Cuba allarma sulla pratica di selezione nei diritti umani |
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4 novembre 2010 - www.granma.cu (pl) |
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Cuba ha riaffermato oggi nelle Nazioni Unite la sua determinazione a lavorare per eliminare la pratica di selezione e le motivazioni politiche che ancora oggi si vedono nel trattamento delle situazioni dei diritti umani.
“Noi ci opporremo a qualsiasi tentativo di ritornare alle pratiche del trattamento differenziato e discriminatorio contro paesi”, ha segnalato il rappresentante permanente di Cuba presso la ONU, Pedro Núñez Mosquera, parlando nell’Assemblea Generale.
Il diplomatico ha detto che l’Isola non rimarrà zitta, nè sarà complice dell’ipocrisia e delle ciniche proposte indirizzate a far tornare indietro i lavori del Consiglio dei Diritti Umani al nefasto periodo della precedente Commissione in questa materia.
Inoltre ha denunciato anche tentativi in questo senso che sono stati difesi da alcuni paesi e appoggiati da membri della segreteria della ONU e dalle ONG’s trans- nazionali, pagate da paesi sviluppati ed ha ricordato che l’attuale Consiglio è stato il risultato della necessità inderogabile di far fronte al discredito nel quale era caduta la vecchia Commissione intrappolata tra doppie morali, confronti e manipolazioni politiche.
Núñez Mosquera ha riconosciuto che il lavoro del nuovo organo è stato efficace e trasparente, ma ha avvertito sull’esistenza di sfide e minacce al clima di cooperazione ed al dialogo genuino nei suoi lavori.
A questo proposito ha espresso preoccupazione per l’utilizzo di alcuni temi dell’agenda del Consiglio per giudicare le nazioni del Sud “dimenticando completamente le violazioni dei diritti umani che avvengono nei paesi più poderosi”.
Parlando del processo di revisione dell’organo, iniziato a Ginevra, l’ambasciatore cubano ha insistito che non si tratta di una riforma.
“È l’ingiusto, antidemocratico e mai equo ordine internazionale quello che necessita una riforma totale”, ha precisato, considerando che non sono necessari cambi radicali nel funzionamento dell’istanza ed ha affermato che il principale obiettivo del processo di revisione dev’essere il consolidamento della messa a fuoco della cooperazione e del dialogo.
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