Sukarno, Hemingway e Fidel |
|
17 maggio 2010 - M.E.Yepe www.granma.cu
|
|
Cinquant’anni fa, quando lavoravo come direttore del Protocollo nel Ministero degli Esteri, fui testimone di un incidente che, senza la minima importanza pubblica, coinvolse l’ex presidente dell’Indonesia, Ahmed Sukarno, il grande scrittore nordamericano Ernest Hemingway ed il massimo dirigente della Rivoluzione cubana, Fidel Castro.
Nel programma della visita ufficiale a Cuba del presidente dell’Indonesia, che era il primo capo di Stato che visitava Cuba dopo il trionfo della Rivoluzione, erano previsti per una domenica del mese di maggio del 1960, un pranzo e un giorno di riposo nella spiaggia di Jibacoa, a circa 40 Km. a est da l’Avana, con l’invito dell’allora primo ministro Fidel Castro.
Per difficoltà organizzative, che allora erano frequenti per la nostra inesperienza, dovemmo cambiare la destinazione della visita dell’importante visitatore con Santa Cruz del Norte, un villaggio di pescatori più vicino alla capitale, ma sempre sulla costa nord e sulla stessa rotta.
Sull’autostrada dovemmo intercettare la carovana di automobili che portava il presidente Sukarno verso Jibacoa, come avevamo già fatto con l’autobus che trasportava gli artisti.
Da Santa Cruz del Norte riuscimmo a comunicare con L’Avana, per informare il Primo Ministro sul cambio del luogo.
Tutto sembrava felicemente risolto e cominciarono a servire daiquiri, mojitos e stuzzichini agli invitati, mentre i musicisti cominciavano a suonare i loro strumenti.
Ma mezzora dopo il Primo Ministro Fidel Castro non era ancora arrivato e temevamo che Sukarno si impazientisse per l’assenza del suo anfitrione.
Fu allora che ricevetti per microonde un messaggio del leader della Rivoluzione, che stava partecipando al Torneo di Pesca all’Aguglia durante il quale aveva appena conosciuto Ernest Hemingway, al cui nome attualmente è dedicato il concorso di pesca annuale che si svolge nell’Isola.
Fidel si scusava per il ritardo e sperava di poterci raggiungere rapidamente, ma consigliava di pranzare senza di lui.
Io trasmisi le scuse al Presidente Sukarno, ma dissi una bugia sui motivi: “Gravi problemi di governo hanno impedito al Primo Ministro di stare qui a tempo, ma sta già raggiungendoci”.
Mezzora dopo ricevetti nuove istruzioni dal Primo Ministro, che stava vincendo il concorso e non poteva abbandonare il torneo di pesca. Si raccomandava di scusarlo e di servire il pranzo senza di lui.
“Sembra che il Primo Ministro abbia dovuto convocare una riunione di governo molto urgente; chiede di aspettarlo e dice che non tarderà”, fu il falso messaggio che trasmisi.
Passò un’altra mezzora ed il presidente straniero cominciava a manifestare la sua impazienza.
“La situazione con gli Stati Uniti è molto tesa e sicuramente un tema grave si è presentato”, dissi, cercando di tranquillizzarlo.
Il Presidente Sukarno accettò che servissero il pranzo senza aspettare più il suo anfitrione e mangiò tranquillamente. Sembrò apprezzare lo spettacolo artistico, ma dopo il dolce si alzò e chiese di ritirarsi.
Mentre Sukarno e la sua delegazione raggiungevano le loro automobili, io mi convincevo d’essere testimone di un grave incidente diplomatico tra le due nazioni.
Dieci minuti dopo, mentre la carovana viaggiava per Via Blanca verso la capitale, la marcia s’interruppe di repente perché la vettura su cui viaggiava il Comandante in Capo, Fidel Castro, che transitava nel senso opposto, l’aveva intercettata.
Fidel aperse personalmente la portiera posteriore della macchina, dov’era seduto Sukarno, entrò ed occupò il sedile al suo fianco, che io avevo lasciato libero rapidamente.
“Le hanno raccontato che stavo partecipando al Torneo di Pesca con Ernest Hemingway? Non potevo andarmene perché stavo vincendo, ed in definitiva ho ottenuto il primo premio!” fu il saluto felice del capo della Rivoluzione.
“Sì, lo sapevo e mi compiaccio molto, ne sono felice e mi complimento. Sono molto contento che lei sia venuto”, disse Sukarno e si abbracciarono sorridenti, mentre io facendo il traduttore sudavo copiosamente.
Ed appresi una lezione: con Fidel non si può mai mentire! |
|
Commemorato l’incontro tra Fidel ed Hemingway |
|
13 maggio 2010 - www.granma.cu
|
|
Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del primo incontro tra il leader della Rivoluzione Fidel Castro ed Ernest Hemingway, sono cominciate a Cojímar, il bel villaggio che ispirò lo scrittore nordamericano per la sua opera Il vecchio e il mare.
Una expo-installazione composta da disegni di bambini, articoli per la pesca donati dagli abitanti, fotografie e dipinti allegorici sul Premio Nobel e la sua relazione con questo villaggio, che si trova ad est della capitale cubana, hanno aperto le attività.
Inaury Portuondo, specialista in museologia, ha pronunciato le parole inaugurali di apertura ed ha affermato che il narratore statunitense ha onorato con la sua opera i pescatori poveri ed i vecchi lupi di mare di questa comunità.
Poi è stata posta una corona di fiori davanti al busto di Hemingway.
Il leader della Rivoluzione Cubana ed il grande scrittore nordamericano si conobbero durante il Torneo nazionale di Pesca all’aguglia, il 15 Maggio del 1960, nell’allora Marina Barlovento, oggi Hemingway.
|
|