Il 25 ottobre 2010 l'Unione
Europea ha deciso di mantenere
la Posizione Comune su Cuba,
imposta nel 1996 dall'ex
presidente spagnolo José María
Aznar, che limita drasticamente
le relazioni politiche e
diplomatiche tra Bruxelles e
L'Avana. In cambio della
sospensione del Titolo III - che
colpisce le imprese europee -
della legge Helms-Burton
adottata quello stesso anno, una
legislazione a carattere
extraterritoriale che accresce
le sanzioni contro l'Isola dei
Caraibi, Bruxelles aveva
accettato di allinearsi alla
politica estera statunitense
rispetto a Cuba. (1)
Trinidad Jiménez, ministra
spagnola degli Affari Esteri, ha
richiesto un cambiamento: "E' il
momento di aprire un nuovo
dialogo, una nuova relazione tra
l'UE e Cuba" (2). Ma la proposta
della Spagna di mettere fine
alla Posizione Comune, che
considera come discriminatoria,
inefficace e illegittima, non è
stata accettata dall'insieme
delle nazioni, essendo
necessaria l'unanimità per la
sua abrogazione. Spagna, Italia,
Francia e Irlanda, tra gli
altri, erano a favore della sua
eliminazione, mentre altri come
Svezia, Gran Bretagna, Germania,
Polonia, Ungheria e Repubblica
Ceca auspicavano la sua
conservazione (3). L'Europa dei
27 si è limitata a chiedere alla
sua alta rappresentante per la
Politica Estera e la Sicurezza
Comune, Catherine Ashton, di
studiare la possibilità di
negoziare un accordo bilaterale
con le autorità cubane (4).
In effetti, la Posizione Comune,
che viene giustificata
ufficialmente dalla situazione
dei diritti umani a Cuba, è
discriminatoria nella misura in
cui l'unico paese del continente
americano, dal Canada
all'Argentina, che l'Unione
Europea stigmatizza in questo
modo è Cuba, mentre secondo i
rapporti di Amnesty
International, l'isola dei
Caraibi è lungi dal
rappresentare il peggior alunno
dell'emisfero in termini di
violazioni dei diritti
fondamentali. E' inefficace, dal
momento che non ha avuto nessuna
influenza sulle decisioni che
hanno preso le autorità
dell'Avana e ha portato a un
congelamento delle relazioni
bilaterali. Infine è illegittima
perché numerosi paesi
dell'Europa dei 27 -
particolarmente quelli che si
oppongono alla normalizzazione
come Polonia, Repubblica Ceca,
Ungheria e Regno Unito -
presentano, secondo Amnesty
International, una situazione
dei diritti umani più disastrosa
di quella di Cuba. (5)
Bruno Rodríguez, cancelliere
cubano, ha sottolineato durante
la riunione annuale
dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite che il suo governo
non riconosce all'Unione Europea
nessuna "autorità morale né
politica alcuna per criticare
[Cuba] in materia di diritti
umani", ricordando che il
Vecchio Continente è scenario di
deportazioni di minoranze,
repressione di manifestazioni,
legislazioni anti-emigranti e
vittima di una crescente
esclusione sociale. Ha anche
avvertito che nessuna
normalizzazione delle relazioni
sarà possibile finché resterà in
vigore la Posizione Comune. (6)
La retorica dei diritti umani
dell'Unione Europea soffre di
mancanza di credibilità per il
carattere selettivo della
politica di Bruxelles. In
effetti, assomiglia a un
pretesto nella misura in cui
paesi responsabili di violazioni
massive dei diritti umani -
assassini di oppositori, di
militanti sociali e di
sindacalisti, atti di tortura e
di barbarie, scoperta di fosse
comuni - come Colombia e
Honduras, non rappresentano
certo una priorità per l'Europa.
