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Super- popolazione e suicidi nelle prigioni europee

 

 

12 marzo 2010 -  www.granma.cu

 

 

Varie organizzazioni, tra le quali l’Osservatorio Internazionale delle Prigioni, segnalano in recenti rapporti i problemi della super popolazione,la promiscuità, l’affollamento, la violenza, la degradazione delle condizioni sanitarie ed un aumento permanente dei suicidi nelle prigioni europee.

 

Va segnalato il caso della Francia  dove, tra il 1º gennaio del 2010 ed il 24 febbraio del 2010, ci sono stati 22  suicidi nelle caraceri, tra i quali quello di un adolescente di 16 anni. Nel 2009 sono stati 122 i suicidi nelle prigioni francesi e 115 nel 2008.

 

In alcune dichiarazioni di un certo tempo fa, lo psichiatra Bernardo Squiavetta, che lavorava nella prigione di Villepinte, aveva commentato:

"Ci sono suicidi dovuti  a malattie  psicotiche che in generale non sono stati riconosciuti come tali. Una volta chiesi di ricoverare un prigioniero d’urgenza e lo rifiutarono perchè non c’era posto. Ci sono prigionieri che passano mesi senza i loro occhiali, lo stato della dentatura di molti è deplorevole. Ci sono persone con sifilide, con parassiti intestinali, con la rogna, i pidocchi ed anche detenuti che giungono alla prigione in condizioni  psicotiche avanzate”.

 

In un dibattito del mese di febbraio ultimo, nel canale TV France 24 è stata sottolineata la necessità di cercare di rinnovare e svuotare in qualche modo le prigioni, come soluzione perfetta.

 

Nel programma è stata citata la Spagna dove le prigioni nuove o vecchie sono piene al 175%, dicono i sindacati  dei funzionari delle prigioni. Una massificazione che in teoria dovrebbe condurre ad un maggior  livello di pressione, ha fatto calare il numero dei suicidi da 41 nel 2004 a 20 nel 2009.

 

Un altro caso che si distingue è quello dell’Italia. Nella prigione di Padova, dicono i media della stampa, quest’anno si sono già suicidati 13 prigionieri e l’avvocato dell’ultimo suicida ha dichiarato che soffriva di depressione da tempo. “È stata una morte annunciata... non doveva restare in carcere!” Oriundo dalla Campania  era detenuto da vari anni e la prigione lo aveva danneggiato duramente. Soffriva di seri disturbi dopo un lungo sciopero della fame. Ricoverato diverse volte nell’ospedale del Centro Clinico Penitenziario, ogni volta che tornava in carcere ricominciava la sua protesta, lamentandosi che le autorità penitenziarie non attendevano le sue richieste.

 

Il gruppo britannico  Prison Reform Trust ha denunciato di recente che due terzi delle prigioni in Inghilterra e nel Galles sono super popolate e che in molte ci sono centinaia di detenuti al disopra del numero previsto.

 

La direttrice  di Prison Reform Trust, Juliet Lyon, ha affermato che il governo non può continuare ad essere compiacente con la super popolazione del carcere, che acuisce i problemi.

 

In Europa diverse organizzazioni umanitarie segnalano inoltre la tendenza di privatizzare le prigioni.

 

I fenomeni di  affollamento per la super popolazione hanno obbligato a cercare soluzioni emergenti, come l’affitto di prigioni tra paesi, vedi il caso del Belgio e dell’Olanda