Componenti della comunità afro negli Stati Uniti hanno inviato una lettera al presidente Barack Obama nella quale chiedono la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri da quasi 13 anni in questo paese.
L’iniziativa di Joan P. Gibbs, membro de la Conferenza Nazionale degli Avvocati e di Rosemari Mealy, autrice del libro Fidel e Malcolm X: memorie di un incontro, è stata sostenuta da centinaia di attivisti solidali con la causa dei patrioti dell’Isola.
Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González sono reclusi nelle prigioni federali degli USA, scontando condanne pesantissime come risultato delle loro convinzioni, segnala il testo, reso noto da Prensa Latina.
La lettera spiega che durante il processo svolto a Miami contro i Cinque, come sono noti internazionalmente, è stato dimostrato che stavano solo ostacolando le aggressioni pianificate a Miami da gruppi di terroristi che volevano provocare morte e danni tra il popolo cubano.
Inoltre ricorda che per decenni questi gruppi estremisti hanno partecipato ad un gran numero di aggressioni contro l’Isola e contro qualsiasi persona che desidera una normalizzazione delle relazioni tra le due nazioni.
"In questo contesto le azioni dei Cinque cubani sono state eroiche, dato che erano disposti a sacrificare le proprie vite in quello che costituisce una difesa di tutta l’umanità”, ha detto Mealy.
Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René "Sono stati obbligati ad affrontare un processo in una città e di fronte ad una giuria, infettate dall’odio e dal pregiudizio politico contro i difensori del governo cubano”, ha sostenuto la avvocatessa Gibbs segnalando: "Invieremo questa lettera periodicamente, sino a quando i Cinque saranno liberati”.
Nella lettera inoltre si indica che altri processi torbidi e ingiusti avvengono contro attivisti negri e sottolinea che Cuba ha sempre appoggiato le lotte dei discendenti degli africani, sia in Africa che nella diaspora.
"Lavorare per liberare i Cinque è il meno che possiamo fare per loro”, hanno affermato.
Il testo, consegnato il 5 luglio, fa parte delle azioni convocate dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque in questo giorno di ogni mese, a livello mondiale, per esigere da Washington che ponga fine a questa enorme ingiustizia.