Washington, 23 giugno - Il
Comitato Internazionale per la Libertà dei
Cinque, ha esemplificato la censura sul caso
degli antiterroristi cubani nei media della
stampa negli Stati Uniti.
Una reporter della catena
televisiva CNN si é interessata per coprire
l'esposizione "Humor dall’internamento", di
Gerardo Hernandez, e si è concertato "un
appuntamento per un’intervista" afferma il
gruppo in un comunicato citato da PL.
Come concordato, l’incontro si è
tenuto il 3 giugno nella galleria SPARC, una
antica prigione nella città di Venice, dove è
stata realizzata una intervista in spagnolo ed
in inglese ai membri del Comitato e a Debra
Padilla, direttore esecutivo della SPARC.
"Noi non sappiamo se il
giornalista era a conoscenza del caso dei Cinque
cubani, ma tre ore dopo l'intervista sì che
abbiamo saputo che era informata che Gerardo è un
caricaturista di grande talento" e che "come i
suoi quattro fratelli di causa" è in carcere per
difendere il suo paese contro il terrorismo.
La giornalista non ha potuto
rispondere quando sarebbe stato messo in onda di
lavoro ed ha spiegato che sicuramente avrebbe
cercato qualcuno con un "punto di vista" diverso
per "bilanciare la notizia".
Negli Stati Uniti questo concetto è un mito,
perchè i media della corporazione mostrano
sempre una parte della storia, cioè lo stesso
punto di vista, ma come dice sempre uno dei
Cinque ‘è meglio una cattiva copertura che
nessuna copertura’.
La nostra sorpresa è cresciuta quando abbiamo
saputo che il segmento della notizia bilanciata
sarebbe andato in onda in un programma della CNN
in spagnolo, chiamato “Encuentro”, mercoledì 15
giugno alle 14.00.
Contenti, abbiamo avvisato gli amici perchè si
sintonizzassero e potessero vedere con i propri
occhi che finalmente la CNN, dopo 13 anni di
silenzio, aveva deciso di coprire il caso dei
Cinque.
Purtroppo non è successo.
La miglior risposta che abbiamo ottenuto è stato
che un esecutivo aveva deciso di non mostrare
l’intervista.
Tante volte sentiamo dire che gli Stati Uniti
sono un paese libero, con pieno diritto alla
libertà d’espressione per tutti i suoi
cittadini.
Le persone che occupano posti dirigenti nei
grandi media di comunicazione probabilmente sono
persone che credono fermamente in questo
concetto: perlomeno dovrebbe essere così.
Ci piacerebbe chiedere loro: dove finisce la
libertà di stampa quando si tratta di coprire il
caso dei 5 cubani?