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Cultura

Silvio: molte più ragioni per

credere nella Rivoluzione

 

30 marzo 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu (PL)

 

Il trovatore Silvio Rodríguez, durante la presentazione del suo ultimo album “Secondo appuntamento”, ha affermato di avere “molte ragioni per credere nella Rivoluzione che per credere nei suoi detrattori”.

 

In questo modo, il cantautore ha preso partito nella campagna mediatica che in questi giorni insiste nella demonizzazione della Rivoluzione Cubana, ai cinquant’anni della quale l’artista ha dedicato la realizzazione di un fonogramma che evoca anche le impronte di Edgar Allan Poe e di Charles Darwin.

 

“Secondo appuntamento” (Ojalá Produzioni) dà continuità al lavoro precedente “Appuntamento con gli angeli”. Quel disco conteneva canzoni scritte sotto effetto dell’aggressione statunitense in Iraq. L’ultimo pone invece l’accento sulle tematiche relazionate alla realtà domestica.

 

Per Silvio si tratta di una realtà complessa, piena di sfide, in un paese attanagliato dal blocco degli Stati Uniti, “che deve terminare immediatamente”, maltrattato “per ciò che abbiamo voluto essere e per il trattamento che abbiamo riservato a ciò che abbiamo voluto essere”, ma che deve anche “ripensare concetti ed istituzioni”. “Saremo molto più grandi e migliori – ha previsto – se affronteremo senza paura questo processo”.

 

Parlando del suo disco, il trovatore ha svelato che la presenza del pianista Roberto Julio Carcassés, il bassista Feliciano Arango e il batterista Oliver Valdés risponde alla sua volontà di lavorare con un trio jazz.

 

Alla presentazione spiccava la presenza di Abel Prieto, membro del Burò Politico e Ministro della Cultura e Roberto Fernández Retamar, presidente della Casa de las Americas.