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L’Avana ha
vibrato
con Calle 13 |
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24 marzo 2010 - Maylín Vidal www.granma.cu
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Più di 200000 cubani, hanno vibrato al ritmo del duo di Porto Rico, Calle 13, in un concerto unico che ha riaffermato la loro fama di leader nel genere urbano in America Latina.
La banda, con René Pérez (Residente) ed Eduardo Cabra (Visitante) in testa, ha regalato tutta la sua energia ed ha entusiasmato il pubblico riunito nel tardo pomeriggio nella Tribuna Antimperialista José Martí.
Preceduti dall’interprete cubano Kelvis Ochoa, i musicisti hanno invitato l’auditorio, nella maggioranza giovani, a partecipare alla festa.
“Dimostriamo al pianeta che Cuba è viva e respira!”, ha esclamato Residente, la voce leader, dopo l’apertura, con il tema No hay nadie como tú.
La folla che ha riempito il Malecon, ha ballato, cantato e gridato in coro le canzoni del gruppo. Pérez ha usato tutto il suo brio.
“Oggi parleremo di alcuni temi tabù”, ha detto.
Dopo la sua Cumbia de los aburridos, c’è stata una pausa per la consegna del Premio Internazionale Cubadisco 2010 per il loro album Los de atrás vienen conmigo, assegnato dall’Istituto Cubano della Musica, per il loro impegno sociale e gli apporti alla diffusione della musica della regione.
Il vocalista ha scatenato l’entusiasmo della folla, cantando Pal Norte, il brano con cui conquistò nel 2007 un Grammy Latino con i cubani di Orishas, dedicato a tutti gli emigranti del mondo.
Uno dei momenti più applauditi è stato quando Residente ha interpretato. Querido FBI, composto in omaggio del suo compatriota Filiberto Ojeda Ríos, il leader indipendentista assassinato nel 2005 da agenti del FBI.
“Speriamo che la mia patria sia libera un giorno”, ha aggiunto Renè.
“Questo tema va direttamente all’edificio che ho dietro di me”, ha sottolineato alludendo all’Ufficio d’Interesse degli Stati Uniti in Cuba.
“L’America Latina dev’essere unita, ha aggiunto, e dobbiamo creare un ponte grande”.
Residente ha stabilito un forte vincolo con il pubblico, con frasi come: “Cubita linda, canta”, mentre si alzavano cartelli per l’indipendenza di Puerto Rico.
Lo spettacolo, definito da loro stessi “la festa dei matti”, si è concluso con La perla, registrata con il panamense Rubén Blades, con la quale hanno vinto un Grammy 2009.
“Questa è la nostra musica: la combinazione di Cuba e Calle 13”, hanno dichiarato prima di salutare.
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Veniamo a Cuba con il cuore afferma Calle 13
E andremo ad Haiti con Kcho |
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23 marzo 2010 - Octavio Borges Pérez www.granma.cu
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“Veniamo a Cuba con il cuore”, hanno affermato René Pérez ed Eduardo Cabra, integranti del notissimo gruppo di Porto Rico, Calle 13, in un incontro con la stampa nazionale e straniera nell’ Hotel Nacional.
René ha affermato che questo invito per un concerto nella Tribuna Antimperialista José Martí, è una delle cose migliori della loro vita, dato che era un mistero questa visita.
“Quello che ho visto mi ricorda molto Porto Rico e spero di conoscere molto di Cuba e integrarla alle nostre creazioni”, ha detto René, che spera che questa visita rafforzi lo storico ponte che esiste tra Cuba e Porto Rico che chissà, questo stimoli altri artisti a viaggiare nell’Isola.
“Quelli che conosciamo li inviteremo a venire qui”, ha aggiunto.
René ha spiegato che Calle 13 non esclude a nessun livello e che i suoi integranti hanno la mente aperta per intendere tutte le posizioni, perchè tentano d’essere giullari che raccontano le storie del popolo.
