La Casa Bianca abbandona il piano di chiusura della prigione
Il Washington Post ha informato che il governo di Obama ha abbandonato i piani di chiusura della prigione di Guantánamo. Funzionari del governo hanno detto che non speravano d’ottenere il finanziamento del Congresso per la chiusura della prigione e per trasferire i prigionieri che restano negli Stati Uniti. Un funzionario ha dichiarato : “Guantánamo resterà aperta in un futuro inmediato!”. La Casa Bianca a sua volta ha affermato che spera che Khalid Sheikh Mohammed, autoproclamato cervello degli attacchi dell’11 settembre, continui a restare recluso senza processo per un periodo indefinito.
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Londra - La Gran Bretagna
pagherà milioni di sterline in risarcimenti ad ex detenuti di
Guantanamo che sostengono di aver subito torture esercitate con
la complicità dei servizi britannici. Sulla vicenda, l'ufficio
del primo ministro David Cameron ha riferito che il governo
trasmetterà oggi al Parlamento una dichiarazione ufficiale.
Secondo i media britannici la decisione è il frutto di settimane
di trattative tra i rappresentanti legali del governo e degli ex
detenuti. Lo scorso luglio Cameron aveva riferito che il governo
aveva intenzione di trattare, ed eventualmente accordare
risarcimenti agli ex detenuti di Guantanamo. È probabile che il
governo voglia in questo modo evitare una causa lunga e costosa,
che avrebbe messo i servizi segreti di intelligence inglesi
sotto i riflettori.
A quanto pare, ciascuno dei detenuti otterrà oltre un milione di
euro. Sempre a luglio, dopo una lunga battaglia giudiziaria, la
giustizia britannica aveva ordinato la pubblicazione di più di
500 mila documenti relativi al caso. Alcuni riguardavano Binyam
Mohamed, detenuto a Guantanamo per oltre quattro anni prima di
essere trasferito in Gran Bretagna. Mohamed fu arrestato in
Pakistan nel 2002. Trasferito in Marocco, fu torturato e poi
trasferito nel carcere di Guantanamo. Lo scorso anno è stato
rilasciato.
Il Foreign Office aveva inizialmente impedito la pubblicazione
dei documenti forniti dai servizi segreti americani, invocando
la sicurezza nazionale e la necessità di preservare la
riservatezza delle comunicazioni scambiate tra Londra e
Washington.
Sono sei gli ex detenuti di Guantanamo -Binyam Mohamed, Bisher
al-Rawi, Jamil el Banna, Richard Belmar, Omar Deghayes et Martin
Mubanga - che hanno accusato alcuni membri del MI5 di complicità
nelle torture.