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Festeggiato in Angola il 35º anniversario

delle relazioni con Cuba

 

17 novembre 2010 - www.granma.cu

 

Cuba e Angola hanno festeggiato a Luanda il 35º anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, uniti dal sangue versato in comune per l’indipendenza della nazione africana.

 

Il fatto avvenne il 15 novembre del 1975, quattro giorni dopo la proclamazione dell’indipendenza dal colonialismo quando i due popoli si unirono fraternamente nella lotta contro  l’esercito razzista sudafricano ed altre forze mercenarie che pretendevano di sovvertirla, ha ricordato Pedro Ross Leal, ambasciatore cubano in Angola.

 

Ross ha ricordato che l’attuale  Presidente José Eduardo dos Santos, allora ministro degli Esteri, firmò l’ accordo dello stabilimento delle relazioni diplomatiche, sottoscritto per la parte cubana dall’ambasciatore Oscar Oramas Oliva.

 

Ross Leal ha sottolineato che le azioni di eroismo ebbero come protagonisti più di 300000 combattenti internazionalisti e  circa 500000 collaboratori civili cubani, che  sono un tesoro di straordinario valore che si preserverà con il rafforzamento dei vincoli di solidarietà, amicizia e cooperazione.

 

George Chicoty, segretario di Stato per le Relazioni Estere dell’Angola,  ha riconosciuto che la fraterna Cuba è sempre stata al fianco del suo paese per rendere possibile la preservazione dell’indipendenza ed ha definito eccellenti le relazioni tra i due Stati, indica un dispaccio di Prensa Latina.

 

Inoltre ha segnalato che l’Isola  manifesta la sua cooperazione in molti settori, come la salute, l’educazione, l’agricoltura e la formazione degli studenti, per prepararli come tecnici e professionisti, tra le varie voci. Tutto questo potrà crescere soprattutto nel ramo economico, ha aggiunto, mediante la differenziazione in aree d’interesse comune.

 

Era presente alla cerimonia, con rappresentanti di associazioni d’amicizia e e funzionari dello Stato angolano, anche María Eugénia Neto, vedova di Agostinho Neto, il primo Presidente di questo paese africano.

 

Raul Castro felicita l’Angola per

i suoi 35 anni d’indipendenza

 

10 novembre 2010 - O.B.Fong www.granma.cu

 

José Eduardo dos Santos presiede la cerimonia per il 35º anniversario dell’indipendenza 

 

12.11 - Il presidente dell’Angola, José Eduardo Dos Santos ha presieduto la cerimonia  centrale per la celebrazione del 35º anniversario dell’indipendenza del paese.

Nello Stadio 11 novembre, il capo dello Stato, il corpo diplomatico accreditato, con invitati internazionali e una folla di cittadini, si è svolta un’armoniosa sfilata in blocchi delle truppe delle Forze Armate e della polizia.

Tra le bandiere del MPLA (Movimento Popolare per la Liberazione dell’ Angola), donne e bambini vestiti di rosso e nero hanno percorso l’installazione, che accoglie circa 40000 persone.

Precedentemente il presidente aveva collocato la pietra inaugurale per la costruzione nei prossimi 14 mesi della prima biblioteca virtuale a Luanda.

Come parte dei festeggiamenti, nel Palazzo Presidenziale della Città Alta, Dos Santos ha decorato  con la medaglia 11 novembre un gruppo di ex combattenti che parteciparono alla lotta per la libertà dell’Angola. 

“Il nostro paese oggi, senza occupazione coloniale e con questa celebrazione, ci permette di cantare ad una patri unita, alla libertà, ad un solo popolo e ad una sola nazione!”, ha dichiarato il capo dello Stato, che ha detto di sentirsi felice perchè gli angolani hanno superato divergenze e contraddizioni ed hanno conquistato la pace e la riconciliazione nazionale.

Il presidente di Cuba, Raúl Castro, ha mandato, un paio di giorni fa, gli auguri di Cuba al suo omologo dell’Angola, Josè Eduardo dos Santos, e al popolo di questo paese africano per il 35º anniversario della sua indipendenza.

