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Cultura Tristan Bauer: “Il mio film offre un nuovo sguardo sul Che” |
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6 ottobre 2010 - www.granma.cu
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Il documentario "Che. Un uomo nuovo", che domani giovedì 6, si presenterà in prima assoluta e simultaneamente in Argentina e Cuba, è il risultato di un’investigazione di 12 anni, nel quale si offre un nuovo sguardo sull’intimità del leggendario rivoluzionario, riporta la AIN.
In un’intervista con l’agenzia tedesca DPA, Bauer espone che non ci sono testimonianze di terzi nel filmato, e che ha deciso di privilegiare la voce del Guerrigliero Eroico mediante i suoi diari e le corrispondenze, foto e immagini d’archivio, che includono originali fotografici mai pubblicati concessi dall’Istituto Cubano d’Arte e Industria Cinematografiche (ICAIC).
Dal suo ufficio nel canale pubblico e statale dov’è responsabile del Sistema Nazionale dei Mezzi Pubblici dell’Argentina, ha spiegato che ci sono state due chiavi per girare questa pellicola.
“Una – ha detto – l’arrivo di Evo Morales alla presidenza della Bolivia, che gli ha permesso d’accedere a fotografie dell’archivio dell’esercito boliviano che uccise il Che nel 1967, e l’altra che Aleida March, vedova del Comandante Guevara, gli ha aperto i suoi archivi personali.
Il documentario comincia con una registrazione dello stesso Che, che recita alcune poesie a sua moglie come un saluto.
Il regista ha dichiarato che la registrazione con le poesie di César Vallejo e Pablo Neruda ceduta da Aleida March è solo uno dei documenti inediti che ha ottenuto per il suo documentario, che ha vinto il primo premio nel Festival Internazionale del Cinema di Montreal.
“I quaderni che il Che portava con sé mi hanno impressionato, ha detto, erano quaderni in cui le sue idee quasi spontanee e scritte nel fragore dalla battaglia, erano trattate in maniera riflessiva, copiate e poi rese testo scritto a macchina.
Quella triple scrittura dà la sensazione di stare davanti ad uno scrittore, soprattutto per il volume e per la quantità dell’opera che ha lasciato scritta”, ha aggiunto il noto cineasta argentino.
Un’altra testimonianza inedita del documentario è una registrazione casalinga realizzata da Ernesto Guevara Lynch, a Punta del Este nel 1961, che registra l’ultimo incontro del rivoluzionario con i genitori ed i fratelli, nel territorio del fiume La Plata, in Argentina.
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