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Cinema I 50 anni della Cinemateca |
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18 febbraio 2010 - Gladis Ramos Leal www.granma.cu
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Il 6 febbraio del 1960, con la direzione di Héctor García Mesa, e come dipartimento culturale dell’Istituto Cubano di Arte e Industria Cinematografica (ICAIC), si crea la Cineteca de Cuba, con il compito di conservare, restaurare e distribuire materiali filmati.
Fu un avvenimento, perchè Cuba oggi ha una cineteca d’importanza mondiale.
I vivaci lavoratori di quest’istanza hanno cominciato i festeggiamenti dal 24 gennaio, con cicli di pellicole datate e poco conosciute dal gran pubblico, come Noche de Ronda (1942) di Ernesto Cortázar, con María Antonieta Pons; La reina del Trópico (1945) di Raúl Anda, sempre con María Antonieta Pons e poi Humo en tus ojos, Amor con amor se paga, El ciclón del Caribe e La reina del Mambo.
La Cineteca mostrerà gran parte dei suoi gioielli e film di grandi registi, come Serguei Einsenstein e Glauber Rocha. 15 films di Marlene Dietrich ed un curioso ciclo con 10 filmati nordamericani precedenti il noto Codice Hays saranno a portata del pubblico.
Non mancherà la Corazzata Potemkim, che fu il primo film proietto dalla Cineteca, ed ancora rari filmati muti di Charlot, con accompagnamento di piano. Una vera evocazione cinematografica per tutti gli appassionati, accompagnata da esposizioni di manifesti originali.
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Giuseppe Tornatore : l’incanto della parola e dell’immagine |
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2 febbraio 2010 - Gioia Minuti www.granma.cu
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Ha girato 13 film con i quali ha ottenuto 19 nomine e 27 premi dell’importanza dei Bafta e dei Donatello, equivalente italiano dell’Oscar e i titoli delle sue pellicole sono già un messaggio, fanno sognare: Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’Oceano, Baaria, che sembra un sospiro,che è: “Un suono antico, una formula magica, una chiave, l’ unica che può aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il senso delle mie pellicole più personali. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda piena d’eroi...” ha detto Giuseppe Tornatore della sua ultima opera, che racconta di Bagheria, un luogo che ha dato grandi figli al mondo dell’arte, come Renato Guttuso e lo stesso Tornatore, che è un uomo semplice, gentile, comprensivo, forse un poço timido, che narra e prende il suo pubblico, entra in comunicazione con apparente facilità con un mondo che gli era sconosciuto, dato che è stato il suo primo, ma non ultimo viaggio a Cuba. Tornatore fa pensare a Totò, il bambino di Nuovo Cinema Paradiso e forse lo è, dato che da grande Totò diventa un regista famoso. Giuseppe bambino andava al cinema della parrocchia di Bagheria, “dove proiettavano di tutto, ha detto, e noi spettatori ingenui d’allora guardavamo tutte le pellicole con avidità, e conoscevamo molte cose del mondo”.
Le sue opere hanno tutte il fascino delle grandi opere cinematografiche, con sfumature alla Luchino Visconti, l’accuratezza delle immagini, dei particolari, lo slancio degli ideali che esistono nella mente e nella vita, nei suoi personaggi. Sciascia, il grande scrittore siciliano che era suo amico gli disse che non si devono mai fare dei film tratti da grandi romanzi, perchè difficilmente riescono bene.
Ma ci sono le eccezioni come il “Gattopardo” per esempio, o “L’innocente”... Tornatore ha ricordato che Visconti ha girato tutto “L’Innocente” in sedia a rotelle ed i suoi occhi hanno espresso un’enorme ammirazione per il maestro e l’uomo Visconti.
Tornatore sa discorrere facilmente, sa comunicare. Alla proposta di dare una conferenza magistrale per gli studenti a L’Avana, ha accettato con molto piacere, perchè: “È importante trasmettere quello che si consoce, spiegare come si fa, come non accadeva quando ero giovane e nessuno aiutava... Oggi c’è un fiorire di giovani che si avvicinano all’immagine, studiano cinema o discipline vincolate, in tutto il mondo; io credo che il cinema stia vivendo una rivoluzione radicale più forte di quella che fu il passaggio dal cinema muto al sonoro. Il cinema oggi si sta guadagnando il diritto della letteratura. Oggi tutti possono scrivere, ma non tutti possono fare cinema. C’è sempre stata un’oligarchia di cineasti, ma la tecnologia e l’accesso con la facilità di ottenerli, stanno eliminando i privilegi a favore dei giovani e danno spazio al loro desiderio di raccontare storie con le immagini, ed è positivo. Come diceva Gabo - Gabriel García Márquez - la vita va vissuta per raccontarla... Andrò alla Scuola del Cinema e conoscerò più da vicino il cinema di Cuba, è una buona occasione questa e io mi sento onorato di stare qui a L’Avana”.