Dal colpo di Stato in Honduras e
l'instaurazione di una dittatura
militare il 27 giugno 2009,
guidata prima da Roberto
Micheletti e poi da Porfirio
Lobo dal 28 gennaio 2010, sono
avvenuti più di cinquecento
assassini, altrettanti casi di
sparizioni e innumerevoli casi
di tortura e di violenza,
commessi dalle forze
dell'ordine. (7)
Nel dicembre 2009, a La
Macarena, Colombia, è stata
scoperta la più grande fossa
comune della storia dell'America
Latina, con più di 2000
cadaveri. Secondo le
testimonianze raccolte da
eurodeputati britannici presenti
sul posto, si tratterebbe di
sindacalisti e leader contadini
assassinati dai paramilitari e
dalle forze speciali
dell'esercito colombiano. Il
giurista Jairo Ramírez,
segretario del Comitato
Permanente per la Difesa dei
Diritti Umani in Colombia, ha
descritto la spaventosa scena:
"Ciò che abbiamo visto è stato
raccapricciante. Un'infinità di
cadaveri e in superficie
centinaia di piastre di legno
con l'iscrizione NN e con date
dal 2005 fino ad oggi. Il
comandante dell'esercito ci ha
detto che erano guerriglieri
caduti "in combattimento", ma la
gente della regione ci parla di
una moltitudine di leader
sociali, contadini e difensori
comunitari che sono spariti
senza lasciare traccia".
Nonostante le molteplici
testimonianze e la presenza di
parlamentari europei, nonostante
la visita di una delegazione
parlamentare spagnola sul posto
per investigare sul caso,
l'Unione Europea non ha ritenuto
utile imporre una Posizione
Comune alla Colombia. (8)
Il vero obiettivo dell'UE nei
confronti dell'Avana è stato
definito chiaramente da Javier
Solana, il predecessore di
Catherine Ashton, durante una
riunione con i ministri degli
esteri europei. Cuba deve "fare
alcune riforme economiche molto
più chiare e rapide". Bruxelles
condiziona così la rimozione
della Posizione Comune, non a un
eventuale miglioramento dei
diritti umani - preoccupazione
secondaria - ma a un cambiamento
della struttura economica del
paese, vale a dire una
liberalizzazione del mercato
interno. (9)
L'Europa dei 27 ha nuovamente
perso l'opportunità di
normalizzare le relazioni con
L'Avana e di dimostrare che la
sua politica estera non è
tributaria della Casa Bianca.
Abrogando la Posizione Comune e
adottando una posizione
razionale, interlocutoria e
indipendente, come auspica la
Spagna, l'UE avrebbe fatto un
passo nella direzione giusta. Ma
Bruxelles sembra non avere
compreso il carattere cubano.
Infatti, il governo dell'Isola è
disposto a tutto - meno che a
negoziare la sovranità e
l'identità nazionali - quando le
relazioni si basano sul dialogo,
il rispetto e la reciprocità -
come ha dimostrato l'accordo con
la
Chiesa Cattolica
e la Spagna che è sfociato nella
liberazione di tutti i
prigionieri cosiddetti
"politici". Ma si dimostra
risolutamente inflessibile -
basta solo vedere lo stato delle
relazioni tra Washington e
L'Avana da circa mezzo secolo -
quando il linguaggio della
forza, della minaccia e della
costrizione prende il posto
della diplomazia convenzionale.
Note
(1) Juan O. Tamayo, «Unión
Europea mantiene Posición Común»,
El Nuevo Herald, 25 de octubre
de 2010.
(2) Agence France Presse, « L'Europe
envisage d'assouplir sa position
vis-à-vis de Cuba», 25 de
octubre de 2010.
(3) EFE, «Afirman que la UE
mantendrá posición común», 25 de
octubre de 2010; Agence France
Presse, «UE prevé mantener
Posición Común con Cuba pero
estudia un gesto de apertura»,
20 de octubre de 2010; Agence
France Presse, «Cuba: la
position de l’EU plus souple ?»,
22 de octubre de 2010.
(4) EFE , «España dice que ‘ha
quedado superada’ la ‘posición
común’ de la UE sobre Cuba», 25
de octubre de 2010.
(5) Salim Lamrani, Double
Morale. Cuba, l’Union européenne
et les droits de l’homme. París,
Editions Estrella, 2008.
(6) Cubadebate, «Unión Europea
no tiene autoridad moral para
criticar a Cuba, afirma
Canciller», 26 de octubre de
2010.
(7) Maurice Lemoine, «Selon que
vous serez Cubain ou Colombien…»,
Le Monde Diplomatique, 26 de
febrero de 2010. En español:
Depende de si usted es cubano o
colombianoDepende de si usted es
cubano o colombiano.
(8) Antonio Albiñana, «Aparece
en Colombia una fosa común con
2.000 cadáveres», Público.es, 26
de enero de 2010.
(9) Agence France Presse, «Solana
pide a la isla reformas más
contundentes», 25 de octubre de
2010.