Eduardo Cabra, l’altro giovane portoricano, ha segnalato che sente che si sta unendo alla musica delle due parti.
Dopo il concerto a L’Avana, il gruppo suonerà a Miami e René ha precisato che sa che questo darà dei problemi, ma che sono abituati alle polemiche e non gli importa.
A proposito d’una collaborazione con il popolo di Haiti ha detto che non c’era ancora un progetto al quale sommarsi, ma l’artista Alexis Leyva Machado (Kcho), presente nella conferenza, li ha invitati a sommarsi alla Brigata Marta Machado che si trova a Port au Prince.
Kelvis Ochoa, invitato speciale al concerto di oggi, ha informato che i cubani suoneranno con le magliette della squadra di baseball di Porto Rico, mentre Calle 13 porterà quelle della nazionale cubana.
Kcho ha
comunicato che prima del concerto si scoprirà uno scenario con un grande
uccello che servirà da scenografia e si riferisce ai versi Lola Rodríguez
de Tio: "Cuba e Porto Rico sono di un uccello le due ali”. |
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"Bisogna vedere che si può fare per far
tornare i Cinque a Cuba" dice René Pérez |
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22 marzo 2010 - www.granma.cu (pl)
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René Pérez, il residente di Calle 13, ha espresso a Cubadebate il suo augurio affinché i Cinque possano tornare a Cuba, in un’improvvisata conferenza stampa all’arrivo del duo portorrichegno nella capitale cubana.
"Li conosco (i Cinque) grazie a mio padre che me ne ha parlato. È difficile (il caso), ci sono Cinque persone là, e bisogna vedere cosa si può fare per raggiungere un accordo e farli tornare", ha detto René.
René Pérez, Residente, e Eduardo Cabra (Visitante), sono arrivati a L’Avana dal Venezuela all’1:40 pm ora locale.
René ha affermato che tanto lui quanto Visitante "siamo molto contenti e portiamo tutte le energie per star bene con il popolo cubano, per apprendere con la gente, per fare un giro per la strada…voglio vedere persone, brother, e voglio vedere il paese".
Alla domanda, qual è il prezzo per venire a Cuba da Porto Rico, colonia statunitense, René ha ironizzato "Prezzo? Non so quanto costasse il biglietto aereo".
Ha assicurato che la sua famiglia ama Cuba: "Mio padre venne negli anni 80, mia sorella lavorò negli accampamenti (di solidarietà) che c’erano o ci sono a Cuba…noi siamo molto vicini per la musica e per il cinema, c’è sempre stato un legame. E oltretutto stiamo proprio al lato".
Ha confermato che visiterà la Scuola elementare "Carlos Muñiz Varela" di San Antonio de los Baños, "perché Carlitos Muñiz era amico della mia famiglia. Tu sai che mi chiamo René, ma mi sarei dovuto chiamare Carlos, perché era uno dei miei migliori amici di mio padre, e l’altro grande amico di mio padre si chiamava René. Alla fine mi chiamò René. C’è un grande legame tra le nostre famiglia, e (sappiamo) del lavoro del papà di Carlitos".
Carlos Muñiz Varela, cubano emigrato a Porto Rico, fu assassinato a San Juan il 28 aprile del 1979 dal gruppo terrorista Omega 7, opposto alle relazioni degli emigrati cubani con l’Isola. Il suo crimine è ancora impune.
Faranno qualche petizione a suo favore? "Qualcosa chiederemo, con parole o con canzoni", ha aggiunto.
René ha anche detto che è contrario a tutti i blocchi, includendo quello statunitense contro Cuba: "I blocchi sono negativi in tutti gli aspetti". Non danneggia noi di Porto Rico, tranne che nei viaggi qui, però ci sono cose peggiori che hanno a che vedere con noi".
Ha poi assicurato che volevano fare il concerto nella Tribuna Antimperialista: "Ha un significato poetico, storico, è poi sta di fronte alla spiaggia. Il suo luogo fisico, estetico, mi piacerà. Sarà nel pomeriggio, sarà bello".
