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Buena Vista Social Club e Omara

cantano per i futuri musicisti cubani

 

7 gennaio 2010 - www.granma.cu

 

Il famoso progetto musicale Buena Vista Social Club e la sua diva, Omara Portuondo, si sono riuniti martedì a L’Avana, dopo vari anni senza performance sull’isola, per cantare agli studenti di musica della Scuola Nazionale d’Arte, in una staffetta alla quale hanno consegnato la loro arte migliore.

 

“Questa musica tradizionale cubana non deve mai morire”, ha detto la Portuondo che a 79 anni conserva la sua voce potente ed armoniosa, che le ha recentemente fatto vincere un Grammy Latino e nominare per il Grammy tradizionale.

 

Il concerto è diventato un omaggio ai fondatori del progetto nel 1996, che sono già morti: Francisco Repilado (Compay Segundo), Ibrahim Ferrer, Manuel Licea (Puntillita), Pio Leyva, Rubén González e Orlando López (Cachaíto), ricordati con canzoni che interpretarono in vita.

 

Formati su richiesta del compositore e chitarrista Ry Cooder ed il musicista messicano Juan de Marcos, il Buenavista riunì transitoriamente 12 musicisti sopravvissuti dell’epoca d’oro della musica cubana nelle decadi degli anni 40 e 50 del secolo passato.

 

Ognuno dei musicisti aveva ed ha gruppi quotidiani, lasciati temporaneamente per registrare o esibirsi nel progetto.

 

Il successo venne dopo due “super concerti” nel 1998, uno a New York, e l’altro ad Amsterdam, dal primo dei quali uscì il documentario con lo stesso nome del regista tedesco Win Wenders, che vinse 15 premi internazionali ed universalizzò il progetto.

 

Da novembre del 1999 i suoi fondatori non si riunivano a Cuba, anche se l’orchestra che accompagnava Ferre adottò un anno fa il nome e da allora ha conquistato un certo spazio.

 

“Buena Vista è un solo vento, è arrivato per restare, e perché le generazioni future adottino l’eredità che noi stiamo loro lasciando”, ha affermato il timpanista Amadito Valdés (63), assieme al trombettista Guajiro Mirabal, entrambi fondatori.

 

Alla domanda del se viaggerà di nuovo negli Stati Uniti per la premiazione del Grammy, analogamente a quanto passò per quello Latino, la Portuondo ha detto: “Non credo di poter andare, con il tempo ed il lavoro che abbiamo, anche se mi sembra molto positivo che ci abbiano nominati”.