna che ci ha insegnato il Partito, sempre alla avanguardia come degni baluardi delle idee di tanti cubani caduti nella lotta”, ha affermato il dirigente giovanile, che ha assicurato che non ci sono dubbi sul fatto che le pagine sempre giovani e ribelli del nostro giornale non resteranno mai senza l’argomento opportuno ed efficace per il combattimento.
E a dimostrazione del fatto che siamo in combattimento, Pelayo Terry, direttore del giornale, ha affermato che intraprenderemo il cammino del giornalismo con le centinaia di migliaia di esemplari che escono ogni notte, e che si trovano nei giornalai di tutto il paese dal martedì alla domenica.
“Lo scenario include anche internet. Anche lì dobbiamo introdurci con più intelligenza e opportunità. Il nuovo spazio è configurato per noi, ma dobbiamo saperlo sfruttare in ogni sua possibilità. Dobbiamo moltiplicare le nostre conoscenze al rispetto e Juventud Rebelde non può rimanere indietro in un momento così importante”.
Nella cerimonia, alla quale ha assistito Rolando Alfonso Borges, capo del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito, si sono riconosciuto i direttori e fondatori del periodico, al quale è stato conferito il Premio Los Zapatico de Rosa (Le Scarpette Rosa), consegnato dall’Organizzazione di Pionieri José Martí, Tecniche Giovanili. Sono anche stati riconosciuti i fondatori dell’Associazione dei Giovani Ribelli.
Il celebre pianista Frank Fernández ha chiuso magistralmente la celebrazione – che era stata aperta dai pezzi del gruppo giovanile Aire de Concierto – con il pezzo a due piani Zapateo por derecho, una fusione musicale che raccoglie le note che toccano i luoghi di questo continente.
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