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Cultura Università per Tutti: decennio memorabile per la cultura |
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6 ottobre 2010 - www.granma.cu
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Il decimo anniversario dell’Università per Tutti è un successo memorabile dello sviluppo integrale dell’istituzione e della cultura cubana, come hanno affermato gli ospiti della Mesa Redonda, programma di approfondimento della televisione e radio cubana.
Noti esperti hanno analizzato lo sviluppo dei corsi e delle materie impartite sul piccolo schermo, e hanno elogiato i successi raggiunti nell’impegno di contribuire ad ampliare l’universo di opportunità di apprendimento per tutti i settori sociali del paese.
L’iniziativa del leader cubano Fidel Castro fu inaugurata nel Canala Educativo che ha diffuso lezioni e documentari sulla storia, educazione, politica, economia, scienze, lingue, politica ambientalista e artistico letteraria e che ha portato a termine 112 corsi.
Oltre 700 professori hanno contribuito ad impartire la conoscenza. Ogni corso dispone di un tabloide stampato, distribuito a modico prezzo, con una media di 350 mila tirate ognuno, che ha stimolato oltre 29 milioni di esemplari finora. Il foro radiotelevisivo ha evocato opinioni di Fidel che si è riferito al successo dell’Università per Tutti attraverso testimonianze di persone che seguono i corsi per elevare la propria cultura generale in vari rami, grazie ai contributi di eminenze.
Nello spazio, lo scrittore Eduardo Heras León, che ha inaugurato i corsi impartendo tecniche narrative, si è riferito ai dettagli sulla nascita dell’iniziativa voluta da Fidel che – ha detto – gli ha dato un entusiasmo convincente, e molto presto si è comprovata l’efficacia delle lezioni che si impartivano dal vivo, oltre all’accettazione dei telespettatori.
Le Sfide della Fiction, libro realizzato dietro iniziativa di Fidel, ha svolto un ruolo didattico sulla narrazione, ed è arrivato ai lettori e alle istituzioni culturali, ha affermato Geras León, che ha parlato delle lezioni del centro di studi Onelio Jorge Cardoso, per il quale sono passati 700 studenti.
La professoressa Leticia Rodríguez ha raccontato l’esperienza di cinque corsi di lingua, e altri di lingua materna, che hanno obbligato a cercare risorse didattiche non convenzionali nella docenza, appropriate per la televisione, con il contributo di professori e prestigiose entità educative.
Il dott. Manuel Iturralde ha commentato l’importanza di mostrare l’informazione scientifica di ricercatori che hanno avuto dei risultati, e l’opportunità di spiegare al popolo lo stato attuale della conoscenza in 34 temi.
La professoressa María Elena Álvarez ha affermato che le scienze sociali passano per l’ideologia, riferendosi al monopolio che esercitano i paesi sviluppati e alla necessità di affrontare il tema da una prospettiva scientifica, che apporti abilità per valutare il passato, il presente e riaffermare i valori dell’identità propria.
Il professore Roberto Chorens ha trattato l’arte in 15 corsi nelle sue diverse manifestazioni, contribuendo a impartire conoscenza, ed ha informato che i corsi accumulati in 10 anni si possono considerare veri e propri patrimoni del paese, che si utilizzano in altri centri docenti e che devono essere conservati.
La dottoressa Lesbia Cánovas, Presidente dell’Associazione di Pedagogisti di Cuba ha affermato che Università per Tutti è un successo della Rivoluzione Cubana, che conta su più di un milione di universitari e che ha saputo soddisfare l’ansia di sapere del pueblo con conoscenza e argomenti in varie sfere della quotidianità.
Pedro de la Hoz, capo della pagina culturale del Granma, ha affermato che l’impegno di convertire la televisione in università popolare rivela la capacità di Fidel di vedere nel futuro, ed è esempio di democratizzazione della cultura.
Sulle sfide di Università per Tutti, de la Hoz ha citato la necessità di far sì che la televisione applichi novità del suo linguaggio a tutti i corsi, e che i programmi siano a disposizione dei corsi docenti, come già avviene per la musica.
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