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6.6 milioni di migranti esclusi dalla

riforma sanitaria in USA 

 

 

10 aprile 2010 - www.granma.cu (la Jornada)

 

 

Almeno 6,6 milioni di immigranti senza documenti sono privi dell’assicurazione medica negli Stati Uniti e non potranno entrare nel nuovo sistema di polizze mediche perché esclusi dalla riforma della salute.

 

Un recente studio dell’Istituto di Politica Migratoria (MPI) ha indicato che 6,6 milioni di senza documenti e 4,2 milioni di immigranti legali non hanno l’assicurazione, perché in media ricevono salari bassi o medi, o perché lavorano per piccole imprese senza i benefici medici.

 

Gli immigranti clandestini privi di assicurazione medica corrispondono a 6 milioni di adulti e 660mila minori, e rappresentano il 15% di tutta la popolazione statunitense privo di assicurazione, circa 45 milioni di persone in tutto.

 

Anche se la Casa Bianca promette di risolvere il problema dei privi di documenti con una riforma migratoria, per il momento la popolazione non autorizzata, circa 10,8 milioni di persone, è rimasta fuori da qualsiasi beneficio.

 

Lo studio dell’MPI spiega che fino ad ottobre dell’anno passato circa il 31% di tutti gli immigranti senza documenti contavano su un qualche tipo di copertura medica grazie ai loro datori di lavoro, anche se lavoravano per piccole imprese.

 

Con la legislazione promulgata dal presidente Barack Obama, i senza documenti non potranno accedere, neppure pagando di tasca propria, al nuovo “mercato di opzioni” di polizze di copertura medica in vigore dal 2014.

 

Anche se il progetto iniziale della Camera dei Rappresentanti permetteva agli immigrati senza documenti di entrare in tale mercato, sempre e quando ricevevano il sussidio ufficiale, la versione della Casa Bianca ha indurito questa clausola escludendoli completamente.

 

Ma gli autori dell’analisi del MPI, Randy Capps, Marc Rosenblum e Michael Fix sostengono che i sistemi per verificare che gli immigranti clandestini siano esclusi dai benefici della salute possono danneggiare i residenti legali.

 

I sistemi di verifica per escluderli dai sussidi e dal mercato di opzioni, possono essere costosi ed avere conseguenze indesiderate ai danni dei cittadini statunitensi e degli immigranti legali”, hanno spiegato.

 

D’altra parte, gli autori hanno illustrato che visto che i più recenti immigrati legalmente e quelli senza documenti sono relativamente giovani ed in salute, includerli nei gruppi di assicurazione medica avrebbe aiutato a contenere i costi.

 

Oltre a rimanere fuori dalla riforma della salute, gli immigranti clandestini non possono neppure ricevere i benefici di Medicaid – il programma di assistenza sanitaria alle persone con redditi bassi – e di altri programmi federali.

 

Nel caso dei residenti legali e permanenti, la nuova legislazione preserva l’attesa di cinque anni prima del diritto all’accesso ai benefici pubblici.

 

L’MPI stima che circa 4,2 milioni di residenti legali non godono dell’assicurazione sanitaria ed il mantenimento di questo periodo di 5 anni di aspettativa priva un altro milione di persone da Medicaid e dai sussidi ufficiali.

 

Circa quattro residenti legali su dieci lavorano in imprese di 25 lavoratori o meno e solo tre su dieci degli impiegati di queste imprese hanno l’assicurazione, rispetto ai sette su 10 per i nati negli Stati Uniti.

 

La Casa Bianca ha insistito sul fatto che circa nove milioni di ispanici beneficeranno della nuova legge e quelli clandestini potranno comprare assicurazioni private senza partecipare nel programma del mercato di opzioni.

 

La nuova legge promuove i servizi gratuiti di prevenzione, evita la discriminazione, offre incentivi tributari a impresari che forniscono l’assicurazione nuova ai loro lavoratori e assegna maggiori risorse al Porto Rico, ha segnalato la funzionaria della Casa Bianca, Cecilia Muñoz.

 

La Muñoz, direttrice delle Questioni Intergovernative della Casa Bianca ha segnalato che la nuova legge permette l’assegnazione degli 11 miliardi di dollari alle cliniche comunitarie che non si informano circa lo status legale dei pazienti.

 

Ma l’analisi del MPI sostiene che l’esclusione della riforma sanitaria obbligherebbe un’ampia porzione della popolazione a dipendere dai pronto soccorsi e dai centri comunitari senza poter accedere alla medicina preventiva e alle diagnosi precoci.