Calle 13 suonerà domani alle 17:00 nella Tribuna Antimperialista, di fronte al Lungomare avanero, in uno spettacolo gratuito, e sarà accompagnato dai 25 membri della sua band, e dal cubano Kelvis Ochoa.
Invitati dall’Istituto Cubano della Musica, rimarranno a Cuba quattro giorni, e partiranno poi verso Miami, dove li aspetta un altro grande concerto: "Ho molti amici cubani lì. Noi suoniamo in molte parti del mondo, ma a Miami meno".
Calle 13 è il gruppo che più premi ha ricevuto, tra cui 13 premi Grammy (dieci dei quali Latinos).
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Cultura
Tutto il peso di Calle 13 |
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16 marzo 2010 - Michel Hernández www.granma.cu
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Senza un’agenda vincolata alle multinazionali della musica, la prossima visita di Calle 13 a Cuba sembra iscriversi nell’intensa ricerca spirituale che ha portato avanti questo gruppo per diversi paesi dell’America Latina per prendere contatto con le radici più autentiche della cultura popolare del continente.
Di fatto lo stesso René Pérez "Residente", che dà vita a Calle 13 con suo “fratello di causa" Eduardo Cabra "Visitante", ha detto nel suo sito digitale che "l’opportunità di portare la sua musica a Cuba gli provoca solamente orgoglio”.
Sono contento perchè questo concerto è stato organizzato con molto sacrificio. Siamo 25 persone che viaggiano e per me è una realizzazione grande... suoneremo quello che vorranno ascoltare e staremo lì per questo popolo che conosce la nostra musica”, ha aggiunto.
Il prossimo martedì 23 marzo, il gruppo soddisferà il desiderio accumulato di suonare in Cuba, I re indiscutibili della musica urbana suoneranno nella
Tribuna Antimperialista José Martí alle cinque del pomeriggio, ha informato Osmani López, vicepresidente dell’Istituto Cubano della Musica.
Condivideranno le scene con Kelvis e sfodereranno la loro pesante artiglieria composta da canzoni che superano la distanza di genere, ed esplodono come granate di fronte al fantasma scuro della povertà e della politica di spoliazione dell’identità latinoamericana.
Un esempio lo sono le rime pungenti e contagiose dei temi Pal Norte, ecomposto con gli Orishas e Querido F.B.I., il cui testo denuncia l’assassinio del leader portoricano Filiberto Ojeda Ríos nel 2005, perpetrato dall’agenzia degli USA.
Dal loro debutto nel 2005, i membri di Calle 13 hanno vissuto un processo d’evoluzione artistica che li ha condotti sulla via della libertà musicale.
Se da una parte l’industria ha dedicato tutto il suo affanno per etichettarli nel genere del reguetón, il loro stile respinge qualsiasi definizione e beve da differenti fonti che vanno dal rap, al funk, la bossa e la cumbia ed anche altri ritmi latinoamericani.
Con più di dieci Grammy vinti, questo duo non solo cerca di risvegliare idee e collocare contro le corde qualsiasi pensiero reazionario, ma critica i musicisti che, nati in una famiglia umile, divengono poi icone del consumismo e criticano il panorama globale della regione con frasi come: “Adesso gli artisti sono poco impegnati. I veri artisti prendono posizione e fanno pensare la gente, non solo politicamente, ma a tutti i livelli. I veri artisti fanno discutere la gente”.
Durante tutto il suo itinerario, questa banda, che ha il potere di convocare gli spettatori con i più diversi interessi artistici ed estetici, ha incendiato i loro seguaci in distinte nazioni del mondo, dove ha suonato con stelle del calibro dei Fabulosos Cadillacs, Café Tacuba e Rubén Blades, tra i tanti gruppi.
Dopo aver portato la loro rivoluzione musicale nei più noti scenari e festival, il duo di Trujillo si prepara per esibirsi in Cuba con tutto il peso della Calle 13.
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