HOME CINQUE

 

Messaggio dei Cinque Eroi

Un nuovo anno di lotta ed aspirazione

 

1 gennaio 2011 - www.granma.cu

 

 

Q

La totale innocenza dei nostri compagni

Ricardo Alarcón de Quesada

 Saluto l’iniziativa di dedicare ai nostri Cinque Eroi una sessione della Terza Conferenza Ispanoamericana degli Storiografi e di Storia delle Università che si sta svolgendo in questa Università, la  Hermanos Saíz Montes de Oca.

Nulla di più pertinente, perchè tra le altre cose, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, sono stati cinque universitari che hanno forgiato il loro eroismo nelle nostre aule e che, con il loro  esemplare sacrificio, hanno innalzato a cime  insuperabili la storia rivoluzionaria degli studenti cubani.

Loro sono Cinque fratelli che amano, come Luis e Sergio Saíz Montes de Oca, amarono la giustizia e la libertà e furono capaci di creare e coltivare l’arte, la poesia e il pensiero, di fonte alla tirannia e al terrore, illuminando le ombre della clandestinità e della reclusione.

Gli uni e gli altri, i martiri di San Juan y Martínez  mezzo secolo fa e i Cinque combattenti antiterroristi del Terzo Millennio, integrano una tradizione d’eroismo giovanile che ha accompagnato la Patria dal primo giorno. Le loro vite devono servire alle nuove e future generazioni di studenti cubani, per garantire lo sviluppo di una Rivoluzione che ha sempre avuto e avrà sempre nella gioventù la sua protagonista principale.

Studiare il caso dei Cinque, divulgarlo e promuovere una solidarietà efficace sino ad ottenere la loro immediata liberazione è inoltre un compito d’urgenza immediata. È anche d’importanza decisiva per decifrare chiavi indispensabili e scoprire il mondo di oggi.

Nei paesi sviluppati dell’ Occidente e soprattutto negli Stati Uniti sono pochissime le persone che conoscono la verità sull’ingiusto processo contro i nostri Cinque compagni. In realtà la stragrande maggioranza lo ignora in assoluto.

Si tratta di un caso che, per un’infinità di ragioni, doveva essere una notizia di copertina: il processo più lungo della storia nordamericana, il primo in cui principalmente si trattavano le azioni di terrorismo apertamente realizzate negli USA, davanti a un tribunale che ha sentito le testimonianze di generali, ammiragli e assessori della Casa Bianca, ed anche terroristi confessi, tutto in un processo che terminò poco dopo il crollo delle Torri Gemelle,

quando, per i grandi mezzi di comunicazione il terrorismo era il tema che sembrava avere la massima priorità. Indubbiamente il processo ai Cinque fu completamente  censurato al di fuori di Miami e continua ancora oggi la stessa ferrea censura.

Questa apparente contraddizione rivela l’assenza della detta “libertà d’espressione” e della “libertà di stampa” che presumibilmente dovrebbero esistere nella società nordamericana. Le grandi corporazioni che monopolizzano l’informazione hanno taciuto il processo contro i Cinque, perchè lo ha stabilito così il governo degli Stati Uniti, e lo ha fatto perchè questo processo prova in maniera indiscutibile due cose che Washington  vuole nascondere disperatamente: l’assoluta innocenza dei nostri compagni ed il carattere terrorista della politica nordamericana.

Facciamo una necessaria riflessione. Questi media hanno dedicato e dedicano uno straordinario interesse per tutto quello che è vincolato con Cuba e la sua Rivoluzione.

Da cinquant’anni siamo oggetto di un’attenzione smisurata, non paragonabile a quella che prestano agli altri  paesi dell’America Latina.

Milioni di ore di radio e televisione e tonnellate di commenti e “informazioni”, nelle quali  abbondano la distorsione e la menzogna, ci hanno perseguitato sempre come un tornado  mediatico. Dei Cinque, al contrario, nemmeno  un secondo, una parola. Perchè?

Se i nostri compagni avessero commesso delle mancanze, se avessero fatto qualcosa a danno degli Stati Uniti o del loro popolo, qualcuno può pensare che l’enorme macchina propagandistica dell’impero non lo avrebbe sfruttato scandalosamente?

Questo silenzio duro e impenetrabile, è una prova addizionale della totale innocenza dei nostri compagni e della piena giustificazione dell’ eroica missione antiterrorista che hanno compiuto(…)

Il ruolo dei media nel caso dei Cinque, il loro utilizzo come strumento di pressione e terrore per assicurare l’irrimediabile condanna degli innocenti e nello stesso tempo, come barriera insuperabile per garantire l’impunità dei criminali e dei loro patrocinatori, dovrebbe essere oggetto d’analisi e riflessione per gli universitari. È difficile incontrare un altro esempio che offra più prove  per delucidare un aspetto della realtà che è essenziale per comprendere il mondo in cui viviamo(…) Come riconobbe Brzezinski nel 1969, la funzione principale dei media è preservare l’ordine imperiale.

Come promuovere la solidarietà in queste condizioni?

Dobbiamo valerci di tutti i medie e le vie alternative e usare le possibilità che offrono le nuove tecnologie della comunicazione. Questo è un compito dell’avanguardia più giovane, degli studenti, degli intellettuali. Affrontiamolo con spirito creativo e rinnovatore e senza lasciare spazi alla stanchezza o alla routine.

Il Presidente Obama può e deve ordinare che i Cinque siano posti in libertà immediatamente, senza condizioni di nessun tipo. Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René, tutti loro senza eccezione alcuna. Questa esigenza lo deve perseguitare giorno e notte come una maledizione gitana. Facciamo rispettando il legato del testamento di  Luis e Sergio Saíz, con la tenace fede  di coloro che si dedicano senza esitazioni alla fiducia di un’opera giusta del dovere irrinunciabile. (Università Hermanos Saíz Montes de Oca, Pinar del Río - 30 ottobre del 2010).