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La lotta di Fidel per salvare l’umanità

 

9 agosto 2010 - Fidel Rendón www.granma.cu

 

Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento cubano, ha affermato che nessuno nel pianeta sta facendo tanto per la pace e la salvezza dell’umanità come il  Comandante in Capo, Fidel Castro.

 

Alla presenza  del leader della Rivoluzione Cubana,  che ha chiamato ad una mobilitazione mondiale per impedire che il presidente nordamericano Barack Obama scateni una guerra nucleare, Alarcón ha detto che da tempo Fidel  porta avanti questa battaglia e che ha chiesto che vi si sommino i popoli ed i leader del mondo.

 

Alarcón ha esortato i deputati a mobilitarsi in maniera creativa, percorrendo tutte le vie possibili per moltiplicare il richiamo di Fidel e a lottare per evitare una guerra come quella che potrebbero iniziare gli USA e Israele contro l’Iran.

 

Con la presenza del presidente  Raúl Castro, per circa due ore, il Comandante in Capo  ha anche risposto alle domande dei deputati, ai quali ha spiegato che la decisione d’aggredire o no l’Iran è nelle mani di Obama e che si tratta di un conflitto che avrebbe conseguenze nefaste per il pianeta, come la morte di milioni di persone.

 

Per il mondo è importante questa riunione,  ha riconosciuto Fidel,  che ha sottolineato le trasmissioni dal vivo di varie catene radio e televisive internazionali e delle agenzie di notizie, data l’urgenza di creare coscienze, di allertare e di chiedere ancora una volta ad Obama di agire in maniera responsabile.

 

Obama non darà l’ordine se lo persuadiamo

 

9 agosto 2010 - Fidel Rendón www.granma.cu

 

 

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, Ricardo Alarcón ha aperto la sessione alle domande dei deputati, ringraziando a nome di tutti  la presenza di Fidel.

 

Per essere breve, Alarcon ha pronunciato una sola frase del messaggio di Gerardo, uno dei Cinque patrioti cubani prigionieri dell’impero, uscito dalla cella d’isolamento della prigione di Victorville, in California, risultato ottenuto grazie ai movimenti di solidarietà: “Grazie Comandante per l’allegria di sentirla e vederla tanto grande come sempre”.

 

La deputata Pura Avilés ha chiesto se Barack Obama sarà capace di dare l’ordine che darà inizio ad una guerra nucleare, ed un altro parlamentare, Pablo Odén Marichal, ha sottolineato  l’importanza d’evitare le guerre: “Vincere le guerre è possibile solo con la pratica della pace”, ha dichiarato.

 

Fidel ha sottolineato l’importanza di fare una battaglia mediatica a livello mondiale: “Obama non darà l’ordine se lo persuadiamo ed in questo sforzo siamo molti, e stiamo dando un contributo a questo sforzo di persuasione”, ha reiterato.

 

“La Televisione Cubana sta trasmettendo dal vivo la sessione dell’Assemblea per Cubavisión Internacional, oltre ai canali nazionali, e sono stati invitati alcuni dei migliori  giornalisti della televisione  venezuelana: Walter Martínez, Mario Silva, Vanessa Davis ed il presidente di Telesur, Andrés Izarra. La prima mezzora è stata trasmessa in diretta dalla CNN. Le principali catene del mondo occidentale, quelle che c’interessa ci ascoltino,  stanno trasmettendo e direi che ogni ora, se si dovesse pagare come pubblicità, costerebbe perlomeno 100 milioni di dollari.”

 

“Il Presidente Obama è figlio di due civiltà: necessitiamo un dialogo tra civiltà per impedire questa guerra?”, ha chiesto Kenia Serrano. Fidel ha risposto con franchezza: “Disponiamo di poco tempo per il dialogo. Questo si ottiene  se il mondo si muove e dobbiamo far sì che il mondo si muova! È toccato a Cuba il compito di tentare di dirigere questo pianeta verso un’altra direzione che non sia la catastrofe nucleare.”  Fidel ha considerato che non è un merito farlo. “Quello che è importante è non stare zitti di fronte alla possibilità che cadano queste bombe. Dobbiamo operare e lo stiamo facendo”, ha detto ancora.

 

“Un  dialogo tra le civiltà è una meraviglia, ha dichiarato, ma non c’è tempo, non possiamo aspettare... se fosse un dialogo di poche settimane e chiaro, non a colpi come si risolvono questi problemi, ma spero che gli uomini più capaci, sereni e intelligenti diano i primi passi... Che succederà? Questa è la fine dell’impero.  E le guerre non sono lo strumento per sostenere gli imperi!”

 

Fidel ha detto di non avere dubbi che la Cina sta lavorando in questa direzione perché è cosciente della situazione, così come fanno i russi, che stanno soffrendo un vero disastro in questo momento per il cambio climatico, con 40 gradi di temperatura.  “Lo vedo, lo percepisco, lo palpo e lo so. Inoltre parlo di due grandi potenze”, ha confermato.

 

Il Comandante in Capo ha riconosciuto che gli Stati Uniti hanno avuto diversi tipi di presidenti e: “ Obama non è (Richard) Nixon, che era un cinico; e nemmeno (Ronald) Reagan, che era un ignorante. (James) Carter è un uomo decente e Franklin Roosevelt non avrebbe lanciato le due bombe atomiche sul Giappone. Lo ha fatto (Harry) Truman quando non era necessario, perché i giapponesi erano già stati sconfitti”.

