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Libertà per i Cinque, ORA!

La censura di un

tema cubano

 

18.09.11 - da El Universal, de México Ricardo Alarcón www.cubadebate.cu

 

 

Quando il 25 aprile il governo degli Stati Uniti si é opposto alla richiesta di Habeas Corpus di Gerardo Hernandez, lo fece in modo molto categorico. Washington vuole che il tribunale di Miami dichiari inammissibile questa petizione e che lo faccia sommariamente, senza convocare un’udienza per esaminare le motivazioni, senza ascoltare Gerardo e senza presentare le evidenze che nasconde. Così risponde all'ultima risorsa di un uomo condannato a due ergastoli più quindici anni.

Allo stesso modo Washington ha chiesto che sia respinto l'appello di Antonio Guerrero e René González. Questi tre cubani, insieme a Ramón Labañino e Fernando González, sono stati arrestati il ​​12 settembre 1998 a Miami, mentre monitoravano le attività terroristiche che contro Cuba si organizzavano da quel  territorio.
 

Oltre un secolo fa John Swinton, che per un lungo periodo fu  redattore capo del The New York Times disse: "Se pubblicassi le mie opinioni oneste sul mio giornale prima di 24 ore sarei disoccupato. Il lavoro dei giornalisti è quello di distruggere la verità, mentire apertamente, pervertire, diffamare, adulare ai piedi del dio denaro ... voi lo sapete ed io lo so ... Siamo gli strumenti e i vassalli degli uomini ricchi che comandano dietro le quinte. Siamo le marionette, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità e le nostre vite sono proprietà di altri uomini. Siamo prostitute intellettuali".

Nel tempo trascorso dopo che Swinton fece la sua memorabile denuncia la situazione si è evoluta in senso ancora più sfavorevole per la libertà. E nel caso dei nostri compatrioti il silenzio dei media è stato totale.

Perché questo silenzio? E' che Cuba, la sua Rivoluzione, i suoi problemi sono stati temi di scarso interesse per questi media? Cuba ha ricevuto e riceve un'attenzione incomparabilmente maggiore di altri paesi del continente; ci si analizza giorno e notte sotto potenti riflettori  e potenti lenti d'ingrandimento che cercano, quasi sempre distorcendo, i più diversi aspetti della nostra realtà. Allora perché non hanno quasi mai detto nulla su questo caso? Se i Cinque avessero commesso qualche crimine, se qualcuno di loro avesse fatto o tentato di fare qualcosa contro il popolo nord americano qualcuno  il minimo dubbio che sarebbe stato tema costante nella stampa degli Stati Uniti?

Questo è un caso di cui quasi nulla si é saputo al di là di Miami. Le grandi corporazioni hanno imposto il silenzio totale verso l'esterno, mentre i loro corrispondenti in questa città si unirono ai media locali di dubbiosa reputazione per scatenare una virulenta campagna nei confronti degli imputati che ha contribuito a formare quello che la Corte d'Appello ha descritto come una "tempesta perfetta" di pregiudizi e ostilità.

Nel 2006 si è appreso che questi "giornalisti"
erano stati pagati pagati dal governo degli Stati Uniti. Da allora numerose organizzazioni tra cui il Partnership for Civil Justice Fund, chiede a Washington - sulla base del Freedom of Information Act (FOIA) - che fornisca le informazioni su questi pagamenti.

Neppure questo ha trovato riscontro sulla stampa, quindi non é risultato difficile al governo mantenere la sua ostinata posizione  e continuare ad imporre il segreto.

Né ha incontrato ostacoli per mantenere invisibili le immagini satellitari, che custodisce gelosamente, sull'incidente del 24 febbraio 1996. Non ha permesso che le vedessero, 15 anni fa, gli investigatori della Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile, si rifiutò di sottoporle alla Corte di Miami e ora ribadisce il suo rifiuto.

Quel giorno la Forza Aerea cubana, nel compimento del suo dovere e dopo numerosi avvertimenti alle autorità statunitensi, interruppero il volo di due cesna dell'organizzazione terroristica "Hermanos al Rescate" che erano penetrati nello spazio aereo cubano, violando la nostra sovranità e ponendo in pericolo la popolazione de L'Avana,ciò che aveva fatto prima in numerose occasioni. Gerardo Hernandez Nordelo è stato incolpato, senza prove, in modo rozzo e capriccioso per quell'incidente.

Nessun tribunale USA aveva giurisdizione su questo fatto, salvo si fosse verificato nello spazio aereo internazionale. L'investigazione condotta dall'OACI ha rivelato qualcosa di sorprendente. Nonostante siano state avvertite in anticipo dal loro governo le stazioni radar nord americane o non hanno registrato l'evento oppure hanno offerto dati contraddittori o distruto i dati.

Da qui l'interesse, prima dell'OACI e dopo della difesa di Gerardo per le immagini satellitari. Il governo USA non ha mai negato l'esistenza di queste immagini, ha ammesso di averle ma da quindici anni vieta che qualcuno possa vederle.

Come spiegare che siano riusciti a nasconderle con successo per così tanto tempo? Semplicemente perché il suo rivelatore comportamento  mai è diventato notizia.

 

Gerardo Hernandez Nordelo non ebbe assolutamente nulla a che vedere con quello che è successo il 24 febbraio 1996. Lo stesso governo USA, quello di W. Bush, ha riconosciuto di non disporre di prove per sostenere la sua accusa contro Gerardo e chiese, all'ultimo momento, di ritirarla. Lo ha fatto in un documento ufficiale dal titolo "Petizione di emergenza" e che, secondo loro stessi, costituiva un'azione senza precedenti nella storia di quel paese.

Il documento, datato 25 maggio 2001, ha più di dieci anni, ma non esiste per coloro che si fanno chiamare "mezzi d'informazione".

 

Dai miei antenati andalusi ho ereditato una certa tendenza all’ostinazione e per questo lo riprendo di volta in volta, perchè i gitani credono anche nell’azzardo. Non si mai. Forse un giorno qualcuno scoprirà che questo documento esiste.


La verità è che i Cinque sono completamente innocenti. Questa verità consiste in documenti ufficiali del governo degli Stati Uniti e dei suoi tribunali. Che la loro missione era quella di cercare di scoprire i piani terroristici contro Cuba è a chiare lettere in numerosi scritti, dall'Atto di accusa iniziale formulato contro di loro ed in varie mozioni della procura all'inizio del processo e lungo tutto il suo sviluppo sino alla sentenza che alla fine fu loro imposta.

Nel processo di Norimberga un procuratore segnalò che quelli che erano allora sul banco degli imputati non erano i solo colpevoli. Lo erano anche coloro che non li denunciarono, chi sapeva e tacque.

L'assenza della questione dei Cinque cubani nei media non riflette l'incapacità professionale dei giornalisti, ma obbedisce ad una decisione politica di porlo sotto silenzio. Il caso è una sfida per coloro che cercano di essere la coscienza critica della società contemporanea.