“I miei film li penso per molto tempo, per anni prima di realizzarli, li studio, li analizzo e se dopo tanto tempio mi sembra ancora una buona idea, allora comincio a lavorare ... e torno sempre in Sicilia, anche se ho realizzato pellicole diverse, come la leggenda del pianista per esempio, ma poi la Sicilia torna e torna il posto dove sei nato, torna la voglia di parlare, di raccontare le cose della vita nell’isola. Oggi la gente non parla, non ha tempo, ma io credo invece che anche le sceneggiature vadano raccontate più che lette. Con Ennio Morricone, per esempio, parliamo delle mie idee e lui prepara la musica, prima di girare e credo sia il modo migliore. Ho lavorato con grandi attori che hanno semplicemente accettato, convinti, le parti, da grandi appunto. Mastroianni veniva sul set dimenticandosi le sue 400 pellicole precedenti e tutti gli onori e gli allori ricevuti”.
Giuseppe, di 54 anni, dice di essere un autodidatta – come Totò. Ha debuttato nel cinema nel 1986 con “Il camorrista”, un storia con Ben Gazzarra, nella realtà Don Raffaele Cutolo, il professore e capo della nuova camorra organizzata, tratto dal romanzo di Marrazzo, ma buon film. “Il cinema rimpiazza la realtà con un mondo che coincide meglio ai nostri desideri”, sostiene Tornatore. Il suo cuore e la sua mente servono per trasmettere le immagini di un classicismo all’italiana.
In lui si trovano gli elementi della migliore regia e la capacità di comunicazione che deriva da quella orale. “Io voglio raccontare come facevano i miei nonni con me quando ero piccolo a Bagheria... Baaria.”
E quest’uomo gentile e cortese, amichevole colto, è venuto a L’Avana a presentare questo suo ultimo film - Baaria - lodato e criticato. Sembra Re Mida nel cinema, non per l’oro, ma perchè tutto quello che fa - anche se in principio, come Nuovo Cinema Paradiso, non piace, e poi ha vinto due Oscar – si conquista spazi enormi di pubblico e della critica stessa. C’è molto amore nelle sue pellicole.
È la UCCA (Unione dei circoli cinematografici dell'Arci) che ha portato a Cuba Giuseppe Tornatore in un'iniziativa promossa in collaborazione con ICAIC (Istituto cubano dell'Arte e dell'Industria cinematografica di Cuba ) e con il sostegno del Ministero italiano dei Beni e delle Attività culturali.
“C'è un legame profondo tra Cuba e il cinema italiano, un legame che ha le sue origini nel fecondo incontro col neorealismo, che ha rappresentato una fonte d’ispirazione per i cineasti cubani e che ancora sollecita l'interesse del pubblico cubano verso il cinema italiano. Nel corso degli anni l'Unione dei circoli cinematografici Arci, grazie al Ministero italiano dei Beni e delle Attività culturali e alla collaborazione con le istituzioni cubane - in primo luogo l'ICAIC - ha permesso di dare continuità al rapporto con la cinematografia italiana , alternando proposte attente alla contemporaneità e retrospettive dedicate ai maestri del cinema italiano” ha detto Greta Barbolini.
“Nel 2009 questo rapporto si è concretizzato anche in iniziative che hanno consentito al pubblico italiano di avvicinarsi al cinema cubano, attraverso una rassegna organizzata a Roma e una ampia selezione di documentari di giovani cineasti cubani al Bellaria Film Festival” ha aggiunto Daniele Lorenzi.
La rassegna dei film di Tornatore, tutti sottotitolati in spagnolo, è iniziata con la proiezione in anteprima assoluta per l'America Centrale di “Baaria - la porta del vento”, che era candidato al Golden Globe e scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar, eliminato però dalle nomine... ma non importa. Baaria continuerà ad avere un enorme successo, e chissà cosa succederà in futuro. |
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Il cinema di Tornatore a Cuba |
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7 gennaio 2010 - www.granma.cu
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Un'iniziativa promossa da Arci e Ucca (Unione dei circoli cinematografici Arci), in collaborazione con ICAIC (Istituto cubano dell'Arte e dell'Industria Cinematografica) e con il sostegno del Ministero italiano dei Beni e delle Attività culturali.
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