 

Fidel ha allarmato sul potere esplosivo delle armi atomiche accumulate nel mondo. “Qualcuno crede che il poderoso impero retrocederà nella domanda d’ispezione delle navi mercantili iraniane?”, ha chiesto  Fidel nella Sessione Straordinaria dell’ Assemblea Nazionale, ed ha aggiunto altre due domande.  “Qualcuno crede che gli iraniani, un popolo con una cultura millenaria, molto più relazionati alla morte di noi, non avranno il coraggio che noi abbiamo avuto per resistere alle esigenze degli Stati Uniti?” e  “Qualcuno ha una soluzione per questa contraddizione?”

 

Fidel ha fatto queste domande dopo l’indicazione del deputato Manuel Cáceres sul ruolo di vari Premi Nobel nella lotta che Fidel sta sferrando per evitare un’altra guerra.  Juan Miguel González - padre di Elián - ha invitato Obama a frenare le minacce per far sì che le persone del mondo possano vivere felicemente in famiglia, come fa la sua.

 

A proposito dell’Unione Europea e la posizione della Cina e della Russia nel Consiglio di Sicurezza, con il caso dell’Iran, il Comandante in Capo ha assicurato che l’importante è quello che si fa adesso ed ha negato categoricamente che Israele si persuada a non attaccare l’Iran.

 

Fidel, che ha annunciato che sta terminando la seconda parte del suo libro “La contraofensiva estratégica”, ha chiamato i deputatati a pensare nel modo migliore di diffondere il richiamo alla pace.

 

Ricardo Alarcón ha esortato i deputati a mobilitarsi e percorrere tutte le vie possibili per moltiplicare il reclamo di Fidel di lottare per evitare un’esplosione nucleare.  “Pensate in modo nuovo a come sostituire la macchina dell’impero e come usare a fondo le nuove tecnologie dell’informazione, la posta elettronica ed il contatto personale. Questo è il momento d’ assumere l’impegno totale e fare tutto quello che possiamo e si può fare, con tutto l’amore possibile.

 

FIDEL NELLA SESSIONE STRAORDINARIA DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
 

Fidel allarma nuovamente sulle conseguenze

terribili di una guerra nucleare

 

7 agosto 2010 - www.granma.cu

 

LOGOIl Comandante in Capo Fidel Castro ha avvertito nuovamente sulle terribili conseguenze per l’umanità che provocherebbe una guerra ed ha reiterato il richiamo al presidente nordamericano Barack Obama, perché la eviti.

 

Intervenendo nella  Sessione Straordinaria dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, alla quale ha partecipato anche  il presidente Raúl Castro, il massimo leader della Rivoluzione ha espresso la sua speranza che Obama prenda coscienza della decisione che dovrebbe prendere, ed ha chiesto ai leader delle potenze alleate o meno di sommarsi a questo richiamo.

 

Comandante in Capo Fidel CastroSi stanno creando attualmente le condizioni  per una situazione nemmeno sognata sino a poco tempo, fa ha avvisato Fidel nelle  sue parole iniziali nell’Assemblea Generale, prima di rispondere alle domande dei deputati, per offrire loro maggiori argomenti.

 

Fidel ha spiegato che in questo critico momento, è  il presidente Barack Obama quello che dovrà dare l’ordine del tanto annunciato e premeditato attacco con il quale - ha sottolineato - ordinando la morte istantanea non solo di centinaia di milioni di persone tra le quali un incalcolabile numero di abitanti della sua stessa patria,  ordinerebbe la morte anche delle sue forze, quelle della flotta degli USA vicina all’Iran.

 

Simultaneamente la guerra scoppierebbe nel vicino e lontano medio Oriente, ed anche in tutta l’Africa, ha segnalato come un’altra conseguenza immediata di questa decisione.

 

Fidel ha chiesto ai leader dei paesi più poderosi del mondo, alleati o avversari, che esortino Obama a non autorizzare questa aggressione.

 

L’ordine attuale stabilito nel pianeta non potrà durare e inevitabilmente di disgregherà, ha avvertito Fidel, ed ha sottolineato che anche le monete in divisa imposte dall’imperialismo  perderanno il loro valore come strumento di dominio e che nuove forme di distribuzione dei beni e dei servizi, dell’educazione e direzione dei processi sociali sorgeranno.

 

Se la guerra scoppierà, l’ordine sociale vigente sparirà di colpo ed il prezzo sarà infinitamente maggiore, ha sentenziato Fidel.

 

La popolazione può essere rinnovata,  le risorse non rinnovabili preservate, il cambio climatico evitato, il lavoro utile di tutti gli esseri umani garantito, i malati assistititi, le conoscenze essenziali, la cultura e la scienza al servizio dell’uomo assicurate.

 

I bambini, gli adolescenti ed i giovani del mondo non moriranno in questo olocausto nucleare, ha segnalato, prima di rispondere alle domande dei deputati.

 

Fidel ha considerato il recente confinamento di Gerardo Hernández, uno dei Cinque combattenti antiterroristi ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, come un fatto che non si produceva da anni nell’implacabile odio del sistema imperialista contro Cuba.

 

Oggi si potrebbe predire che il prossimo passo sarà l’autorizzazione  per Adriana, la moglie di Gerardo, di visitarla e o la sua liberazione immediata o le due cose.

 

Una settimana è troppo poco, ma sino a dicembre è troppo, ha dichiarato Fidel,  che ha affermato che lo stato d’animo di Gerardo è il migliore dopo 12 anni d’ingiusta e crudele prigionia, ed ha spiegato che non cederà nemmeno di una virgola di fronte alle esigenze degli Stati Uniti.

 

Ricardo Alarcón ha invitato a rafforzare sempre più la lotta per la liberazione di Gerardo e dei Cinque,  mobilitando al massimo tutte le forze disponibili e diffondendo il messaggio in ogni modo disponibile, mandando lettere e messaggi al presidente Obama, che ha la facoltà di rendere loro la libertà immediata con una sola firma.