HOME SOLIDARIETA'

 

Lettera al Corsera

TAL ALDO FORBICE, PAGATO DA TUTTI NOI CONTRIBUENTI, ATTACCA CUBA E L'ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

 

 25 maggio 2010

 

Al Corriere della Sera

 

Egr. Direttore,

 

è incredibile come un signore che dovrebbe fare servizio pubblico, cioè dare le informazioni adeguate affinché un cittadino, che paga il canone ma anche se non lo pagasse, dovrebbe avere per farsi una propria autonoma e indipendente idea dei fatti che accadono in Italia e nel mondo. Niente di rivoluzionario, solo l’applicazione della nostra Costituzione. Il signor Forbice, al contrario, pur essendo pagato da noi contribuenti non solo fa una campagna mediatica scandalosa contro Cuba, privando i radio ascoltatori di quel diritto costituzionale sopra ricordato, ma dalle colonne del suo giornale (pg. 35 del 12 maggio 2010) attacca e discredita l’Associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba, che dal 1961 ha sempre fatto opera di informazione corretta verso Cuba. Una informazione che non è stupidamente acritica verso Cuba ma, semplicemente corretta.

 

Tal signore invece ci definisce “setta” perché smascheriamo puntualmente le sue argomentazioni senza insulti ma con la forza dei fatti, e dice che abbiamo più spazi noi di chi attacca Cuba sulla stampa e nei media televisivi e radiofonici. Capiamo la faziosità e la propaganda di parte, ma affermare le cose che dice tal Forbice è come insultare la capacità di discernimenti degli italiani che gli pagano lo stipendio. E’ una vera vergogna. Chi sostiene Cuba non ha accesso ai media pubblici e privati e neppure sul suo giornale. E il sit in di protesta che abbiamo fatto poche settimane fa anche davanti alla sede di via Solferino lo dimostra.

 

Noi non vogliamo, a differenza della propaganda di Forbice e altri propagandisti pagati dal servizio pubblico, come il servizio di Rai Uno di due giorni fa o quelli del Tg3 di poche settimane fa, convincere nessuno. Noi vogliamo semplicemente, si fa per dire, far si che le informazioni su Cuba non siano solo della parte che contesta Cuba, molto spesso con falsi argomenti e informazioni distorte e menzognere, ma che vi sia accesso ai media anche di chi pensa che Cuba è una esperienza importante e da sostenere. Chiediamo troppo? Forse per la democrazia a libertà limitata dell’Italia forse sì. Ma allora perché criticare gli altri quando in Italia chi dissente e lo fa in termini democratici non può accedere ai media e comunque paga profumatamente il canone Rai?

 

Speriamo che il suo giornale, che ha ospitato tale offensiva lettera, finalmente, possa dare anche all’Associazione Italia-Cuba, che conta oltre 6000 iscritti in tutta Italia, uno spazio per replicare a teli menzogne.

 

Cordialmente,

 

Andrea Genovali

Vice Presidente Nazionale Associazione di Amicizia Italia-Cuba