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La "posizione comune" é una trappola per i paesi della UE

 

15 maggio 2010 -  www.cubadebate.cu (EFE)

 

Il Ministro degli Esteri, Bruno Rodríguez Parrilla, ha segnalato che ai paesi europei converrebbe uscire dalla "trappola" della "posizione comune" con cui, dal 1996, cercano di far pressione su Cuba.

 

La posizione comune "costituisce un importante ostacolo alla normalizzazione delle relazioni tra l'UE e la nostra isola" ha avvertito in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano francese Le Figaro.

 

Ha sottolineato in particolare lo "spirito di ingerenza" che traspare da questa strategia che segna come uno degli obiettivi dell'Unione Europea (UE), la "transizione" a Cuba e ha aggiunto "La posizione comune era complementare alle politiche interventiste del presidente (George) Bush ".

 

Ha ricordato che nel 2008, durante la presidenza francese dell'Unione Europea, si ebbe un processo di riavvicinamento tra l'UE e Cuba, ma che si é rallentato con la "forte campagna mediatica" che si è sviluppata in Europa occidentale contro Cuba e che si é acuita lo scorso febbraio quando il Parlamento Europeo ha ribadito la obsoleta posizione comune.

 

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il ministro degli Esteri cubano ha detto che l'attuale presidente, Barack Obama, ha "deluso".

 

"Il blocco è mantenuto e gli Stati Uniti continuano a finanziare la sovversione contro Cuba, come durante la presidenza Bush" ha denunciato dopo aver ricordato le speranze che Obama aveva suscitato all'inizio del suo mandato.

 

Alla domanda sui diritti umani a Cuba, Rodriguez Parrilla ha replicato che "c'è una grande ipocrisia" su questo tema perché molte violazioni rimangono ignorate.

 

"I diritti umani sono universali e indivisibili. Si dimentica la situazione dei diritti economici e sociali della grande maggioranza degli esseri umani " ha sottolineato il ministro cubano che ha aggiunto "anche nei paesi cosiddetti sviluppati, vi sono notevoli sacche di povertà".

 

Per quanto riguarda la stretta relazione con il Venezuela, ha considerato che "é molto diversa" da quella che Cuba ha avuto con l'Unione Sovietica, qualificata come "fraterna".

 

Con il  Venezuela. - ha sostenuto -  "le nostre relazioni sono segnate da una grande solidarietà, come sognarono Bolívar e José Martí. Abbiamo trasformato i loro sogni in realtà".

 

Così ha ricordato che il Venezuela approvvigiona in petrolio mentre Cuba esporta servizi medici ed ha costruito centinaia di ospedali: "è un interscambio tra pari, in cui entrambi i paesi vi guadagnano".