Come parte della sua paranoia antiterrorista, il governo degli
Stati Uniti ha annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza negli
aeroporti del paese, per i quali si applicheranno controlli più rigorosi ai
viaggiatori provenienti da 14 nazioni, compresa Cuba, che Washington accusa di "sostenere il terrorismo".
Le autorità degli Stati Uniti hanno annunciato che la decisione fa parte di una campagna per
attuare "misure di sicurezza sostenibili a lungo termine" secondo la nuova
normativa dell'Amministrazione per la Sicurezza nel Trasporto (TSA)
statunitense.
Un alto funzionario ha detto, all'agenzia stampa AFP, che le misure di controllo
coinvolgono tutti i viaggiatori provenienti o passati per 14 paesi; lista che
comprende, oltre a Cuba, Iran, Sudan e Siria, e altre nazioni come
l'Afghanistan, Libia, Nigeria, Pakistan, Somalia e lo Yemen, i restanti Stati non sono stati
specificati.
La disperata direttiva interessa tutte le compagnie aeree,
statunitensi o meno, ed é efficace, negli USA, a partire dalla mezzanotte di domenica
scorsa.
Inoltre, un sito di informazione politica, citando un alto funzionario
dell'amministrazione Obama, ha dichiarato che: "il 100% dei passeggeri nati o
provenienti da questi paesi saranno oggetto di un ferreo controllo corporale
completo e all'ispezione manuale dei loro effetti personali".
Secondo le autorità USA tali procedure garantiranno, da ora, la massima
sicurezza aerea del paese, secondo una nota DPA.
Per Europa Press le nuove misure di supervisione comprenderanno anche "se
fosse necessario" nuovissime tecnologie di monitoraggio e di immagini avanzate.
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