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Fondazione legata ad Aznar cercò

di assassinare Evo Morales

 

23 giugno 2011 - www.resistenze.org da fonte: www.librered.net Traduzione a cura di Europeanphoenix

 

 

Il Pubblico Ministero della Bolivia ha identificato persone, gruppi e organizzazioni che finanziarono economicamente il gruppo di mercenari guidato da Eduardo Rózsa Flores affinché assassinasse il presidente Evo Morales, secondo quanto pubblicato dal quotidiano “Cambio”.

L’Unità di Investigazioni Finanziarie (UIF) afferma, nel suo rapporto sul caso, che varie entità e fondazioni a Santa Cruz realizzarono movimenti economici sospetti tra il marzo del 2008 e l’aprile del 2009.

 

La relazione è stata presentata dal procuratore Marcelo Soza Álvarez, che dirige l’inchiesta.

La UIF ha evidenziato un rapporto economico tra persone che amministravano risorse della “Fondazione Amérida” (legata alla tedesca “Fondazione Konrad Adenauer”), CRE, Cotas, Fondazione Pro Santa Cruz, Comité Pro Santa Cruz, Fexpocruz e Fondazione Iberoamérica-Europa.

 

Secondo l’inchiesta la Fondazione Iberoamérica è amministrata da Pablo Izquierdo, ex deputato del Partito Popolare spagnolo ed ex responsabile dell’ufficio stampa di José María Aznar, ed ha avuto come vicepresidente Ana Botella, la moglie dell’ex presidente spagnolo. Questa Fondazione è stata sotto inchiesta in Spagna per presunte irregolarità nella gestione degli aiuti pubblici.

 

Dal 1999, la Fondazione Iberoamérica Europa ha ricevuto importanti sussidi dalla Comunità di Madrid, presieduta da Esperanza Aguirre, conosciuta per il suo appoggio finanziario ad organizzazioni “anti-castriste” legata ai servizi segreti statunitensi.

 

“Risalta in maniera particolare il finanziamento, attraverso donazioni o sovvenzioni di risorse economiche, della “Fondazione Iberoamérica-Europa” alla “Cainco” ed a persone come Jordi Castan, Marioly Rivera Dorado, Germán Hurtado Padilla, Cristina Andrea Prado Paz e Rosa María Áñez in Bolivia.”

 

Ugualmente “emerge la gestione di risorse sul conto 1041-245625, del Banco Económico S.A., registrato a nome della “Fondazione Amérida”, il cui obiettivo sociale è assicurare e promuovere la democrazia, la libertà e integrazione (...), essendo inusuale la sovvenzione di risorse economiche della CRE alla Fondazione”.

 

Il gruppo di mercenari, secondo l’inchiesta del Pubblico Ministero, non agiva da solo ma aveva dietro di sé gruppi che finanziavano economicamente le attività illegali nel paese.