Gli auguri inviati da  Raul Castro a nome del leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, del governo e del popolo dell’Isola, sono stati trasmessi a Dos Santos dal generale di Corpo d’Esercito, Leopoldo  Cintra Frías, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba. L’Angola conquistò la sua  indipendenza, e nacque come Repubblica, l’11 novembre del 1975, durante anni di lotta dei suoi figli migliori e degli internazionalisti cubani e di altri paesi.

Il presidente di Cuba, Raúl Castro, ha fatto gli auguri al suo omologo dell’Angola, Josè Eduardo dos Santos, e al popolo di questo paese africano per il 35º anniversario della sua indipendenza.

 

Gli auguri inviati da  Raul Castro a nome del leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, del governo e del popolo dell’Isola, sono stati trasmessi a Dos Santos dal generale di Corpo d’Esercito, Leopoldo Cintra Frías, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba.

 

Nel suo messaggio  il presidente Raúl segnala la positiva marcia dei vincoli bilaterali  e risalta  le possibilità d’ampliare e differenziare ulteriormente una collaborazione mutuamente vantaggiosa.

 

Cintra Frías,  vice ministro delle  Forze Armate Rivoluzionarie di Cuba, ha detto che nell’incontro con il presidente dell’Angola sono stati analizzati aspetti d’interesse per i due paesi, nei settori della sanità, la costruzione, la medicina, l’educazione e l’industria, tra i tanti.

 

L’Angola conquistò la sua  indipendenza, e nacque come Repubblica, l’11 novembre del 1975, durante anni di lotta dei suoi figli migliori e degli internazionalisti cubani e di altri paesi.

 

 

Esteban Lazo ha ricevuto una
delegazione dell’Angola 

 

6 maggio 2010 -  www.granma.cu

 

Esteban Lazo Hernández, membro del Burò Politico e della Segreteria del Comitato Centrale del PCC, ha ricevuto, mercoledì 5, la delegazione del Partito Movimento per la Liberazione  dell’Angola (MPLA), guidata da Jorge Inocencio Dombolo, membro del Burò Politico e coordinatore della Commissione di Disciplina e Auditoria del Comitato Centrale.

 

Durante il fraterno incontro sono stati segnalati i vincoli storici che uniscono i popoli angolano e cubano, forgiati  nella lotta per l’indipendenza dell’Angola e contro l’apartheid.

 

Con particolare attenzione sono stati analizzati i temi della fraternità e la solidarietà che uniscono Cuba e l’Angola e l’alto livello di relazioni tra i due partiti.

 

I due dirigenti hanno segnalato i complessi e difficili momenti  della situazione mondiale ed hanno identificato le minacce che pendono sui popoli, come conseguenza della politica neoliberista dell’imperialismo che ha provocato l’attuale crisi globale.

 

Il compagno Esteban Lazo, che è anche vicepresidente del consiglio di Stato, ha riconosciuto e ringraziato sottolineando che l’Angola è sempre stata un esempio nell’appoggio alla lotta del popolo cubano per ottenere la liberazione dei Cinque Eroi e l’eliminazione del criminale ed ingiusto blocco.

 

Inoltre ha segnalato che Cuba oggi affronta una campagna mediatica che cerca di screditare la Rivoluzione.

 

Erano presenti per la parte angolana, Eduardo Ruas Manuel, direttore delle Relazioni  Internazionali del MPLA ed altri membri della delegazione.

 

Por la parte cubana, Jorge Martí Martínez, capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale ed il dottor Rodolfo Puente Ferro, presidente dell’Associazione d’Amicizia  Cuba-África, con  altri funzionari.

 

Raul ha ricevuto il Ministro

della Difesa dell’Angola

 

30 aprile 2010 -  www.granma.cu

 

Il Generale d’Esercito Raul Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha sostenuto un fraterno incontro con il Generale Cándido Pereira dos Santos Van-Dunem, ministro della Difesa della Repubblica dell’Angola, che sta realizzando una visita privata nell’Isola.

 

Raul e Pereira dos Santos hanno conversato, toccando diversi temi, ed in particolare hanno analizzato le eccellenti relazioni che esistono tra i due paesi ed hanno reiterato la volontà di rafforzarle sempre più.

 

Erano presenti all’incontro i generali di corpo dell’esercito Julio Casas Regueiro e Leopoldo Cintra Frías, ministro e primo viceministro delle Forze Armate Rivoluzionarie, rispettivamente.

