Si commemorano in Francia i 50 anni del sabotaggio alla nave La Coubre |
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5 marzo 2010 - Marlen Borges www.granma.cu (pl)
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Nantes, la città culla di Giulio Verne, è stata scenario della commemorazione di uno dei capitoli più tristi della storia del terrorismo contro Cuba, l’esplosione della nave La Coubre, il 4 marzo del 1960.
Il primo tenente Francois Artola, la vedetta Jean Buron, ed i marinai Lucien Aloi, André Picard, Jean Gendron e Alain Mourao e sei navigatori francesi che lavoravano sulla nave, morirono in quel giorno assieme ad altre persone che accorsero.
Delegati sindacali portuari della Confederazione Generale dei Lavoratori (CGT), associazioni di solidarietà con l’Isola e i diplomatici cubani hanno ribadito la censura all’atto terroristico e hanno condannato l’impunità che continua ad imperare mezzo secolo dopo.
A 50 anni dal dramma che lasciò quasi 100 morti, oltre a 200 feriti, e un grande numero di scomparsi, l’Agenzia Centrale di Intelligence (CIA) degli Stati Uniti si mantiene, sorda e muta, come principale incolpata dell’atto vandalico.
Il segretario generale dell’Unione Sindacale Multi professionale André Fadda, ha ripercorso l’attentato con le due detonazioni, la prima quando si produceva lo scaricamento, e la seconda che raggiunse anche altre persone che nel frattempo erano accorse per aiutare le vittime.
Il dirigente operaio ha anche ricordato altre azioni di terrorismo contro Cuba, come l’abbattimento in pieno volo nel 1976 dell’aereo 455 di Cubana de Aviación con 73 persone a bordo, deplorando il fatto che uno dei suoi autori, 33 anni dopo, si trovi ancora in libertà.
L’ambasciatore cubano in Francia, Orlando Requeijo ha affermato che il sabotaggio lungi dallo spaventare il popolo come sperava il Governo statunitense, è servito ad unirlo ancora di più nella difesa di tutte le cause giuste, come quella dei Cinque antiterroristi ingiustamente incarcerati nelle prigioni statunitensi.
Ricordando che fu durante i funerali delle vittime che l’ex presidente cubano lanciò il grido “Patria o Morte!”, il diplomatico ha insistito nell’impunità dei suoi autori, liberi di continuare a perpetrare i propri crimini in tutti i paesi.
Requeijo ha segnalato che i dubbi circa l’implicazione della CIA nell’esplosione cresce sempre di più a causa del rifiuto a dischiudere le informazioni al riguardo.
Anche il Presidente dell’Associazione Cuba Si France, Charly Bouhana, ha affermato che per i cubani, così come per la CGT, il fatto fu opera della CIA che un anno prima firmò l’aggressione alla Baia dei Porci, “il primo episodio sanguinario della Cuba libera”.
Come nel 1998, noi, Cuba Si Nantes e Cuba Si France siamo orgogliosi di partecipare assieme ai nostri compagni alla commemorazione di questo 50 anniversario, per non dimenticare le vittime del mostruoso attacco, ha continuato.
Noi ricordiamo che i loro autori non hanno mai chiesto perdono, e che ancora si ostinano a perpetrare barbarie medioevali nella distruzione di ogni segnale di resistenza in questo piccolo e pacifico paese che scelse, con l’appoggio del suo popolo, la via del socialismo e dell’umanismo.
In questo omaggio hanno partecipato anche il consigliere politico dell’ambasciata Leyde Rodríguez, i sindacati CGT dell’Agricoltura (BN e LU), dell’Interim, della Sottocontrattazione Navale, del Porto Autonomo Nantes-Saint Nazaire e le associazioni France-Cuba e Hola Cuba.
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