 

Abel Prieto ha visitato la Fondazione

Agostinho Neto, in Angola

 

28 aprile 2010 -  www.granma.cu

 

Abel Prieto, ministro cubano di Cultura, ha visitato a Luanda la Fondazione  Antonio Agostinho Neto, che custodisce la memoria storica di questa emblematica figura politica e culturale angolana.

 

Il visitatore, che è stato ricevuto dai dirigente dell’Istituzione, ha affermato di sentirsi emozionato di fronte alle fotografie con le immagini di Fidel Castro e Neto insieme, ha reso noto l’agenzia Prensa Latina.

 

“È importante che le nuove generazioni dei due paesi conoscano la storia comune tra i nostri popoli e questa amicizia che il leader angolano ha fomentato come pezzo chiave di queste relazioni solidali e fraterne”, ha detto Abel Prieto, che ha espresso la sua disposizione a collaborare ad un progetto per arricchire l’archivio istituzionale, come risposta ad una richiesta di María Eugénia Neto, presidentessa della Fondazione e vedova del fondatore della Nazione angolana, e di apportare documenti per per i fondi.

 

Inoltre il Ministro di Cultura cubano ha fatti suoi complimenti all’entità per il lavoro realizzato per conservare e promuovere la memoria di Neto, grande combattente ed intellettuale di questo paese africano.

 

Joao A. Saraiva de Carvalho, Amministratore Esecutivo della Fondazione, ha dichiarato che l’idolo della regione di Icolo y Bengo sarà ricordado sempre come emancipatore della Patria angolana e combattente anticolonialista in Africa.

 

Vincolato a Neto dalle lotte per la liberazione, Saraiva de Carvalho, ha commentato che: “Questo patriota fu politico, poeta, internazionalista e uomo d’azione, e che le nuove generazioni lo devono ricordare e devono conoscere in profondità l’amicizia tra i popoli ed i governi dell’Angola e di Cuba, che passa indiscutibilmente per la figura di Neto e del grande rivoluzionario latinoamericano che è Fidel Castro”, ha sottolineato ancora.

 

In Angola si rendono gli onori agli eroi

cubani ed angolani di Cuito Cuanavale

 

2 aprile 2010 - Oscar Bravo www.granma.cu (pl)

 

Il presidente d’Angola, José Eduardo Dos Santos, ha affermato che celebrare il XXII anniversario della Battaglia di Cuito Cuanavale è rendere giustizia agli eroi angolani e cubani che non hanno esitato a donare la propria vita in difesa della terra africana.

 

Nell’atto di commemorazione nel Palazzo Presidenziale di Ciudade Alta dei combattenti di Cuito Cuanavale, il governatore ha espresso che quegli uomini esaltarono gli alti valori di amicizia e solidarietà tra i popoli, aggiungendo che le gesta furono il miglior simbolo della resistenza contro il regime dell’apartheid sudafricano.

 

La battaglia, che si disputò nella provincia di Cuando Cubango a 825 Km a sud-est di Luanda, si convertì il 23 marzo del 1988, in un simbolo per il continente, trasformando la geopolitica dell’Africa Australe.

 

La Battaglia di Cuito Cuanavale è stata ricordata come fatto storico che ha segnato la vittoria delle Forze Armate Popolarti dei Liberazione di Angola (FAPLA), assieme agli internazionalisti cubani e namibi contro il regime dell’apartheid.

 

Il grande trionfo militare impose al Sudafrica l’abbandono del territorio angolano, elezioni libere in Namibia (e con esse l’indipendenza), e la democrazia nel paese, dopo la caduta del segregazionismo. Nel suo discorso, Dos Santos ha insistito nel dire che la celebrazione deve anche costituire un momento di riflessione per le nuove e future generazione, perché dimostra la generosità e lo spirito combattivo della gioventù angolana e anche il suo pronunciato amore per la patria.

 

Ha ricordato che l’offensiva finale contro i razzisti sudafricani fu preparata da Cuba e dall’Angola, e ha assicurato che le FAPLA ebbero l’eroica missione di difendere le linee strategiche raggiunte.

 

Nel Luglio del 1988 – ha continuato – la controffensiva raggiunse gli obiettivi essenziali e l’Esercito sudafricano si vide obbligato ad accettare incondizionatamente i termini della loro ritirata totale e definitiva dall’Angola.

 

Ha ribadito che dopo la vittoria dell’Esercito angolano con le forze cubane a Cuito Cuanavale ebbe luogo, nel maggio del 1988 la prima riunione tripartita tra Angola, Cuba e Sudafrica.

 

Durante quell’incontro – ha affermato – i rappresentanti dell’apartheid dovettero cedere su tutto il fronte, arrivando, nel dicembre dello stesso anno, a firmare gli accordi di New York.

 

Risaltando l’importanza di quella decisiva battaglia, il Presidente ha espresso che Cuito Cuanavale fu il “il punto di svolta che ha squilibrato la bilancia a nostro favore, aumentando i nostri sforzi di resistenza contro le ingerenze e le aggressioni esterne”.

 

Contribuì anche alla difesa della sovranità e dell’integrità territoriale angolana, e aprì il cammino per lo stabilimento di una pace definitiva nel paese africano, ha continuato.

 

La Battaglia ebbe una grande ripercussione in tutto il continente e costituì un riferimento nell’affermazione dell’identità e della dignità dei popoli africani.

 

Ma obbligò anche il regime sudafricano a sedersi al tavolo dei negoziati, a liberare Nelson Mandela e ad accettare l’inevitabile ascesa al potere dei rappresentanti della maggioranza nera.

 

Durante la cerimonia nella sede presidenziale, il presidente angolano ha ricevuto il Trofeo di Guerra – parte di stuoia di un veicolo blindato sudafricano – consegnatogli dai combattenti in riconoscimento “per tutto quello che ha fatto per gli angolani e per il paese”.

 

Nell’atto d’omaggio ai lottatori di Cuito Cuanavale erano presenti gli ambasciatori di Cuba Pedro Ross Leal, Della Namibia, Lineekela J. Mboti, della Russia, Serguey Nenachev e degli Stati Uniti Dan Mozena.

 

Si commemora in Angola la decisiva

battaglia di Cuito Cuanavale

 

24 marzo 2006 - www.granma.cu (pl)

 

La Battaglia di Cuito Cuanavale di 22 anni fa è stata ieri ricordata in Angola come fatto storico che ha segnato la vittoria delle FAPLA, assieme agli internazionalisti cubani e namibiani contro l’odioso regime dell’apartheid. Durante la commemorazione i mezzi di stampa hanno ricordato che la battaglia disputata nella provincia di Cuando Cubango a 825 Km a sud-est di Luanda, si convertì il 23 marzo 1988, in un simbolo per il continente, trasformando la geopolitica dell’Africa Australe.

 

La televisione TPA ha anche rivissuto le gesta dei combattenti delle Forze Armate Popolari di Liberazione dell'Angola che, assieme ad i loro fratelli di Cuba e Namibia, vinsero l’aggressore, allora alleato con l’UNITA.

 

La sconfitta delle forze militari sudafricane obbligò il regime dell’apartheid a sostenere conversazioni a quattro tra gli Stati Uniti, l’Angola, Cuba ed il Sudafrica, che portarono alla firma di un accordo a New York.

 

Fu così che il trionfo di Cuito Cuanavale impose al Sudafrica l’abbandono del territorio angolano, elezioni libere in Namibia (e con esse l’indipendenza), e la democrazia nel paese, dopo la caduta del segregazionismo dell’apartheid.

 

Riassumendo l’importanza della Battaglia, il presidente angolano José Eduardo Dos Santos ha definito la lotta come il giro di boa di una guerra che si protrasse per troppi anni.

 

In quella guerra, ha affermato, il giovane stato angolano dovette patire le pressioni e le minacce delle grandi potenze, e le aggressioni dirette delle forze militari che finanziavano, appoggiavano ed armavano.

 

Per l’ambasciatore cubano in Angola, Pedro Ross Leal, il sangue di quei combattimenti non fu vano, perché oggi l’Angola è in un processo di riconciliazione, ricostruzione, e lotta contro la fame, le malattie ed il sottosviluppo.

 

In recenti dichiarazioni a Prensa Latina, il diplomatico ha affermato: “Adesso anche noi cubani stiamo offrendo il nostro apporto, ma non più con le arme, bensì salvando vite, eliminando l’ignoranza e l’analfabetismo e costruendo opere”.